eSight Eyewear, il visore che sfida la cecità

Periferiche quali i visori sono uno degli argomenti più chiacchierati e discussi degli ultimi tempi. Le applicazioni e le speculazioni riguardo questo genere di prodotti sono infatti sempre più numerose, specialmente ora che anche Microsoft si è fatta avanti nella contesa ribadendo come, attualmente, la realtà virtuale sia l’ultima frontiera.

L’azienda eSight Corporation sembra però non essere ancora intenzionata ad abbandonare i panorami e gli ambienti visivi del nostro mondo, impegnandosi nella produzione di una tecnologia dall’omonimo nome e dalle finalità tanto nobili quanto incredibili: offrire un valido supporto alle persone affette da cecità, garantendo loro la possibilità di vedere.

Come è possibile desumere dal video, seppur sia palesemente una produzione realizzata a fini promozionali, le testimonianze delle funzionalità dell’eSight Eyewear sono molteplici, tant’è che anche la stampa generalista si è interessata al caso con articoli e speciali presentati da testate quali il National Post, CBS e il The Huffington Post. La macchina, attualmente in produzione, permette di correggere una lista di difetti visivi quali la degenerazione maculare, l’albinismo, glaucoma e, più in generale, diverse cause che possano portare a contrarre una condizione di cecità legale, o ipovisione.

Tale condizione non è equiparabile all’essere ciechi completamente, ma descrive quei soggetti che hanno meno di due diottrie nel loro occhio maggiormente sano.Questo tipo di handicap è ovviamente inferiore a quello della cecità totale, ma comporta comunque numerosi effetti negativi causati da una condizione di acutezza visiva prettamente limitata per chi ne è affetto. Ma ora che abbiamo una visione nitida del prodotto, come funziona l’eSight Eyewear?

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Dalla montatura interna simile a quella di un paio di occhiali correttivi, l’apparecchio è formato da un visore esterno e un telecomando ad esso collegato. Tramite quest’ultimo sarà possibile regolare molte impostazioni al fine di fruire di una visione a noi confortevole, o utile ai nostri scopi. Già, perché non solo l’eSight Eyewear promette di ridare la vista a chi ne è privo, ma anche di scegliere il modo in cui riaverla: sarà quindi possibile usare una funzione ingrandimento dell’immagine fino a 14 volte la grandezza originale, salvare istantanee e memorizzarle all’interno del visore, regolare la luminosità, la nitidezza e anche applicare diversi filtri cromatici. Una volta percepita l’immagine, l’apparecchio la trasmetterà su due piccoli schermi interni posti dinnanzi alla montatura delle lenti, opportunamente corretta al fine di risultare visibile anche a chi soffre di problemi visivi.

https://www.youtube.com/watch?v=-E2dcekXzts#t=105

Attualmente la tecnologia è in fase di controllo e certificazione da parte degli enti americani e canadesi, avendo già comunque guadagnato l’approvazione del FDA, la Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali), organizzazione nazionale che si occupa oltreoceano di regolamentare prodotti alimentari e clinici.

Il CNIB (Canadian National Institute for the Blind) è invece attualmente impegnato, insieme agli stessi produttori del visore, nello stilare un’indagine che verrà presto pubblicata e che metterà in luce, con chiarezza, quali disturbi possono essere efficacemente trattati da Eyewear.

Si tratta comunque di una tecnologia non per tutti, dato il prezzo di vendita previsto che ammonta a ben $15,000, una notevole spesa che molti ipovedenti non potranno di certo sostenere. Sul suo sito ufficiale, l’azienda produttrice ha giustificato questo fatto con gli elevati costi di produzione del prodotto e si è detta però interessata a venire il più possibile incontro a coloro i quali non potranno acquistare eSight Eyewear pur avendone bisogno. Il nobile intento passerà attraverso eventuali agevolazioni sul prezzo, sponsor, rimborsi, accordi governativi e privati ma al momento si tratta di tematiche attualmente in discussione e su cui non sono stati rilasciati ulteriori dettagli.

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Sicuramente è presto per gridare al miracolo scientifico, per quanto la tecnologia sia sicuramente avveniristica: molti interrogativi devono infatti ancora trovare risposta, a partire dall’elevato costo di vendita sino ad arrivare all’effettiva utilità dell’impiego del visore in gravi casi di ipovisione. Nonostante ciò è bello ricordarsi che nella febbrile corsa all’oro alla realtà virtuale ci sia ancora spazio per la nostra di realtà. E per tutti coloro che fino ad ora, magari, non hanno mai potuto ammirarla in maniera nitida.

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