Il caso dei titoli creati da studi di sviluppo indipendenti va espandendosi sempre piรน velocemente negli ultimi anni. Sempre maggiore รจ, infatti, il numero di giochi indie che stanno caratterizzando in un modo davvero singolare quest’ultima generazione videoludica. Se da un lato, perรฒ, abbiamo parecchi prodotti di dubbia qualitร ed originalitร , dall’altro abbiamo una vasta gamma di idee ben realizzate, le quali sanno distinguersi dalla massa spiccando all’interno di questo panorama molto particolare: รจ questo il caso di Brut@l, prodotto dal piccolo teamย StormCloud rilasciato precedentemente su PlayStation 4, come spiegammo nella nostra recensione di allora, e di recente anche su PC. Le differenze tra le due versioni non รจ sostanziale come potrebbe accadere per un qualsiasi altro videogioco tripla A, questo perchรฉ, a caratterizzare quest’opera, รจ presente uno stile grafico davvero molto particolare, basato sulla reinterpretazione visiva del codice di codifica ASCII. Questa scelta artistica fa si che il tutto, dal vostro personaggio fino all’intera ambientazione, sia immerso in un contesto artistico parecchio minimale, da cui tra un grande fascino e una vistosa particolaritร .
ร proprio dallo stile grafico che รจ opportuno partire. Fin dalla primissima schermata e dopo appena 2 minuti di partita, sarร subito chiaro che questo prodotto ha un qualcosa che lo contraddistingue inesorabilmente da tutti gli altri titoli del suo genere: la scelta artistica. Come abbiamo detto, l’intero comparto visivo รจ basato su di una reinterpretazione del codice ASCII, il che fa si che l’atmosfera minimale permei l’intera esperienza di gioco. Ci vorrร un po’ per percepirlo e metabolizzarlo, ma poi ci renderemo subito conto che ogni singolo elemento all’interno della mappa รจ composto da lettere. Il motivo per cui รจ difficile riuscire a comprendere e captare questa informazione รจ che il tutto รจ talmente armonioso da far risultare lo scenario completamente immacolato. Parecchio riuscita รจ quindi l’idea di inserire dei caratteri alfabetici a formare l’intero mondo dell’opera, in quanto la scelta non risulta mai invadente o spropositata. Grande traguardo รจ anche quello di essere riusciti, nonostante le limitazioni imposte dalle scelte di design, a creare dei dungeon che cominceranno a dare quella sensazione di monotonia solo dopo parecchie ore di gioco, questo grazie alle diverse diramazioni percorribili e alla varietร di oggetti ritrovabili all’interno della prova.
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Il tutto volto ad aumentare la giร elevata difficoltร del prodotto.
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Queste diramazioni presenti nei dungeon non occorrono solo per dare varietร al titolo, bensรฌ anche per far immergere i giocatori in un vero e proprio labirinto, il tutto volto ad aumentare la giร elevata difficoltร del prodotto. Difatti, nonostante progredendo nel corso della sfida sia possibile potenziarsi abbastanza da diventare delle vere e proprie armi di distruzione, รจ anche vero che il livello di forza dei nemici sarร sempre abbastanza bilanciato da riuscire a colmare eccessi nel potenziamento del personaggio, che potrร accrescere il proprio potenziale tramite il ritrovamento di specifiche lettere colorate, le quali andranno a beneficiare in qualche modo sulle vostre armi, che varieranno a seconda della classe che avrete scelto. Sono infatti presenti quattro categorie per iniziare, queste sono il Mago, il Ranger, il Guerriero e l’Amazzone, ciascuna delle quali partirร con delle abilitร specifiche ma potrร , volendo, acquisire successivamente anche quelle delle altre tre classi. Un problema abbastanza evidente รจ lo sbilancio tra i vari nemici che sarร possibile incontrare all’interno della mappa: mentre alcuni risulteranno relativamente facili da affrontare, altri non esiteranno a squartarvi con un solo fendente della loro ascia. Ad aggravare la situazione รจ un sistema di combattimento che, seppur condito con tanti equipaggiamenti e abilitร , risulta essere piuttosto obsoleto e, a lungo andare, monotono. Come ultimo implemento per gravare sulla difficoltร del titolo, il team di sviluppo a ben pensato di inserire una componente relativa alla fame, la quale non risulterร eccessivamente fastidiosa grazie alla frequente possibilitร di rimediare cibo, il quale andrร dunque a giovare anche alla salute del nostro eroe.
Particolare รจ la possibilitร di creare un proprio labirinto tramite un apposito editor, funzione che probabilmente cadrร in disuso dopo un paio di tentativi, ma che vi farร divertire nel caso in cui vogliate creare qualche mappa esclusiva da far provare ai vostri amici. Le possibilitร offerte da questa modalitร sono abbastanza varie, andando dalla scelta della dimensione e le diramazioni del labirinto fino alla tipologia e alla grandezza dei nemici ritrovabili.
Abbiamo dunque analizzato attentamente le varie caratteristiche di questo prodotto, ma ora tirando le somme. ร possibile dire che Brut@l sia uno dei quei prodotti indie che ce l’hanno fatta, emergendo e, seppur senza essere perfetti o proprio memorabili, riuscendo a farsi spazio in quell’enorme calderone di titoli passati fin troppo in sordina. Quello che vi consigliamo, quindi, รจ di provare questo gioco per farvi un’opinione personale e testare con mano il potenziale offerto da quest’opera, specialmente per passare momenti di svago con i vostri conoscenti. Possibilmente, perรฒ, cercate di approcciarvi alla sfida offerta da questo titolo con l’ausilio di un joypad, come consigliato anche nelle prime schermate all’avvio, questo perchรฉ i comandi sulla tastiera sono particolarmente scomodi e dopo pochi minuti avrete difficoltร a trovare il vostro mignolo sinistro. Restate connessi con Vmag per ulteriori recensioni.
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