Resident Evil Revelations 2: l’hands on di VMAG

Nella sede di Halifax a Milano abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima Resident Evil: Revelations 2, spin-off della saga principale con pretese di indossare i panni di serie a sé stante e offrire una nuova tipologia di format di distribuzione, emulando il successo ottenuto in questi anni da TellTale Games con la formula a episodi.

Durante la build testata abbiamo avuto modo di vestire i panni di Barry, infilandoci in quello che è il primo episodio dei quattro a disposizione del nuovo capitolo della saga Capcom. Revelations 2, che arriverà il prossimo 25 febbraio col suo primo episodio disponibile in digitale, vedrà la propria versione retail essere lanciata il 25 di marzo, un mese esatto dopo, riunendo in un’unica soluzione tutti gli episodi che verranno pubblicati di settimana in settimana. Una scelta di marketing che avvaloriamo come valida e ben ragionata, per creare non solo hype tra un episodio e l’altro, ma premiando anche il format quasi da serie TV, che permetterà di assimilare l’esperienza ed elaborare, durante la pausa, la vicenda narrata.

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Abbiamo avuto modo di testare Resident Evil: Revelations 2 su PlayStation 4, come detto poc’anzi in una missione con Barry Burton, personaggio recuperato dall’esperienza del primo Resident Evil e che soddisfa in pieno le richieste dei fan, desiderosi di un ritorno al passato, alle origini. Come d’altronde la stessa Claire confermerà. Barry è chiamato a una missione famigliare, ritrovare la figlia e recuperarla dalla prigionia cui è condannata su un’isola: ad attirarlo è un messaggio di soccorso inviato dalla bambina stessa. Nel mentre, però, Barry fa la conoscenza di Natalia Korda, una ragazzina indifesa, da come appare per i suoi piedi scalzi e per la sua vestaglia bianca, ma capace di rivelare presenze non umane sull’isola, così da poter anticipare le mosse di Burton e guidarlo in un percorso sicuro. Una campagna che ci permetterà di apprezzare le capacità balistiche di Barry, armato di pistola e magnum, oltre che di un fucile d’assalto, tutti ricaricabili grazie ai numerosi proiettili da rintracciare durante il percorso.

L’approccio stealth, però, non si fa attendere, perché in diverse occasioni, proprio col supporto del potere di Natalia, potremo tentare l’assalto alle spalle dei vostri avversari, non più zombie ma umanoidi in fase di metamorfosi. A tal proposito ci permettiamo una parentesi ed evidenziamo un aspetto culturalmente pregnante, sottolineatoci dal producer della saga anche in sede di intervista: Resident Evil: Revelations 2 vuole avvicinarsi alla realtà, pur trattando un argomento ben poco tangibile, e la questione della metamorfosi viene affrontata in maniera molto più aulica disseminando degli estratti di opere letterarie di Franz Kafka all’interno dello scenario, così come nel primo capitolo di Revelations era possibile rintracciare alcuni passi di Dante. Tra questi che abbiamo rintracciato, vi era “Il Processo” dello scrittore ceco.

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Al di là dell’aspetto stealth abbiamo avuto modo di notare e di confrontarci anche con la presenza di enigmi e di puzzle ambientali, come il dover superare delle pale appuntite e il disattivare il loro congegno: in tali frangenti ci sarà modo di esaltare la presenza di Natalia, che andrà a infilarsi in alcuni anfratti per arrivare là dove il Nostro non riuscirà. In tali situazioni sarà possibile anche tentare l’assalto agli avversari con la piccola bambina, utilizzando un mattone come arma contundente contro gli eventuali avversari che ci si pareranno innanzi. Limitandoci ovviamente a quelli a portata d’altezza, quindi quei nemici che si fingono morti strisciando a terra.

A tal proposito cogliamo l’occasione per parlare dei nostri avversari, degli antagonisti che ci affronteranno: al di là dei classici umanoidi che si stanno trasformando in zombie, ultimando il loro processo di decomposizione, abbiamo avuto modo, sul finire della build testata, di affrontare anche i Revenant, chimere che racchiudono tante creature quanti punti deboli da scovare. La loro realizzazione è indubbiamente curata, soprattutto per quanto riguarda il primo di essi, incontrato anche con un climax ascendente di pathos che condiziona lo scenario adeguatamente: il loro lasciarsi sparare, però, in determinate parti del corpo ci permette anche di apprezzare l’eventuale incespicare durante il rincorrerci o il penzolare da un lato nel caso in cui dovessimo colpirli su una spalla. Data la loro grandezza, inoltre, è facile anche ritrovarseli addosso e dover quindi scansare il colpo utilizzando il corpo a corpo, permettendoci così di esaltare anche il dettaglio tecnico col quale viene realizzato il Revenant.

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Al di fuori della campagna la build ci ha permesso di testare anche sei missioni del RAID, la modalità che Revelations mutua dal primo capitolo e ripropone in maniera corretta e con maggior linfa vitale. L’obiettivo è quello di resistere alle ondate di nemici, supportati dalle nostre armi e dai pochi proiettili messi a disposizione dall’ambiente: il RAID, però, in sé e per sé punta moltissimo sulla realizzazione e personalizzazione della vostra protesi digitale, spingendovi a scegliere l’arsenale giusto, sfruttare le vostre abilità e ottenere anche punti esperienza per aumentare di livello, così da poter avere più potenziamenti da allocare nelle vostre armi da fuoco o per i vostri oggetti consumabili, che andranno a condizionare i movimenti dei nemici.

La modalità è pensata per offrire un’escalation di difficoltà, facendovi iniziare con ondate cui potrete facilmente resistere per poi arrivare a situazioni ben più ostiche, tra cui anche la difesa del cristallo, che vi costringerà a tenere d’occhio tanto l’ondata di avversari quanto la loro sete di distruzione nei confronti del baluardo da difendere. Dovrete comunque sbloccare, nel tempo, tutte le missioni del RAID, che inizialmente comprende dieci capitoli e sei missioni per ognuno in tre livelli di difficoltà diversa: una proposta sicuramente ricca e pregna di contenuti che vi permette di affiancare le due ore di campagna principale prevista per ogni episodio in maniera decisamente corposa.

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Resident Evil: Revelations 2, pur avendo provato soltanto il primo episodio, è riuscito indubbiamente a convincerci. Le intenzioni di tornare all’origine della serie, offrire un’accortezza maggiore all’aspetto stealth e avvicinarsi sempre più a quelle che sono le necessità dei fan ha permesso a Capcom di realizzare un prodotto accattivante.

Inoltre le numerose proposte inserite all’interno di un unico capitolo, tra cui anche la modalità RAID, ci hanno permesso di apprezzare il ventaglio di opportunità offertoci: la nostra prova è durata circa due ore, che dovrebbe essere la durata soltanto di un episodio, che in ogni caso non abbiamo terminato, il tutto ci fa quindi ben sperare per la longevità finale del prodotto. Vi rimandiamo in sede di recensione per una disamina molto più approfondita.