Negli ultimi giorni, la catena di negozi GameStop è stata al centro di numerose accuse che la vedevano colpevole di una scorretta politica di vendita: il programma interno Circle of Life dell’azienda, infatti, sembrava favorire i prodotti usati su quelli nuovi, portando spesso i dipendenti a mentire riguardo la disponibilità di alcuni titoli incellofanati per massimizzare le vendite dei giochi di seconda mano. Questo per tenere un buon bilancio tra gli incassi causati dai preordini, dalla sottoscrizione di tessere premio, dal ritiro di videogiochi usati e, appunto, dalla vendita di quei titoli riportati dagli acquirenti.
GameStop si è difesa dalle accuse dichiarando che il fine ultimo dell’azienda è quello di aiutare i clienti, non di metterli in difficoltà. Ciò nonostante, Kotaku è tornato sull’argomento, raccogliendo così un centinaio di testimonianze di commessi della società e di gente che ci ha lavorato in passato. Quello che è emerso è che, nonostante alcuni abbiano difeso il colosso, sostenendo che l’attacco rivolto alla catena sia infondato, molti altri abbiano invece ammesso di essersi sentiti spesso sotto pressione, mentendo agli acquirenti per tutelare il proprio posto di lavoro. Non resta che vedere come si concluderà l’intera faccenda, nel frattempo, continuate a seguirci su Vmag.