Forza Motorsport 4: la recensione di VMAG

Il numero quattro rappresenta da sempre un momento critico e delicato, per una IP videoludica… Sebbene non ci sia due senza tre, approdare a una quarta incarnazione è indice di affermato successo: con un terzo capitolo che sigilla pareri favorevoli e ottimi ritorni economici, infatti, vi sono degli alti standard qualitativi da rispettare e una lunga schiera di fan al seguito da soddisfare. Quando poi c’è anche una decennale rivalità in salsa “head-to-head” nel calderone, la situazione rischia di diventare rovente come un 32 cilindri che ruggisce (su di giri) sulla griglia di partenza! Ma quando Forza Motorsport 4 lascia il pedale del freno, lanciandovi verso un assolato rettilineo, diventa palese come Turn 10 abbia tirato fuori dal cappello (a cilindro! Ahem…) il miglior “real driving simulator” mai concepito su console. E non per il motore grafico ora spinto oltre ogni ragionevole limite, “forte” di un engine d’illuminazione e rifrazione della luce in tempo reale degno delle migliori sequenze cinematografiche… Neanche per il suo lussuoso motore fisico, all’unanimità il più realistico e tangibile ora presente su console, capace di ricreare dinamiche imprevedibili e coinvolgenti a ogni iterazione con gli oggetti a schermo. E neppure per un comparto audio immaginifico e suadente come la più riuscita delle sinfonie di Mozart, capace d’irradiare il vostro spazio domestico con sinergici ruggiti delle più prestanti dream car del momento.

Sebbene tutto ciò finisca poi con l’innalzare il titolo Turn 10 a monolitica produzione, destinata a divenire punto di riferimento per lunghi anni a venire, è nell’espansione delle sue potenzialità “sociali” che Forza Motorsport 4 riesce a distaccarsi dal suo predecessore, evitando così di rappresentare un mero upgrade dello stesso. Correre con la stessa macchina, sullo stesso percorso, nello stesso evento, per eoni ed eoni a venire, nella speranza dell’incombere nel “tuning perfetto”, è una meccanica ampiamente sfruttata (e abusata) fin dai tempi del primo Gran Turismo… e le vostre prime 10 ore di gioco risulteranno un familiare ripetersi di tali, ridondanti, usanze (purtroppo). Ma è quando ci si accosta all’innovative funzionalità di multiplayer di Forza 4, come i “fantasmagorici” testa a testa del Rivals mode, o la sorprendente modalità Club, ben più variegata della (comunque competitiva) leaderboard presente nel terzo episodio, che il maniacale lavoro di rifinitura svolto sulla nuova incarnazione del racing “Made in Microsoft” si mostra a noi con incontenibile foga, rapendoci nel suo cuore pulsante di esperienza automobilistica articolata e matura, piuttosto che contenersi (e limitarsi) alle ricorrenti meccaniche dei driving games che infilate ogni giorno nel tray delle vostre console!

Vi basti sapere che se vi rivelerete piuttosto dotati al volante, sarà il gioco stesso a premiarvi coniando un “boss-character” del vostro alter ego digitale, che sfiderà online solo i più bravi della community! La varietà e il divertimento offerti da alcune originali modalità, come il “calcetto” di Top Gear dove vi sarà richiesto di colpire la palla con un testacoda (con tanto di online per 16 giocatori!), o un testa a testa con traffico simulato dagli altri concorrenti che guideranno tenendo a minimo regime il motore, sorpassano di gran lunga gli oramai stantii time-trials e gare di drifting, ostentando un coraggio che ripagherà il team non appena il loro annunciato blockbuster sarà sugli scaffali di tutto il mondo.La tanto chiacchierata feature “Autovista”, poi, s’ingrazierà indubbiamente gli abbonati tra voi a Quattroruote, sfoggiando dei modelli dettagliatissimi con cui interagire e scoprire ogni centimetro quadrato d’interni e seducenti livree, ma per la maggior parte dei presenti raggiungerà il suo apice solo quando mimerete il gesto di girare la chiave col Kinect, prendendone i controlli e lanciandovi in gara.

A tal proposito, poi, l’unica nota stonata dell’eloquente spartito: i controlli futuristici della periferica Microsoft (vedi box “Il controller del futuro?”) soffrono di evidenti ritardi nella risposta, privandoci inoltre del piacere di scegliere tempi e modalità di frenata, limitandosi ad accelerare e decelerare in completa autonomia: e qui, chi tanto apprezza derapate e trazioni posteriori, non potrà che inveire con tutto il suo sdegno! Sebbene la periferica a infrarossi non si riveli quindi un degno sostituto d’un robusto volante (ma neanche del semplice controller ufficiale!), la possibilità di controllare la visuale di gioco con i movimenti della testa è tanto ambiziosa quanto riuscita, a patto di non dividere la stanza con troppe persone, cosa che comporterà un continuo “riallacciamento” del Kinect alla nostra persona. In definitiva, Forza Motorsport 4 riesce finalmente a siglare un significativo distacco dal suo illustre rivale su console Sony, in un appassionante testa e testa che, vuoi per una maggiore attenzione al dettaglio, vuoi per la non comune capacità di reinventarsi attraverso originali e stimolanti modalità, permette al blasonato racing game di Turn 10 di staccarsi a pochi metri dal traguardo, facendo mangiare la polvere a Yamauchi e soci così come (con tutta probabilità) a gran parte delle simulazioni automobilistiche su console per lunghi anni a venire!

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