WRC FIA World Rally Championship 2: la recensione di VMAG

Giusto un anno fa Milestone restituiva alla scena videoludica la licenza ufficiale WRC FIA attraverso un racing simulativo dal gameplay efficace, ok, eppure incapace di raggiungere la vetta a causa di un comparto tecnico insoddisfacente; con WRC 2 lo sviluppatore milanese prova ad aggiustare il tiro seguendo l’esempio di SBK, un brand che anno dopo anno è cresciuto costantemente imparando dai propri errori. Si è detto che il gameplay era il punto di forza di WRC, e cominciare la disamina del sequel proprio da questo comparto pare obbligatorio. Chiariamo subito che grosse rivoluzioni non ce ne sono state: i designer hanno preferito lavorare sui dettagli inte-venendo con vigore solo quando stretta-mente necessario; in particolare sono state evolute la gestione delle sospensioni, la reazione dinamica alle superfici e gli effetti dei danni in gara che ora influenzano con maggiore realismo il comportamento delle auto.

Per il resto WRC 2 serve pressappoco la stessa pietanza del predecessore, con un modello di guida realistico tutto da domare e una fisica che non fa sconti a nessuno. Se vi piace vincere facile potrete sempre inter-venire sui settaggi per addolcire l’esperienza, eppure per l’ennesima volta il mio consiglio è di abituarvi da subito a giocare duro: magari pagherete qualche scotto iniziale, ma le soddisfazioni che ricaverete sulla lunga distanza sapranno ricompensarvi della fatica e degli improperi lanciati.

Come c’era da aspettarsi Milestone ha dato una ritinteggiata anche alle modalità di gioco: il cuore dell’esperienza resta ancora una volta la “Road to the WRC”, evolutasi negli aspetti manageriali grazie alla possibilità di gestire meccanici e ingegneri, mentre tra le novità più rilevanti si distinguono gli adrenalinici Super Special Stages, competizioni mozzafiato uno contro uno, e gli urban Stages, dei percorsi creati ad hoc all’interno di grandi città e pensati per essere distribuiti in forma di dLC. Ritorna natural-mente anche il multiplayer sia locale che online, mentre vale la pena accennare alla nintendiana funzione Rewind che permette di tornare sui propri passi in caso di errore.

Tutto bene, quindi? Nì. Come ho già detto il comparto tecnico era il tallone di Achille dell’edizione 2010, e gli artist di Milestone si sono rimboccati le maniche per sistemare le cose: nel sequel è possibile apprezzare un maggiore dettaglio, texture migliori e un buon sistema d’illuminazione. Eppure tutto questo ancora non basta per tenere testa a una concorrenza sempre più “muscolosa”, e con un engine proprietario che non fa miracoli l’esperienza non riesce a salire di livello, lasciando in bocca il sapore di una “versione 1,5” piuttosto che di un sequel vero e proprio.  detto questo comunque WRC 2 funziona bene sotto diversi aspetti, e pur difettando dello sprint necessario a raggiungere un campione come diRT 3 rappresenta comunque una scelta interessante per gli appassionai di Rally.