SUPERHOT è stato uno dei giochi che ho maggiormente apprezzato degli ultimi tempi, e se non fosse uscito anche quel capolavoro di Inside avrebbe sicuramente vinto il nostro premio come miglior Indie del 2016. A diversi mesi dall’uscita del gioco originale arriva finalmente la tanto attesa versione in realtà virtuale per Oculus Rift che sfrutta anche gli appena rilasciati controller Oculus Touch. Tra pallottole schivate all’ultimo secondo e pugnali lanciati con precisione ninja ci siamo quindi immersi nel mondo di SUPERHOT VR, e ne siamo usciti entusiasti. Vediamo quindi il gioco nel dettaglio.
Se avete letto la mia recensione di SUPERHOT saprete già i motivi per cui l’ho reputato uno dei migliori titoli in circolazione. Le meccaniche di base sono tanto semplici quanto geniali e soprattutto divertenti: il vostro compito è quello di eliminare tutti i nemici presenti in una stanza utilizzando qualsiasi arma o oggetto a disposizione, ma la vera particolarità è che il tempo si muove solo quando vi muovete voi. Se nel gioco originale il movimento era legato (ovviamente) alle levette analogiche, in SUPERHOT VR invece si intendo in senso letterale. Indossato il visore e impugnati i controller Oculus Touch infatti verremo catapultati nel mondo bianco e minimale che avevamo già conosciuto, ma questa volta l’immersione è totale con i movimenti delle mani replicati fedelmente in realtà virtuale.
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Restando immobili il tempo rallenta fino quasi a fermarsi, ma ogni movimento della testa, mani o pressione dei grilletti per sparare fa tornare l’azione a velocità normale.
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SUPERHOT VR non è una trasposizione del gioco originale ma un vero e proprio titolo a sé stante, con nuove stanze e sfide progettate appositamente per sfruttare al massimo la tecnologia Oculus… e anche rimediare ai suoi limiti. Come già detto il movimento è una parte fondamentale dell’esperienza, ma per rendere il tutto ancora più immersivo gli sviluppatori hanno voluto eliminare il movimento con le levette analogiche (nonostante siano presenti sui controller Touch), e lasciare che sia gestito tutto dal corpo del giocatore. Le stanze quindi ora sono di dimensioni più ridotte e possono essere completate effettuando spostamenti minimi, anche perché il cavo e il raggio d’azione di Rift non vi permette certo di effettuare chissà quali camminate. Questo non vuol dire tuttavia che SUPERHOT VR sia un’esperienza statica: restando immobili il tempo rallenta fino quasi a fermarsi, ma ogni movimento della testa, mani o pressione dei grilletti per sparare fa tornare l’azione a velocità normale. E fidatevi che dovrete muovervi molto.
Vi consiglio quindi di liberare quanto più spazio possibile intorno a voi se non volete distruggere qualche mobile: vi ritroverete infatti ad essere come Neo in Matrix e a contorcervi per schivare pallottole, afferrare al volo le pistole cadute di mano ai nemici e girarvi per sparare a qualcuno che tentava di prendervi alle spalle, e se nel gioco normale già si provava un grande senso di soddisfazione in realtà virtuale diventa una scarica di adrenalina come non ne provavo da tempo. Nonostante lo stile grafico minimalista e ben lontano dalla realtà dopo pochi minuti ci si dimentica di essere all’interno di un videogioco, e vedere una pallottola che a 2 centimetri dagli occhi o trovarsi circondati senza via di fuga fa sentire davvero la tensione come se ne andasse davvero della nostra vita.
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Così come basta un singolo colpo per uccidere gli avversarsi anche noi al primo errore vedremo andare in fumo i nostri progressi.
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Purtroppo SUPERHOT VR eredita anche alcuni difetti dal gioco originale, come ad esempio un meccanismo di trial and error che costringe a ripetere alcune sezioni diverse volte prima di capire i giusti movimenti e ordine in cui eliminare i nemici, e a questo sin unisce un sistema di checkpoint piuttosto severo che potrebbe portare quindi alla frustrazione nelle fasi avanzate del gioco. Così come basta un singolo colpo per uccidere gli avversarsi anche noi al primo errore vedremo andare in fumo i nostri progressi, spesso dopo aver appena superato una stanza ostica. I controller Touch rispondono benissimo ai comandi, anche se ho notato alcuni problemi nel lancio di oggetti che a volte andavano in direzioni sbagliate rispetto al mio movimento, anche se non posso dire se si tratta di un problema di rilevamento dell’input o della fisica del gioco.
In conclusione SUPERHOT VR è comunque forse il miglior titolo attualmente disponibile per Oculus Touch, e se avete comprati i nuovi controller allora non dovreste assolutamente farvelo sfuggire. Si tratta di un’esperienza semplice ma dannatamente divertente e coinvolgente, e soprattutto in grado di regalare momenti di pura soddisfazione. Peccato solo che per arrivare ai titoli di coda bastano circa 3 ore, ma esattamente come il gioco originale stiamo parlando di un titolo breve ma di qualità .
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