C’era una volta (nel 2009), in un paese lontano lontano (il Wii), un bambino di nome Corobo che, trovando per caso una misteriosa corona dai mirabolanti poteri magici, diventò all’improvviso il giovane re del regno di Alpoko. E non solo: diventò anche il protagonista di uno dei giochi più sottovalutati degli ultimi anni.
Little King’s Story, infatti, era un brillante incrocio tra uno strategico in tempo reale e un gestionale, una sorta di Pikmin in salsa ruolistica. Opera dal gusto delicato, Little King’s Story riscontrò sì i favori della critica, ma non riuscì a scalfire in alcun modo la diffidenza del pubblico, fatto che decretò la prematura chiusura del pur talentuoso team di sviluppo (Cing, tra le altre cose autori di Another Code e Hotel Dusk).
A dare una seconda possibilità al brand è Marvelous Entertainment, che dalle vesti di producer passa ora a quelle di sviluppatore, scegliendo come nuova casa del piccolo re lo schermo tattile di PS Vita. La scelta si rivela senza dubbio azzeccata: se il punto debole del titolo per Wii era l’incapacità del sistema di controllo di adattarsi al telecomando della console Nintendo, in questa nuova veste portatile tutto è reso più immediato dai comandi via touch screen. Vi troverete presto a comandare sul vostro piccolo regno muovendo su schermo le tante unità che compongono il mini-esercito di Corobo, composto da improbabili cavalieri, tenaci contadini, strenui boscaioli e scaltri mercanti.
Il sistema di professioni (oltre venti, per la maggior parte sbloccabili col progredire del gioco) vi permette di operare attivamente su ogni aspetto riguardante la gestione del regno; ovviamente, ciò che veramente conterà alla fine sarà avere la meglio durante le battaglie con i nemici, e in questo senso sarà sempre meglio avere con sé il maggior numero possibile di unità (visto che alla dipartita di Corobo consegue l’annullamento della missione).
Il piccolo re, esiliato dal proprio regno da oscure forze nemiche, ha ora 14 anni, e ciò si riflette in un look un tantino più maturo che predilige sfumature pastello alle tinte accese dell’episodio precedente. Rivisto anche il character design, ora stilisticamente vicino alla produzione di Akihiko Yoshida (con particolare riferimento al recente Bravely Default). A guastare leggermente il tutto ci sono un’interfaccia grafica non proprio comodissima (e per la componente gestionale non si tratta di un fattore da poco) e una serie di bug presenti tanto a livello grafico che nella risposta ai comandi impartiti tramite touch screen.
Per il resto, New Little King’s Story è un titolo che merita di essere quantomeno provato. Le probabilità che entri a far presto della schiera degli illustri dimenticati sono buone ma, dopotutto, VMAG esiste anche per dare un po’ di gloria a giochi di questo tipo.