La Bolivia di Ghost Recon: Wildlands

Ubisoft torna a discutere dell’attesissimo Ghost Recon: Wildlands e in particolare della sua immensa mappa di gioco, di cui avevamo già parlato in precedenza. A prendere la parola è Benoit Martinez, direttore artistico di Ubisoft Parigi, che commenta la scelta della Bolivia come location:

Avevamo deciso fin dall’inizio che la Bolivia sarebbe stata la location del gioco poiché si abbinava bene a un opera di Tom Clancy. Tutti noi sappiamo dov’è, ma non tutti ci siamo stati. Ci ha dato molte opportunità di creare uno scenario che lasciasse ai giocatori l’opportunità di scoprire questo paese e la sua cultura.

Il territorio sembra semplicemente sconfinato.
L’immensa mappa di gioco del nuovo Tom Clancy’s

In seguito ha parlato del viaggio in Bolivia del team di ricerca di Ubisoft:

La sfida più impegnativa è stata quella di definire il nostro mondo. Siamo andati in Bolivia per un paio di settimane, separando il team tra le regioni a nord, sud, est e ovest del paese. Siamo stati ovunque, dall’Altiplano alla strada della morte, giungle, isole e tutto ciò che c’era tra queste. E’ stato importantissimo per noi conoscere questo paese. Siamo tornati indietro con circa 15.000 foto e più di 10 ore di video. Abbiamo impiegato più tempo a rianalizzare tutto il materiale piuttosto che a scattare realmente le foto.

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Un panorama molto suggestivo, non trovate?

 

Ha poi parlato della logica del mondo di gioco, che permette un’interazione fluida tra i giocatori, la Bolivia virtuale e i suoi abitanti:

La logica del mondo di gioco e la coerenza sono state importantissime per definire i biomi, le province, le città e gli stessi NPC. Se era presente un villaggio, dovevamo assicurarci che l’agricoltura e il paesaggio circostante fossero coerenti. Dovevamo essere sicuri che per ogni NPC ci fosse la possibilità di andare da qualche parte, compiere una specifica attività o andare a lavorare.

Martinez chiude parlando dell’obiettivo finale del team nel creare la mappa:

Il nostro obiettivo era quello di non concentrarci solo sul fatto che il gioco fosse un Ghost Recon, in cui devi solo infiltrarti e sparare ai cattivi. Era quello di creare un mondo che desse alla gente la possibilità di gestire le missioni, la storia e dare delle possibilità.

Che dire? Convincenti le parole di Martinez. Non possiamo far altro che aspettare con ansia Ghost Recon: Wildlands, in uscita il prossimo 7 Marzo. E voi siete pronti per questa emozionante spedizione in Bolivia? Fatecelo sapere nei commenti.

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