Mass Effect 2: la recensione di VMAG

“Meglio tardi che mai!” verrebbe da esclamare. Perché se da un lato un’attesa di oltre trecentosessantacinque giorni può essere oltremodo capace di spazientire anche il più mansueto tra i videogiocatori, il marchio indelebilmente impresso a fuoco sull’intera industria videoludica dalla saga di fantascienza targata BioWare non può che giustificare tale prolungata sofferenza. Mass Effect 2 rappresenta una delle migliori produzioni su console e PC degli ultimi dieci anni. Punto. E il fatto che le gioie sopraffine del suo acume concettuale fossero negate a una larga fetta di utenti rappresentava una grande ingiustizia. Al diavolo le esclusive, gente. Qui parliamo di un titolo capace di dare una sferzata all’attuale, scialbo panorama di titoli su console. È di ottimismo che si parla, miei cari conscious gamers. Perché non c’è videogiocatore, per quanto affranto, che non possa recuperare la sua fede videoludica davanti a Mass Effect 2.

Un GdR di natura occidentale, votato all’azione in salsa TPS; un concept talmente semplice da diventare genuino, una volta impastato con le sue insindacabili qualità. Dove il comandante Shepard è sempre e comunque il “mio comandante Shepard”. Un individuo dotato di personalità, con un suo passato e un’individuale collezione di esperienze emotive che ne hanno modellato il carattere nel tempo. Un alter-ego digitale che per la prima volta corrisponde alla sua definizione, abbracciando la nostra essenza e riproducendola su schermo. E che tutto questo avvenga attraverso schemi assodati e rodati, come un sistema di coperture ormai standardizzato per l’azione in terza persona e una gestione del party simil-strategica, peserà a suo modo nell’economia di un prodotto capace di sfiorare la perfezione come raramente s’è visto. Oggi, l’epopea sci-fi di Shepard e compagni assume connotati ancor più ammalianti, grazie alle meraviglie offerte dall’impiego dell’engine di Mass Effect 3 (in particolar modo, sotto il profilo dell’illuminazione in real-time dell’ambiente), e uno spessore (udite, udite!) ancor più appagante, grazie alla gradita presenza di tutti i DLC pubblicati finora, compresi “Overlord” e “L’ombra”.

Un’abbondanza di materiale inaudita e dai toni squisitamente natalizi. Dopotutto, BioWare s’è vista costretta a indossare pruriginose barbe finte e cappelli a punta pur di far smaltire all’utenza PS3 la notizia della sgradita e definitiva assenza del primo, storico Mass Effect nei lidi di mamma Sony. Colpa di un contratto inviolabile con Microsoft che costringe l’eclettica software house canadese a correre ai ripari, incaricando i grafici della Dark Horse di riassumere gli eventi del primo capitolo sulle pagine di un ambizioso comic book. Una soluzione originale che non restituirà forse il Graal mancato, ma capace di attenuare in parte la grave perdita in questione. E poi, una volta calati dentro i panni di Shepard, non potrete fare a meno di concentrarvi sul vostro presente, piuttosto che indugiare sul passato. Ehm, sul “suo” presente, a dirla tutta. O forse no?

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