Recensione OneShot

Io per primo non so perchรฉ ho voluto recensire OneShot. Appenaย qualche giorno fa non conoscevo neanche il titolo, ma appena ho visto il trailer mi sono detto: quest’opera indipendente puรฒ avere del potenziale, vediamo come ha lavorato il team. Ho scaricato prontamente il gioco grazie al codice fornitomi e, dopo appena una manciata di secondi, avevo l’applicazione pronta per essere avviata. Quei 300 megabyte mi hanno spaventato, ultimamente anche i prodotti meno importanti richiedono uno spazio maggiore sul disco, come mai questo peso irrisorio? Fortunatamente non sono un tipo che si fa dei preconcetti, dunque ho dato il via alla mia avventura nei panni di Niko, bambino dagli occhi di gatto che affronterร  l’esperienza piรน impegnativa della sua vita. Dopo aver concluso il mio viaggio, direi che รจ ora di raccontarvi cosa ha creato il team di sviluppo.

L’inizio รจ abbastanza confusionario: impersonando Niko, ci ritroveremo in una camera buia senza sapere cosa fare. Da questo momento fino alla fine del gioco non ho mai pienamente compreso cosa accadeva attorno a me e, dopo una lunga riflessione, devo dire che questo รจ uno dei punti di forza di OneShot. Il titolo si basa su enigmi da risolvere principalmente tramite l’utilizzo degli strumenti che troviamo in giro per l’ambiente di gioco, dunque la perenne situazioneย di confusione in cui io e Niko abbiamo viaggiato รจ stata necessario per farmi esplorare meglio alcune zone. Tornando alla storia, ci ritroveremo in un mondo privo di luce nel quale il protagonista รจ giunto per casoย e, guardando nel nostro inventario, troveremo una lampadina che scopriremo essereย il sole. A questo punto entreranno in gioco i robot che popolano la zona e ci inneggeranno a nuovo Messia, facendo sentire aย Nikoย l’importanza del suo ruolo. Il compito del bambino sarร  quello di far tornare la luce in questo luogo, come? Ponendo il sole dentro una torre.

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Alcuni enigmi ci hanno lasciati senza parole.

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In media, gli enigmi che OneShot ci ha proposto non sono stati esageratamente complicati, anche se qualcosa ci ha fatto penare piรน del previsto. Se per la maggior parte dell’avventura abbiamo parzialmente apprezzato quello che succedeva, quando il computer presente nel mondo decideva di metterci i bastoni tra le ruote il livello si alzava di colpo: il gioco passava dalla visualizzazione a schermo intero a quella a finestra, avvisi di Windows comparivano all’improvviso e alcuni file nel nostro PC venivano modificati.ย Grazie a questa geniale trovata ci siamo spesso chiesti se stavamo ancora giocando (ovviamente la risposta รจ si) e nel mentre siamo tornati con la memoria a quegli enigmi troppo complicati che Hideo Kojima ci mostrava tanti anni fa. Una scintilla, perchรฉ di questo si tratta, ha stravolto positivamente la nostra esperienza.

Come fa a sapere il mio nome?
Come fa a sapere il mio nome?

Tolti gli enigmi, la storia rimane comunque degna di nota: Niko ci regalerร  frasi capaci di far scendere qualche lacrima, e il finale (che รจ multiplo) รจ davvero ben realizzato. Non possiamo dire altro senza incappare in spoiler, dunque accontentatevi di questa sintetica, ma efficace, definizione. Anche grazie al buio, altro elemento essenziale del titolo, ci siamoย appassionati sempre piรน alla trama, come? Semplicemente perchรฉ questa atmosfera incute tristezza, e Niko, da bambino qual รจ, non mancherร  l’occasione di farcelo notare.

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La mancanza di personaggi secondari di rilievo, alla lunga, stanca.

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I personaggi secondari purtroppo non riescono a mantenere lo standard di Niko e del PC e, contando che ci sono sezioni in cui dobbiamo interloquire con svariati individui, la piรน grande debolezza di OneShot รจ proprio questa. Tanti robot diranno frasi sconnesse o ci faranno semplicemente perdere tempo, appesantendo non poco l’esperienza di gioco. Nonostante l’incontro con qualche personaggio interessante, si รจ sempre ripetuta una costante: non l’abbiamo piรน rivisto. Siamo arrivati alla fine dell’avventura (durata poco meno di quattro ore) soddisfatti, ma al tempo stesso stanchi di questo viaggio quasi solitario in un mondo senza luce.

Alla fine siamo noi e Niko, entrambi alla ricerca della torre.
Alla fine siamo noi e Niko, entrambi alla ricerca della torre.

Tecnicamente parlando, non ci troviamo davanti a un capolavoro estetico, ma lo stile minimale utilizzato dalla software house amplifica il senso di smarrimento, rendendo l’esperienza sensibilmente piรน profonda. Laย musica di sottofondo, leggera ma costante, รจ adatta al personaggio presente, ovvero Niko: il bambino sentirร  spesso la mancanza della mamma e le note malinconiche non faranno altro cheย sottolinearlo. Per chiudere, il titolo crasha spesso in prossimitร  della fine, rendendo impossibile arrivare ai titoli di coda. La software house ha rilasciato una patch che, almeno nel mio caso, non ha risolto nulla, dunque chi si trovasse nella stessa situazione deve eseguire il programma con Windows Vista (si, qualcuno ancora lo usa), modificando direttamente le impostazioni d’avvio.

In conclusione, OneShot รจ un titolo bello, ma parecchio strano. Alterna cose stupende (come gli enigmi posti dal PC) ad altre davvero deludenti (come i personaggi secondari piatti), dunque la nostra valutazione ne ha logicamente risentito. Rimaniamo dell’idea che, nonostante qualche problema, tutti dovrebbero giocare il titolo per godersi il viaggio di Niko e versare qualche lacrima, come รจ giusto che sia. Fortunatamente noi abbiamo il sole, dunque vi lasciamo qui e andiamo a gustarci la luce, un dono a cui nessuno fa caso e che รจ essenziale per vivere.

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