Football Manager 2013, sin dal momento dell’annuncio, è al centro di una questione che oseremmo definire ontologica: come si fa a migliorare un prodotto già perfetto? Più che a noi giocatori, l’arduo compito di trovare una risposta spetta a Miles Jacobson e ai ragazzi di Sports Interactive, responsabili dell’ottimo lavoro svolto nel corso degli anni con la serie nata con il nome di Championship Manager.
L’edizione 2012 di Football Manager non era realmente esente da difetti ma, per essere un gestionale, aveva tutto al posto giusto. Già, per essere un gestionale. Per superare se stesso, Football Manager 2013 prova a superare anche gli stessi limiti congeniti del genere d’appartenenza, come i ritmi lenti e compassati o l’eccesso di costanza e dedizione richieste, spesso causa del forfait da parte dei giocatori meno pazienti.
Ecco allora la modalità Football Manager Classic, il Football Manager in versione ridotta per venire incontro alle esigenze di tutti gli aspiranti Alex Ferguson sparsi per l’Europa. Vi piace il calcio ma non volete perdere tempo dietro a centinaia di menù? Siete appassionati della serie ma lo studio o il lavoro non vi lasciano abbastanza tempo per un manageriale troppo complesso? Cliccate sull’opzione Classic e avrete il Football Manager che fa per voi, semplice e immediato come i primissimi capitoli degli anni Novanta (da qui la dicitura “Classic”).
In questa fase, le opzioni sono ridotte all’osso e un comodo sistema di microtransizioni permette ai giocatori più pigri di acquistare facilitazioni di varia natura. I puristi valuteranno però tale introduzione un’offesa allo spirito della serie: per loro c’è comunque la modalità di gioco principale, il buon vecchio Football Manager che, come detto in apertura, funzionava alla grande già un anno fa.
Anzi, a dirla tutta i miglioramenti ci sono anche qua, con una rinnovata gestione degli allenamenti (non proprio completissima nell’edizione 2012) e la possibilità di affidare compiti specifici a una schiera di collaboratori più folta che mai. Dal vice allenatore al direttore sportivo, avrete a vostra disposizione un intero staff pronto a eseguire i vostri ordini qualora voleste dedicarvi a un aspetto particolare della gestione societaria piuttosto che a questioni di natura tecnica.
Nel roseo quadro globale, è possibile stanare un paio di imperfezioni di natura grafica, con una manciata di animazioni poco credibili. Si trattasse di FIFA o PES, ci metteremmo le mani tra i capelli; avendo a che fare con un gestionale, parliamo solo di una piccola nota a margine. Il succo del discorso è chiaro: se non vi siete persi unFootball Manager finora, non c’è motivo per saltare l’appuntamento con la nuova iterazione; se siete sempre stati curiosi di provare ma non ne avete avuto il tempo, questo allora è l’anno giusto per fare un tentativo.