Recensione Assassin’s Creed: The Ezio Collection

La saga di Assassin’s Creed ci accompagna ormai da quasi un decennio, ma il 2016 è stato un anno particolare: per la prima volta infatti Ubisoft ha infatti deciso di mettere “in pausa” la serie per lavorare con calma al prossimo capitolo. La cadenza annuale infatti aveva portato ad una certa ripetitività e meccaniche di gioco ormai troppo conosciute, e nonostante ogni episodio abbia introdotto qualche novità, dopo tutto questo tempo i giocatori stavano perdendo ormai interesse. Ubisoft vuole quindi stupirci con il prossimo titolo, ma nell’attesa poteva lasciare libero il mercato? Certo che no, per cui perché non riempire questo buco con una remastered della trilogia più amata della serie? Vediamo quindi cosa ci propone Assassin’s Creed: The Ezio Collection.

Come suggerisce il nome, la collection racchiude i capitoli che hanno come protagonista Ezio Auditore, ovvero Assassin’s Creed II, Assassin’s Creed: Brotherhood e Assassin’s Creed: Revelations, includendo anche tutti i DLC usciti e i due cortometraggi Assassin’s Creed: Lineage e Assassin’s Creed: Embers. Si tratta di tre pietre miliari sia per la serie che per i videogiochi in generale, specialmente il secondo episodio. Il debutto della saga nel 2007 con Altair ricevette pareri positivi dalla critica ma non troppo entusiasti sul fronte del gameplay, ma l’arrivo di Ezio segnò il vero successo ottenendo consensi entusiasti su praticamente ogni aspetto. Assassin’s Creed II viene ricordato da molti come il capitolo migliore in assoluto, e oltre agli evidenti passi in avanti sul fronte della giocabilità buona parte del successo è dovuta al carisma dello stesso Ezio: l’Assassino italiano infatti si discostava molto dal cupo e serio Altair, e il suo carattere più vivace lo ha fatto subito amare dai giocatori, tanto da convincere Ubisoft a creare ben due seguiti mantenendolo come protagonista. Altro elemento che ha contribuito al successo è stata l’ambientazione, infatti il fascino del Rinascimento Italiano con i personaggi storici come Leonardo da Vinci e l’arte di città come Roma, Firenze e Venezia sono state di un impatto notevole, oltre che un motivo di orgoglio per il nostro Paese. Assassin’s Creed: Revelations invece ha portato le avventure di Ezio a Costantinopoli, offrendo quindi un’ambientazione completamente diversa ma non per questo meno interessante, anche se questo capitolo rimane il meno apprezzato.

[su_quote]

Se avete già giocato gli originali non troverete quindi nulla di nuovo sul fronte dei contenuti.

[/su_quote]

Assassin’s Creed: The Ezio Collection si pone come un “semplice” remastered in HD dei tre giochi, portando quindi la risoluzione a 1080p (il framerate è rimasto invariato a 30 fps) ma non offrendo nessun contenuto extra o novità… anzi addirittura toglie qualcosa. E’ vero come già detto che sono compresi tutti i DLC usciti (il che non è male considerata la polemica del Ricordo 12 praticamente strappato da Assassin’s Creed II per essere venduto a parte), tuttavia il comparto multiplayer di Brotherhood e Revelations è stato completamente tagliato fuori. Il fulcro dell’esperienza naturalmente è la storia single player, tuttavia devo ammettere che avevo apprezzato non poco il multigiocatore e che non mi sarebbe dispiaciuto tornare a fare qualche partita, specialmente considerato che si trattava di un esperimento originale come non se ne vedevano da tempo. Se avete già giocato gli originali non troverete quindi nulla di nuovo sul fronte dei contenuti, ma vedere i titoli trovare nuova linfa vitale grazie alla grafica aggiornata è sempre un piacere… più o meno.

Giocando la trilogia di fila si nota ancora meglio la maturazione del personaggio di Ezio, iniziando dalla sua giovinezza fino ad arrivare alla vecchiaia.
Giocando la trilogia di fila si nota ancora meglio la maturazione del personaggio di Ezio, iniziando dalla sua giovinezza fino ad arrivare alla vecchiaia.

Ubisoft infatti non sembra essersi impegnata più di tanto, e seppur il colpo d’occhio generale sia sicuramente positivo (specialmente per quanto riguarda le luci e i colori), l’aumento di risoluzione ha avuto effetti indesiderati su alcuni personaggi, in particolare su Assassin’s Creed II. Il gioco infatti è quello con più anni sulle spalle, e già all’epoca si poteva notare una certa povertà di poligoni su alcuni personaggi secondari (cosa abbastanza normale su titoli così vasti), ma riprendere gli stessi modelli e aumentarne la risoluzioni ha portato a risultati al limite del grottesco, tanto che alcuni sono diventati già oggetti di meme e battute su internet. Specialmente nei filmati si possono notare volti quasi deformati e soprattutto sguardi vitrei e fissi, un mix tra il comico e l’inquietante. Specifico tuttavia che si tratta di casi isolati, anzi secondo diverse segnalazioni si tratta di un problema che affligge solo la versione Xbox One (quella da me testata), ma vedere certe cose quando il resto del pacchetto invece si presenta bene fa storcere il naso.

[su_quote]

 E’ innegabile come ormai il gameplay dei tre titoli sia comunque invecchiato rispetto agli standard attuali.

[/su_quote]

Discorso simile anche per la giocabilità, infatti seppur sempre bello è innegabile come ormai il gameplay dei tre titoli sia comunque invecchiato rispetto agli standard attuali: i neofiti che si sono avvicinati alla serie con i capitoli recenti sicuramente li troveranno piuttosto legnosi, e io per primo ho avuto qualche difficoltà all’inizio , essendo ormai abituato a Syndicate e Unity. Infine una piccola nota negativa anche per i due cortometraggi Assassin’s Creed: Lineage e Assassin’s Creed: Embers: anche qui sembra che siano stati infilati a forza nel disco in fretta e furia, tanto che mancano funzioni basilari come la pausa o poter avanzare velocemente, per cui ogni volta sarete costretti a vedere i filmati dall’inizio senza nessuna possibilità di andare avanti/indietro o semplicemente interrompere momentaneamente la riproduzione. Assurdo.

Il Colosseo ha sempre un certo fascino.
Il Colosseo ha sempre un certo fascino.

In conclusione Assassin’s Creed: The Ezio Collection è un prodotto piuttosto controverso da valutare. Da una parte abbiamo tre giochi longevi, appassionanti, che hanno fatto la storia e che dovrebbero essere giocati da ogni appassionato di videogiochi, dall’altra invece abbiamo un lavoro di rimasterizzazione a malapena sufficiente. Non ci vuole un genio del marketing per capire che Ubisoft ha deciso di far uscire questa remastered di corsa sia per riempire il buco lasciato dai lavori sul nuovo capitolo sia per riavvicinare il pubblico alla serie a poche settimane dall’arrivo nei cinema del film con Michael Fassbender (su cui personalmente nutro grosse speranze), ma è evidente come si sia puntato ad avere un prodotto con il minimo impegno. Inoltre la Collection fatica a trovare un suo target, infatti chi non ha mai giocato ad Assassin’s Creed si troverà spiazzato dall’assenza del primo episodio (fondamentale per la trama), mentre chi li ha già giocati potrebbe trovare dei titoli che sono invecchiati non troppo bene se paragonati agli standard attuali. Rivedere Ezio in azione è comunque piacevole, per cui se siete in astinenza da Assassini l’acquisto è comunque consigliato, ma se vi aspettate un lavoro di rimasterizzazione curato come quello visto recentemente in Call Of Duty 4: Modern Warfare o Gears of War purtroppo rimarrete delusi.

V MENSILE
V007 Mensile