Parigi. Sapienza. Marrakech. Bangkok. Colorado. Hokkaido. Queste sono state le sei location con cui IO Interactive ha tracciato il suo filo rosso per unire i punti disegnati per Hitman. Con un modello di distribuzione inedito per la serie, Square Enix e IO Interactive vincono la scommessa con la critica e pubblico, ottenendo una copertura continua e trasversale, a partire da marzo (data dell’intro pack) a fine ottobre. Nel frattempo, la software house danese ha rilasciato diversi update gratuiti contenenti contratti, missioni extra, bersagli elusivi e una location aggiuntiva nel bel mezzo del caldo estivo. La formula è attualmente definita come Full Digital Experience, che consente dunque di acquistare il pacchetto completo o i singoli episodi solamente sugli store digitali, quali Steam, PlayStation Store e Xbox Live Marketplace. Per gli indecisi, appuntamento a gennaio per la Complete Edition in versione boxata. Alla luce di questi dati per chi ha vissuto su Marte negli ultimi otto mesi, andiamo a tirare le somme di questa Full Experience, effettuando le doverose differenze e confronti tra il prodotto che è arrivato negli store a marzo e quello che è disponibile adesso.

Nell’anno in cui le serie TV hanno quasi completamente monopolizzato l’attenzione di pubblico e critica, arriva Hitman. Il titolo dei ragazzi di IO Interactive è da considerarsi un reboot della serie, per far capire le origini di 47: laddove tutto ha avuto inizio. La fruizione episodica ha forgiato questo capitolo, andando ad innestare un rapporto particolare tra il fruitore ed il prodotto stesso. Ogni episodio era susseguito da un fremito, da una voglia di scoprire ciò che sarebbe stato il design, gli obiettivi, le opportunità, i segreti di quello successivo. Mese dopo mese. Chi acquisterà Hitman adesso, con tutti i contenuti pronti per essere installati non vivrà la stessa esperienza che hanno vissuto i redattori o gli utenti del day-one. Come tutti i modelli di distribuzione, pregi e difetti sono di casa: la scelta è dunque vostra. Al contrario, non saranno più vostri gli Elusive Target (usciti finora), piatto forte di questi update rilasciati nel corso degli otto mesi. Uno o più bersagli, un solo tentativo. Come se non fosse abbastanza, per un periodo di tempo estremamente limitato che solitamente andava dalle 48 (minimo) alle 96 ore. Sicuramente ne verranno inseriti altri, ma alcuni di quelli già usciti sono encomiabili per design impeccabile e adrenalina che scorre a fiumi.

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Mappa sconfinata e stratificata su livelli, la villa di Parigi è un ottimo esempio di level design verticale, senza rinunciare alla vastità dell’ambiente.

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Scaviamo più in profondità, affinché tutti possano capire i punti di forza e di debolezza di questo Hitman. Il pacchetto Intro, rilasciato il 13 marzo scorso, conteneva una missione tutorial e due missioni vere e proprie. La prima, ambientata in un hangar, ci vedeva intenti ad eliminare Jasper Knight e avevamo a disposizione diverse opportunità che sarebbero servite solamente da antipasto per la missione francese. Mappa sconfinata e decisamente stratificata su livelli, la villa di Parigi è un ottimo esempio di level design verticale, senza rinunciare alla vastità dell’ambiente. Gli sviluppatori hanno voluto premere subito sull’acceleratore, inserendo come prima mappa una location spettacolare, contornata da una sfilata di moda, relegata ad essere una mera copertura per attività decisamente meno nobili. Viktor Novikov e Dalia Margolis saranno i vostri bersagli, con la possibilità di eliminarli come più vi aggrada. Parigi offre tante opportunità ed una quantità sconfinata di sfide e imprese, che si dividono in diverse categorie: Assassinio ed Esplorazione. Al loro interno ci sono opportunità di esecuzione extra che non sono tuttavia “guidate” come le opportunità. Al completamento di sfide, opportunità ed imprese verrete ricompensati con punti esperienza che vi faranno progredire di Professionalità, al fine di poter disporre di nuovi gadget, punti di infiltrazione e armi. Qualora scegliate di seguire le imprese, dovrete scoprire voi stessi come farle. Hitman è anche vecchia scuola, insomma.

Sapienza fa capolino un mesetto dopo Parigi e si prende completamente la scena. La location fittizia italiana vanta un level design complesso, intricato, ma dannatamente riuscito. L’Amalfi di Hitman riesce a stregare chiunque ed è in grado di portare anche novità agli obiettivi della missione. Questa volta la missione è divisa in due parti: l’assassinio e il sabotaggio di un laboratorio. Anche qui vi è totale libertà d’approccio e una miriade di segreti da scoprire. Silvio Caruso e Francesca De Sanctis, le due vittime di 47, sono due personaggi tratteggiati molto bene. Rispetto a Parigi, nella mappa di Sapienza c’è una cura per i dettagli maniacale. Il team ha studiato l’Italia e ha ricreato una location plausibile e coerente, inserendo delle vere e proprie chicche per noi che abitiamo nello stivale. Dopo altri quaranta giorni, arriva Marrakech. La mappa marocchina è un crocevia per lo studio, riuscendo nell’intento di spezzare la critica. L’episodio di Marrakech è estremamente complesso e difficile. La mappa è decisamente più vasta di quanto sembri ad una prima occhiata, poiché si espande in verticale, con un intricato labirinto sotterraneo e diversi tetti del mercato esplorabili, nonché fonte e spunto per qualche fase platform per scovare vie segrete ed oggetti rari.

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Le soddisfazioni che deriveranno da un’esecuzione perfetta, senza sbavature, saranno uniche e non comprensibili per i non giocatori di Hitman. 

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Nella mappa africana i bersagli sono due: il generale Zaydan e Hugo Strandberg. Il filo rosso che li collega si unirà solamente per i giocatori più pazienti e le soddisfazioni che deriveranno da un’esecuzione perfetta, senza sbavature, saranno uniche e non comprensibili per i non giocatori di Hitman. Marrakech è seguita da un periodo di tranquillità, riempito da piccoli update con Elusive Target e da Contratti Escalation. Nel bel mezzo di luglio arriva l’Episodio Extra. Si tratta delle location Sapienza e Marrakech rivisitate in chiave notturna, con bersagli inediti e metodologie nuove. Sapienza diventa un set cinematografico e il mercato di Marrakech diviene presto sede di indovini e losche figure. A cavallo del Gamescom di Colonia, IO Interactive rilascia Bangkok, quarto episodio ambientato in un resort thailandese. In questa location dovremo eliminare la star Jordan Cross e l’avvocato Ken Morgan. La mappa di Bangkok è del tutto similare a quella di Parigi come estensione e design dei vari livelli. Al momento del lancio, ci convinse con qualche riserva. Dopo il supporto, soprattutto grazie ai contratti escalation e Sarajevo Six su PlayStation 4, Bangkok è diventata ben presto una mappa estremamente godibile, al pari di Parigi.

Con agosto monopolizzato da Bangkok e dal Gamescom, settembre si apre con qualche piccolo aggiornamento della software house danese che continua a monitorare, correggere e aggiustare il tiro con patch tempestive per migliorare l’esperienza di gioco che, in questi mesi, è positivamente cambiata. Verso fine settembre arriva Colorado, quinto episodio del viaggio dell’agente 47. La mappa americana fa da subito parlare di sé, in negativo. L’ambientazione è costituita maggiormente da un frutteto di albicocche che sovrasta l’intera location. Senza ripeterci ulteriormente e divagare, nominiamo subito l’elefante nella stanza: la linearità. Colorado è un livello piatto, che offre indubbiamente meno profondità di esplorazione verticale rispetto a Sapienza, Parigi e Bangkok. Tuttavia, non è una mappa strutturata male. Ciò che abbiamo di fronte è un livello hardcore, impegnativo, difficile e pensato per essere vissuto come una sfida. I bersagli sono quattro e i giocatori più abili riusciranno nell’impresa di ucciderli in pochi secondi l’uno dall’altro, qualora si trovi il giusto punto d’osservazione. L’aspetto sicuramente meno riuscito di Colorado è costituito dalla scarsezza, in termini numerici, di opportunità. Dati quattro bersagli, ci saremmo aspettati almeno un paio di opportunità ciascuno. Al contrario, ci siamo trovati con sei possibilità totali.

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La clinica di Hokkaido è un labirinto, con accessi limitati grazie ad un impianto governato da un IA, aggirabile con dei particolari travestimenti.

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A chiudere il cerchio, ci pensa Hokkaido. La location nipponica è una clinica iper tecnologica costruita in cima ad un versante di un monte. I bersagli sono due: Soders e Yamazaki. Si tratta di un ex membro dell’agenzia e di un ex componente della Yakuza. Il design di Hokkaido è curatissimo, in ogni dettaglio. La clinica è un labirinto, con accessi limitati grazie ad un impianto governato da un IA, aggirabile con dei particolari travestimenti. Il distacco da Colorado è netto, e si torna ad avere uno livello complesso, che introduce diversi nuovi aspetti, tra cui la chiusura delle porte, un bersaglio che non può difendersi e la possibilità di completare la missione travestiti da ninja. Non mancano i rimandi a Parigi, in termini di personaggi che strizzano l’occhio al giocatore e che sembrano salutarci per tornare, più spietati che mai, nella prossima stagione di Hitman. La chiusura del cerchio, da parte degli sviluppatori, è tangibile. Il fil rouge che unisce la narrativa dell’intera stagione è altalenante, ma possiamo dire con certezza non essere il piatto forte della casa. La trama c’è, ma è secondaria. Inoltre, come avevamo già scritto nel pezzo relativo ad Hokkaido, Hitman non ha una vera e propria conclusione. Questa prima stagione ha un finale che apre a diversi interrogativi, ad altre storie in diverse location in giro per il mondo.

Allo stato attuale, chi compra Hitman si trova una valanga di contenuti. Le missioni principali offrono decine di ore di gioco, senza contare i contratti escalation, che ci vedono intenti ad eliminare bersagli designati con particolari restrizioni e condizioni. I possessori di PlayStation 4 giovano anche di Sarajevo Six, una trama parallela a quella principale che ci porta nelle location già esplorate per portare a termine obiettivi stabiliti. Non solo, allo stato attuale il titolo vanta di tutti i contratti creati dalla community e voi stessi potrete creare i vostri in men che non si dica. A chiudere il cerchio ci sono i Bersagli Elusivi, che verranno aggiornati nel corso del tempo. L’agente 47 ha appena cominciato. I plot twist non sono mancati e i giocatori più attenti alla trama e alla narrativa avranno già intuito cosa succederà in futuro. Noi non vediamo l’ora di viaggiare nuovamente, in cerca di nuove sfide e nuove opportunità. La vera sfida, al momento, l’hanno vinta gli sviluppatori e Square Enix a credere in questa nuova incarnazione di Hitman. A presto, 47!