Quest’oggi, come avrete letto in più articoli, è finalmente iniziata la GameRome – La città dei videogiochi, inedito evento a tema videoludico nel quale è possibile entrare a contatto diretto con gli esperti del settore. Infatti non soltanto in queste ore ma anche nei prossimi tre giorni di conferenze, oltre ad attività ricreative, sarà possibile incontrare numerose celebrità del panorama, e, noi di VMAG, abbiamo avuto la fortuna di conoscere ed assistere all’intervento di Luisa Bixio, vice presidente di Milestone, la più importante software house italiana nel panorama dei tripla A e non solo, la quale ha raccontato la ventennale storia di questa storica azienda milanese.
Stando a quanto riferito da Luisa, la casa di sviluppo avente la sede a Milano è stata fondata da un gruppo di appena venti persone, le quali erano particolarmente esperte tanto nel settore tecnologico quanto nell’ambito racing. Questi ragazzi, rivelandosi degli abili developer, furono chiamati e ricercati dalle grande software house dell’epoca, tra cui Electronic Arts. Successivamente, come sempre accade in questo fantastico ma incredibilmente difficoltoso settore, sorsero per il team le prime grandi difficoltà, come ad esempio il passaggio di sviluppo da console a Personal Computer e, soprattutto, assenza di publisher che potessero finanziare futuri progetti.
Dopo un periodo non esattamente esaltante per le economie dell’azienda, Milestone nel 2007 venne acquistata proprio da Luisa Bixio e suo padre, i quali, nei primi interventi eseguiti, tentarono di fornire alla società un’impostazione maggiormente rigorosa. L’intenzione, come crediamo ogni casa di sviluppo del Bel Paese vorrebbe, era quello di poter concepire e realizzare titoli di valore e completamente autopubblicati, con la particolarità, tra l’altro, di essere composta da soli developer italiani, 180 per l’esattezza. A quel punto era fondamentale realizzare prodotti licenziati e immediatamente riconoscibili dal pubblico, in modo tale da attrarre non soltanto gli appassionati del genere ma anche mostrarsi capace di coinvolgere utenza anche magari poco interessata alla tipologia delle produzioni.
Successivamente, nel 2011, la società milanese riuscì a divenire un publisher non soltanto in Italia, ma anche, e soprattutto (immaginando le difficoltà che comporta per una casa di sviluppo italiana) in America, in quanto in precedenza pubblicata da Namco Bandai. Da quest’anno, poi, l’azienda si è potenziata notevolmente, in modo particolare con l’aggiornamento del motore grafico, il quale, dopo duro lavoro di addirittura un anno, è stato perfezionato per la realizzazione di prodotti racing. Infine, la Bixio ha concluso l’evento affermando che la casa di sviluppo milanese ha tutta l’intenzione di assumere dei ragazzi neo developer caratterizzati da interessanti idee a livello di design, permettendogli in questo modo di realizzare le proprie idee non soltanto economicamente ma anche fornendo il supporto di un team altamente specializzato.
In conclusione lo speech tenuto da Luisa Bixio di Milestone è stato, senza ombra di dubbio, profondamente interessante ed istruttivo, in quanto, per noi italiani, non può non essere d’insegnamento la storia che ha contraddistinto l’attuale prima software house italiana nel panorama dei tripla A.
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