GameRome – La Città del Videogioco è partita alla grande, e dopo l’interessante speech di Biblioteche di Roma sul palco è salito il primo dei tanti ospiti internazionali presenti all’evento: Robert Krakoff, presidente e fondatore di Razer. Non credo che servano introduzioni per la sua compagnia, specialmente se la vostra piattaforma principale per i videogiochi è il PC. Razer infatti è leader mondiale per la produzione di hardware di alto livello per il PC Gaming, e il suo marchio è sinonimo di qualità . Ma come si è arrivati a questo successo, e soprattutto come si fa a gestire un business così enorme come quello di Razer? Robert Krakoff ci ha parlato proprio di questo, svelando alcuni piccoli segreti e curiosità al numeroso pubblico che ha seguito il suo intervento a GameRome.
Nei primi minuti Krakoff ha illustrato una breve panoramica sulla sua azienda, partendo da quando fu fondata quasi 20 anni fa, e di come abbia rivoluzionato il mondo del gaming creando il primo mouse progettato appositamente per giocare. Da allora Razer è stata in continua ascesa, e attulamente rilascia sul mercato una media circa 15/20 prodotti all’anno, settando ogni volta nuovi standard con cui la concorrenza deve fare i conti. In molti si sono chiesti come possa un numero così relativamente basso di prodotti annui generare un mercato tale da rendere l’azienda multimiliardaria, e la risposta di Krakoff è stata tanto semplice quanto difficile da mettere in pratica: perfezione. Questa parola è il mantra dell’azienda, e con alcune slide Krakoff ha spiegato come per ogni prodotto un nutrito team svolge accurate ricerche di mercato per individuare cosa vuole il pubblico e come migliorare i prodotti già esistenti. Per farlo vengono utilizzati anche dei campioni di volontari che vengono letteralmente monitorati con delle telecamere nelle loro case, così da essere ripresi mentre utilizzano il PC per vedere le loro abitudini in ogni minimo particolare, come lo stile di battitura, il tempo di utilizzo di mouse e tastiera e qualsiasi cosa possa essere collegata all’hardware.
Queste ricerche si espandono poi anche in altri campi, ma sempre ricordando che la parola d’ordine è “perfezione”, dal design del prodotto alla sua funzionalità fino anche al confezionamento e supporto post acquisto. Tutto questo naturalmente si traduce in un costo più elevato per il compratore, ma che viene ripagato da una qualità senza eguali. Razer infatti punta al mercato degli hardcore gamer che sono disposti a spendere qualcosa in più ma per avere sempre il top di gamma, inoltre Krakoff ha spiegato come l’azienda sia focalizzata quasi esclusivamente su questo target, poiché il pubblico più casual nella maggior parte dei casi si interessa unicamente alla ricerca di un prezzo basso senza pensare alla qualità , mentre con Razer spesso si crea un vero e proprio rapporto di fiducia con il cliente. Naturalmente dipende anche dalle disponibilità economiche, ma Krakoff ha portato alcuni esempi di persone che ormai erano talmente in sintonia con Razer da essersi tatuate il logo dell’azienda sul corpo.
Krakoff poi è passato a spiegare i 10 punti fondamentali per sostenere un business come Razer.
- Top Talent: uno dei punti cardine per avere un’azienda efficiente è quella di circondarsi di persone talentuose e che amino il proprio lavoro, spesso anche migliori di noi. Ma questo non basta. Krakoff ha rivelato che in Razer la creatività viene stimolata e premiata, e ognuno deve essere di ispirazione per l’altro. Avere solo il talento ma non avere i mezzi per sfruttarlo è inutile, per questo in Razer l’ambiente di lavoro è progettato per essere produttivo ma anche rilassante, e lo stesso Krakoff “impone” che i dipendenti passino almeno un’ora al giorno giocando nelle apposite postazioni gaming negli uffici, in questo modo la gente si rilassa ma al tempo stesso tiene attiva la mente e magari viene illuminato su qualche caratteristica per migliorare i prodotti.
-  Efficienza Operativa: il motto di Razer è “Il successo continua solo si hanno intorno persone che vogliono che il successo continui”, e per raggiungerlo bisogna sempre essere coordinati ed efficienti.
- Inquadrare il target: come già spiegato Razer investe un’enorme quantitativo di risorse nelle ricerche di mercato per soddisfare le esigenze dei clienti.
- Problem Solving: sfruttando le ricerche bisogna sempre essere dieci passi avanti ed essere in grado di individuare e anticipare soluzioni a problemi ancora prima che si manifestino.
- Great Leadership: un capo deve sempre essere di ispirazione, ma non deve comunque sentirsi troppo “superiore”, anzi deve incoraggiare  io dipendenti e farli sentire apprezzati se hanno delle buone idee o per i loro risultat
- Non avere paura di crescere: quando si parte dal basso non si deve aver paura delle nuove sfide che si hanno crescendo, serve fatica ed esperienza ma poi gli sforzi vengono ripagati.
- Ripensare alla strategia: una strategia di mercato che si è rivelata vincente non è detto che lo sia anche l’anno successivo, poiché il mercato e i consumatori cambiano continuamente, quindi bisogna sempre essere in grado di rinnovarsi e non fossilizzarsi su un unico modello di business.
- Il design riflette le emozioni umane: l’attenzione per il design è fondamentale in Razer, ovviamente facendo attenzione anche alla funzionalità dell’hardware, che deve essere piacevole sia da utilizzare che da vedere. La stessa attenzione deve essere posta anche alla confezione e tutto il resto.
- Social Media:  non bisogna mai sottovalutare le potenzialità dei social media come Facebook e tenere sempre attiva e coinvolta la comunità con tornei, contest e video, inoltre Razer è stata la prima azienda a sponsorizzare un team di eSport.
- Attenzione al mercato: le ricerche vanno fatte non solo sui consumatori ma anche sul mercato in generale
In conclusione, l’incontro con Robert Krakoff è stato sicuramente emozionante ed illuminante, e scoprire le strategie e il modus operandi di un’azienda miliardaria come Razer non è stata un’occasione da perdere. Siamo anche riusciti a fare personalmente qualche domanda a Krakoff in privato, per cui continuate a seguirci per scoprire di cosa abbiamo parlato.