Recensione Robinson: The Journey

Non molto tempo fa, mentre ero al bar con degli amici, ho sentito tante belle parole suย Robinson: The Journey, cosรฌ mi sono catapultato a leggere tutte le informazioni riguardanti il titolo. Fortunatamente quanto disponibile sul web ha placato la mia fame di conoscenza e, una volta realizzato che l’opera sarebbe uscita su PlayStation VR,ย sul mio volto รจ arrivato un sorriso a trentadue denti. Sarร  stata la scritta CryEngine, oppure l’idea di poter veder un dinosauro, ma รจ stato molto probabilmente in quel momento che ho pensato: dentro la mia casa c’รจ bisogno di un visore per la realtร  virtuale. Dopo questa attesa sono qui a parlarvi diย Robinson: The Journey, siete pronti a sapere in cosa ci siamo imbattuti?

Una volta avviato il gioco ci siamo trovati davanti una scena a dir poco surreale: la schiusura dell’uovo di tirannosauro dal quale uscirร  Laika, ovvero il nostro adorato cucciolo. Non stiamo scherzando, invece dei soliti cani o gatti in questa avventura verremo accompagnati da una piccola t-rex che, come tutti i cuccioli, avrร  bisogno di mangiare e giocare. Il nostro personaggio, il cui nome รจย Robin, si prenderร  cura della creatura nonostante l’intelligenza artificiale inserita in una sfera volante sconsigli vivamente di tenere l’animale nell’accampamento. Il pianeta in cui ci troveremo non sarร  la Terra, bensรฌ un corpo celeste al di fuori del Sistema Solare.

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Il pianeta primordiale รจ tutto ciรฒ che sognavamo da bambini.

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Dopo poco tempo mi sonoย imbattuto in altri animali, come ad esempio i velociraptor, e ho subito realizzato una cosa: finalmente il sogno che avevo da bambino, ovvero quello di incontrare un dinosauro, รจ diventato realtร . Inย Robinson: The Journey non saranno soltanto le altre creature a stupirci, ma anche la rigogliosa vegetazione che riveste le zone: cascate, piante, funghi, sporgenze e tanto altro, difficilmente una zona ci deluderร . Tutte queste cose non saranno facili da memorizzare, ma grazie a un comando potremo raccogliere dei campioni di animali e vegetali, dopodichรฉ la sfera che racchiude l’intelligenza artificiale catalogherร  il tutto.

Chi non vorrebbe un tirannosauro come animale domestico?
Chi non vorrebbe un tirannosauro come animale domestico?

Ma oltre a camminare, facciamo realmente qualcosa inย Robinson: The Journey? La risposta รจ si. Tramite un puntatore laser potremo interagire con alcune creature (le farfalle), oppure sollevare oggetti per scagliarli o sistemarli in un luogo: inizialmente Laika ha distrutto il nostro campo di allevamento, cosรฌ abbiamo alzato i braccioli e li abbiamo posti nuovamente sui manichini. Anche lo scanner sarร  molto utile, infatti potremo analizzare tutte le creature, dalle semplici falene fino ai velociraptor, con un sistema molto simile a unisci i puntini: sul corpo dell’essere ci saranno dei veri e propri puntini di colore verde e rosso e noi, per completare l’analisi, dovremo toccare solamente i primi.

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Dalla sinergia tra ambiente e gameplay nasce Robinson: The Journey.

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Non mancheranno alcune semplici interazioni, ottime per comprendere il funzionamento di alcuni tasti (con una freccia direzionale Laika ruggirร , con un’altra potremo richiamarla vicino a noi). Crytek ha pensato bene di riprendere anche il gameplay di The Climb: in alcune zone dovremo scalare una rupe per proseguire nella nostra avventura, prestando particolare attenzione ad alcuni appigli che si chiuderanno a intervalli di tempo fissi. Se tutte queste funzioni, prese singolarmente, non vi hanno convinto lo comprendiamo, infatti Robinson: The Journey stupisce grazie alla sinergia tra ambiente e gameplay.

Ecco il campo d'addestramento per Laika.
Ecco il campo d’addestramento per Laika.

Ma come si comporta il visore durante le sessioni di gioco? Parlando della mia esperienza, dopo aver settato a dovere alcune impostazioni, devo dire che Robinson: The Journey mi ha inizialmente spaventato: i primi quindici minuti in game sono stati tanto spettacolari quanto fastidiosi, infatti ho dovuto togliere PlayStation VR a causa del motion sickness eccessivamente presente. Dopo una lunga pausa mi sono fatto coraggio e, una volta tornato a vestire i panni di Robin,ย devo dire che la situazione รจ nettamente migliorata:ย giร  adesso (dopo due giorni dalla prima prova) riesco a muovermi senza nessun problema per piรน di trenta minuti.ย Una volta superati i problemi di nausea ho notato che, nonostante i limiti tecnici del visore, Crytek รจ riuscita a creare un mondo bellissimo dentro al quale ci potremo muovere senza troppi problemi, restando inevitabilmente stupefatti. L’unica vera pecca sono le compenetrazioni tra il nostro personaggio e gli oggetti che, purtroppo, provocano tutt’ora fastidio al giocatore.

In conclusione, Robinson: The Journey รจ, almeno per il momento,ย il titolo piรน interessante tra quelli disponibili per PlayStation VR grazie al mondo di gioco ben realizzato, al ritmo lento che, per coloro che indossano il visore, รจ fondamentale, e soprattutto per merito dei dinosauri: ritrovarsi davanti un tirannosauro รจ un’emozione che per anni ho voluto provare e finalmente รจ successo. Noi di VMAG consigliamo a tutti di provare il titolo, anche a coloro che soffrono di nausea,ย perchรฉ dopo qualche sessione di gioco il motion sickness svanirร , lasciando posto allo stupore per quanto realizzato. Adesso scusate, ma รจ ora di far pranzare Laika.