Per questa recensione ci siamo presi qualche giorno in più del dovuto, abbiamo atteso il rilascio della versione definitiva e finalmente possiamo parlarvi di Football Manager 2017. Sport Interactive ci ha fatto abituare al titolo con la beta, continuamente aggiornata in questi giorni, consentendoci di iniziare a conoscere i nuovi parametri dei calciatori, studiare la tattica ideale e prendere confidenza con le aggiunte di questa edizione. Noi di VMAG ci siamo immediatamente messi all’opera, anzi in panchina, e abbiamo iniziato la nostra carriera all’Inter: finiremo come Mourinho o De Boer? Credo sia ora di svelarvelo.

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Partiamo dal mercato che, almeno nella scorsa edizione, ci ha costretto a sborsare cifre esorbitanti in più di qualche occasione. Sia nella beta che nella versione definitiva siamo riusciti a comprare alcuni calciatori a un prezzo umano: Bazoer, il cui valore è 7,5 milioni di euro, è stato ingaggiato al prezzo di 22 milioni. Sono tanti, ma, per il mediano con il parametro futuro più alto, lo scorso anno avremmo speso almeno il doppio. La situazione per fortuna rimane tale anche dopo dodici mesi, ovvero quando le caratteristiche e le situazioni dei calciatori sono randomiche (rimanere fermi tutta la stagione per infortunio renderà un giocatore più economico, ma decisamente meno forte rispetto al passato)

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Come nella realtà, le clausole dei giocatori sono sempre più importanti.

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Ciò che fa innamorare il pubblico di Football Manager ogni anno sempre di più è sicuramente il costante lavoro della software house per restare al passo con la realtà: a causa della crescente importanza delle clausole rescissorie, Sport Interactive ha pensato bene di farle richiedere alla maggior parte dei calciatori. Mentre qualche anno fa potevamo tesserare il futuro pallone d’oro senza stabilire nessuna cifra per la rivendita, adesso sarà il giocatore stesso a insistere per avere sul contratto la clausola rescissoria che, almeno per il momento, è obbligatoria solamente nel campionato spagnolo. Non pensate che questa aggiunta sia un danno per il vostro club: mentre voi cercherete in tutti i modi di eliminarla, molte società inseriranno prezzi umani per calciatori che, in futuro, potrebbero rivelarsi adatti al vostro team. Il calciomercato di Football Manager 2017 non si è limitato a queste migliorie, infatti Sport Interactive ha pensato bene di condire i prestiti con clausole come obblighi di riscatto in base alle presenze o al raggiungimento di determinate condizioni (come evitare la retrocessione o vincere il campionato), così da non restare indietro con quanto accade nella realtà.

Parliamo ora del gameplay, anzi della sintesi delle partite. Per chi non conosce il titolo, ci tengo a ricordare che Football Manager non permette di giocare i match come succede su Fifa, ma soltanto di allenare (dunque operare sostituzioni, cambiare modulo e tutto ciò che solitamente fa chi siede in panchina). In questa edizione ho notato come lo schieramento di un 11 titolare di senso compiuto sia fondamentale: mentre lo scorso anno con un bruttissimo 2-4-4 settato a dovere potevamo creare la tattica perfetta, adesso anche un 4-3-3 con impostazioni simili alla realtà (sovrapposizioni, lanci sulla fascia e tanto altro) avremo le nostre possibilità di vincere qualche trofeo.

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In campo vedremo di rado errori da terza categoria.

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Anche la resa dell’11 titolare sul terreno di gioco è cambiata: mentre nelle scorse edizioni anche il più forte difensore al mondo pensava bene di compiere quei due o tre retropassaggi imbarazzanti, adesso ciò succederà solo ai calciatori meno forti e, soprattutto, con una frequenza nettamente inferiore. Sono felice di affermare che tutti i giocatori sono più coinvolti nell’azione grazie a un’IA (intelligenza artificiale) nettamente superiore rispetto a Football Manager 2016: adesso sarà raro vedere un giocatore fermo durante un’azione nella sua zona di competenza. Una miglioria che ho apprezzato è la presenta di maxischermi in determinati stadi che, pur essendo inutile per quanto riguarda il gameplay, fa piacere a chi gioca il titolo dal lontano 2005 (quando le visuali 3D ancora non esistevano).

Per gli amanti dei cori da stadio, ci dispiace rivelarvi che Football Manager 2017 si limiterà a un suono di sottofondo per le partite che non si avvicina minimamente a ciò che si può ascoltare a San Siro o allo Juventus Stadium. Parlando del reparto grafico, non tutte le squadre avranno loghi e divise, come non il 100% dei calciatori avrà il proprio volto nei profili. Queste mancanze vengono però compensate dall’enorme database presente nei siti ufficialmente partner di Sport Interactive che contengono svariati gigabyte di aggiunte grafiche capaci di rendere la vostra esperienza su Football Manager 2017 indimenticabile.

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L’interfaccia grafica di Football Manager migliora ogni anno.

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Parliamo ora dell’interfaccia grafica che, in titoli come Football Manager, è fondamentale. Come ogni anno, Sport Interactive ha ripreso l’operato del capitolo precedente e ha cercato di migliorarlo. Per questa edizione non ci sono state tante aggiunte e, tra le poche, spicca sicuramente il pannello dedicato ai social, apparentemente molto utile per conoscere il pensiero dei tifosi sull’operato nostro e dei calciatori. Purtroppo con il passare delle giornate ci siamo resi conto che la nuova funzione annoia presto e alcuni tweet ci sono sembrati inutili. In sostanza quest’ultima aggiunta è sicuramente da ampliare, dunque non ci resta che sperare di vederla rinnovata nella prossima edizione (o in una futura patch).

In conclusione, Football Manager 2017 ha preso tutto ciò che il suo predecessore aveva di buono e l’ha riproposto; dopodiché Sport Interactive si è impegnata a sistemare le imprecisioni della scorsa edizione, come ad esempio i prezzi troppo alti dei calciatori o l’eccellente funzionamento di moduli surreali (come il 2-4-4). Le aggiunte in questa edizione sono davvero poche, ma nonostante tutto Football Manager 2017 rimane un titolo capace di divertire per svariate centinaia di ore. Credo che un fan della saga (sia dei nuovi che dei vecchi capitoli) troverà il manageriale giusto quest’anno, mentre i neofiti potrebbero sentirsi inizialmente spaesati: non preoccupatevi, Luis Enrique è stato esonerato dalla Roma e dopo qualche anno ha conquistato un triplete da sogno, basta solo un po’ di tempo.