Da quanto ho visto, PlayStation VR Worlds è un prodotto in grado di mostrare le capacità del visore targato Sony tanto che in America è incluso nel preorder, mentre nel nostro paese è a pagamento. Il titolo ha al suo interno una raccolta di giochi (per la precisione cinque) diversi tra loro che serviranno a mostrare le potenzialità della realtà virtuale al giocatore. Il problema non è la quantità dei prodotti inseriti, bensì l’estrema brevità di alcuni e la scarsa qualità di altri che ci hanno fatto sorgere un dubbio: vale la pena acquistare questa tech demo?

Una volta avviato il gioco ci siamo trovati in una stanza immensa dove una luce ci ha gradualmente mostrato le cinque statue presenti. Appena raggiunto il livello massimo di luminosità, ci siamo resi conto di essere all’interno di una cattedrale e di poter scegliere un’esperienza tra le cinque presenti: Ocean Descent, Danger Ball, London Heist, VR Luge e Scavenger Odyssey. Alla fine abbiamo scelto di affrontarle nell’ordine proposto dal gioco, preparandoci subito all’immersione.

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Mi raccomando, non disturbate lo squalo.

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In Ocean Descent non avremo modo di muovere il nostro personaggio (peraltro invisibile), bensì soltanto di guardarci attorno tramite lo spostamento del visore. La bellezza di questa esperienza è sicuramente l’ambientazione: l’oceano. Pensate quanto può essere bello osservare le profondità marine gradualmente, incontrando meduse luminose o granchi per imbattervi poi nel tanto temuto squalo. Personalmente ho apprezzato sia questo livello che il secondo, ma un minimo di azioni da compiere avrebbe sicuramente aiutato: restare più di dieci minuti a guardare ciò che ci circonda potrebbe stufare.

Per quanto riguarda Danger Ball, questa esperienza vuole sicuramente mostrare come le discipline sportive possono essere vissute grazie alla realtà virtuale. Il gameplay questa volta esiste ed è molto semplice: muovendo la testa dovremo colpire la palla e cercare di far punto, tutto ciò contro un avversario. Ogni match si concluderà quando uno dei due partecipanti arriverà a cinque reti segnate, mentre non è presente un limite di tempo. Durante le sei partite necessarie per vincere il torneo affronteremo la CPU che migliorerà sempre più posizionamento e traiettorie del tiro, rendendoci la vita difficile.

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London Heist è probabilmente l’esperienza più coinvolgente.

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L’esperienza forse più interessante è London Heist. Ambientato nella capitale inglese, dovremo partecipare a una rapina senza sapere di essere pedine di un malvivente locale. La storia è composta da ben tre sessioni narrative e due d’azione. Nelle prime potremo muovere le nostre mani per accendere il sigaro di un amico, rispondere al telefono e poco altro, mentre nelle restanti prenderemo la pistola in mano e inizieremo a freddare chiunque ci ostacolerà. Soprattutto durante le sparatorie mi sono sentito coinvolto a tal punto da sporgermi dal bancone per uccidere un nemico e subito dopo nascondermi per evitare i proiettili. Peccato che in appena mezz’ora l’avventura è finita: perché non inserire un altro paio di scene e arricchire l’esperienza?

Parlando di VR Luge, devo dire che la delusione è tanta. In questa esperienza dovremo praticare la discesa con lo slittino inclinando la testa e, dopo quanto successo con Driveclub, non nascondo che ho temuto per un attimo di avere dei fastidi causati dal motion sickness. Per fortuna ciò non è accaduto, ma dopo aver letteralmente trapassato un’automobile ho capito che qualcosa non andava. In sostanza, nonostante l’impatto con un altro mezzo di trasporto, il nostro personaggio ha superato l’ostacolo senza problemi, ricevendo però un malus nella velocità. Questa scelta (perché non si può parlare di mancanza) mi ha infastidito non poco e, complice la ridotta quantità di tracciati, mi sono stancato presto di VR Luge.

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Tra un salto e uno sparo ho terminato l’avventura di Scavenger Odyssey.

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L’ultimo titolo è Scavenger Odyssey che, come per London Heist, ci ha convinto e allo stesso tempo fatto rimpiangere la brevità dell’esperienza. In questa avventura abbiamo vestito i panni di un alieno, seduto all’interno di un mech tetrapode, alla ricerca di un manufatto sconosciuto. In particolare, sono rimasto colpito dalla rappresentazione di alcuni piccoli animaletti sconosciuti che spesso mi hanno attaccato: la mia paura per gli insetti ha preso il sopravvento e per un attimo ho valutato l’ipotesi di spegnere la console, salvo poi tornare in me e massacrare le creature. Tra un salto e uno sparo mi sono sentito davvero coinvolto, anche se una volta giunto al termine ho dovuto togliere il visore perché provato dall’esperienza.

Per concludere, PlayStation VR Worlds è poco più di una tech demo capace di regalarci dei bei momenti, ma allo stesso tempo di farci chiedere perché alcune cose non sono state approfondite. La scelta del prezzo non aiuta: nello store il titolo costa più di Batman: Arkham VR e Until Dawn: Rush of Blood. Speriamo che dalle basi poste con questi titoli Sony riesca a sfornare un prodotto degno di nota, alla fine esplorare l’oceano potrebbe essere un’esperienza indimenticabile. Se volete restare informati su ogni novità riguardante PlayStation VR Worlds non perdeteci di vista, tra una partita e l’altra vi aggiorneremo il prima possibile.