La paura รจ, senza ombra di dubbio, uno dei sentimenti primordiali che ha guidato l’uomo durante il suo percorso evolutivo. Quando ancora l’unico modo di conoscere e vivere storie era la parola, numerosi miti e leggende sono nati per tenere a bada la libertร e la curiositร delle persone. Sebbene la paura cambia a seconda del soggetto preso in considerazione, per esempio un bambino o un adulto, essa รจ presente in ognuno di noi. Con la nascita del cinema, senza ombra di dubbio uno dei mezzi piรน potenti e apprezzati con il quale dare vita a storie incredibili e affascinanti, la ricerca dell’orrore, che ha appassionato numerosi registi, ha creato il genere Horror. Tali opere trascinano i telespettatori in realtร distorte, cupe, terribili e spietate dove il male riesce a sopraffare il bene. Lo scopo principale che si vuole raggiungere รจ quello di lasciare chi guarda in uno stato di tensione e spavento, facendolo cadere in una spirale di orrore intenso e opprimente. Con il passare degli anni il modo in cui queste opere sono state raccontate si รจ evoluto, facendo approdare il genere anche nel mondo dei videogiochi. Uno dei giochi che รจ riuscito ad imbrigliare il vero senso della parola paura รจ stato Outlast, titolo realizzato da Red Barrels e famoso per la possibilitร di utilizzare la telecamera come strumento essenziale per la sopravvivenza. Da pochi giorni รจ finalmente uscita la demo di Outlast 2 e senza perdere tempo ci siamo immersi nelle atmosfere di questo nuovo episodio. E’ arrivato il momento di scoprire se il team di sviluppo รจ sulla giusta strada per realizzare una nuova perla del genere Horror.
http://https://www.youtube.com/watch?v=RTXbOh8urp4
Dopo aver goduto delle atmosfere inquietanti e folli del manicomio di Outlast, veniamo catapultati all’interno di un nuovo grande orrore. Appena iniziato il nostro viaggio ci vengo presentati i protagonisti, reporter che si occupano di storie cheย nessuno ha il coraggio di trattare. Conclusasi la breve presentazione, siamo stati scaraventatiย nei pressi di un villaggio apparentemente abbandonato e avvolto dall’oscuritร . Mossi i primi passi perรฒ, ci siamo subito accorti che, nonostante non vi era traccia di persone, qualcosa ci seguiva tra i cespugli. Prima di continuare vorrei soffermarmi sul gameplay, apparentemente invariato rispetto al suo predecessore. Come si dice spesso in questi casi, “Formula vincente non si cambia”. Uno degli elementi insostituibili รจ la telecamere, utile per farci largo tra le tenebre e provvista, in questo episodio, di un sensore in grado di percepire i rumori. Quello che abbiamo notato ed apprezzato, in merito a quest’ultima, รจ che le batteria si consuma piรน velocemente, costringendoci ad utilizzare la modalitร ad infrarossi solamente lo stretto necessario. Ovviamente, nascondersi dai nemici non รจ un opzione in quanto anche in Outlast 2 non potremo difenderci in alcun modo dai vari pericoli che affronteremo.
Arrivati all’interno del villaggio, dopo aver proseguito per un sentiero decisamente poco invitante, l’orrore non si รจ fatto attendere, infatti mentre cercavamo indizi all’interno del porticato di una casa, ci siamo imbattuti nel nostro primo cadavere. Siamo onesti, un cadavere in un gioco dell’orrore รจ un evento totalmente scontato e prevedibile. Purtroppo perรฒ questo era solamente un monito, un avvertimento, un presagio di quello che avremmo trovato poco piรน avanti. Proseguendo il nostro percorso siamo arrivati sulla sogliaย di quella che sembrava una catacomba dove all’interno vi era un altare dalle dimensioni molto piccole, simile ad una culla, sporco di sangue e sicuramente utilizzato per compiere rituali satanici. Nonostante tutte queste scene preannunciavano l’avvicinarsi di un evento nefasto, non eravamo assolutamente pronti a ciรฒ che avremmo trovatoย nella stanza seguente. Un’enorme pila di cadaveri, tutti bambini, carbonizzati e illuminati da una luce proveniente dal piano di sopra che, una volta raggiunto il suolo, prendeva la forma di una gigantesca croce. Senza ombra di dubbio, Outlast 2 vuole immergerci, senza porre filtri, in un mondo malato, privo di alcuna pietร e posto sul filo tra due dimensioni: la realtร e la follia.
Un altro elemento che torna all’interno del gioco รจ la sensazione di essere cacciati, infatti nella parte finale della versione di prova ci siamo ritrovati a dover scappare, tra vari campi di grano, da un numero davvero elevato di nemici pronti ad eliminarci nel caso di un nostro errore. Dopo aver seminato i nostri inseguitori ed essere cascasti giรน per una piccola discesa, siamo statiย braccati da una donna che, a colpi di piccone, ha posto fine al nostro viaggio. L’ambiente visitato all’interno della demo ci viene mostrato come un luogo abbandonato a se stesso, cupo e malvagio, un posto decisamente adatto per essere trasformato nella dimora del male. Quando si visita una casa la sensazione di abbandono e degrado รจ palpabile ed in ogni momento, grazie ad un comparto sonoro ben realizzato, si ha sempre la sensazione di essere osservati dalle finestre. Il protagonista di questa nuova avventura sarร in grado di parlare, trasmettendo nei momenti piรน terrificanti ansia e terrore al giocatore. I passi e i vari suoni che compongo il mondo di gioco sono di grande impatto e aumentano di molto l’inquietudine che si prova nel camminare nelle varie stradine che compongono il villaggio.
In conclusione siamo rimasti piacevolmente colpitiย dalla demo pubblicata che, nonostante la breve durata, รจ riuscita a farci provare una sensazione di inquietudine e malessere davvero notevole. Il comparto sonoro, elemento essenziale per un titolo di questo genere, rende davvero bene e l’aggiunta della voce al protagonista trasforma il tutto in un esperienza ancora piรน realistica. L’ambiente di gioco รจ stato realizzato in modo tale da far sentire a disagio il giocatore, portandolo in uno stato di tensione continuo. Non possiamo ancora sbilanciarci troppo nel dare un giudizio visto che, effettivamente, abbiamo provato solamente una minima parte di quello che sarร Outlast 2. Rimaniamo comunque fiduciosi sulle capacitร del team e non vediamo l’ora di provare con mano il prodotto finito.