Non sempre avere un’idea per creare un gioco può essere facile. Uno può spremersi le meningi ma, talvolta, risulta arduo ideare qualcosa dal niente ma può essere altrettanto facile che la scintilla che fa nascere il fuoco possa scaturire dal nulla. Questo, forse, è quello che è successo a Q Games, che unisce un particolare punto di vista del mondo sovietico ad un mondo alla rovina che necessita della ricostruzione. Come se la sarà cavata questa software house indipendente con The Tomorrow Children? Andiamolo a vedere insieme.

Prima parlavamo di scintille, infatti su questo si basa in un certo senso la trama del gioco. A causa di un esperimento russo andato male il mondo è diventato una grande distesa desolata, il Void. Dai vestiti dei personaggi potremmo dedurre di essere nel periodo sovietico degli anni ’60, ma c’è dell’altro. I toni del gioco sono grigi e tristi, non troverete colori accesi in grado di regalare felicità. Il pianeta è alla rovina, come si fa ad essere felici? Il futuro di tutto passa anche dalle vostre mani. La popolazione è divisa in piccole comunità che abitano in piccole città. Sarete proprio voi a dover lavorare letteralmente per garantirne lo sviluppo. Man mano che la città crescerà sarà consona ad ospitare più abitanti fino a creare dei veri e proprio centri urbani.

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I toni del gioco sono grigi e tristi, non troverete colori accesi in grado di regalare felicità.

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All’interno del titolo interpreterete una bambina senza nome e sarete circondati da altri giocatori con lo stesso avatar. L’unica sostanziale differenza tra un utente e l’altro sarà solo il vestiario e l’equipaggiamento. Il vostro obiettivo principale sarà quello di far sopravvivere il genere umano, partendo dai lavori più umili fino a progredire man mano tra le classi sociali. Il problema è che non sarà tutto così facile. I vostri sogni e le vostre ambizioni si andranno inevitabilmente ad incontrare con le ostilità del luogo. La minaccia più grande saranno gli Izverg, termine russo che sta a significare mostro. Queste creature molto simili a Godzilla sono dei veri e propri colossi, sia a causa delle elevate dimensioni che nella massiccia quantità dei punti vita.

Qui arriva il bello. Basta affacciarsi al confine della città per vedere che sarete letteralmente circondati dal nulla. Una grande distesa bianca si affaccerà ai vostri occhi, tanto vuota quanto il senso di angoscia che proverete nel tentativo di attraversarla. Questa landa, però, non è così desolata come può lasciar credere. Oltre ai mostri c’è un’altra minaccia là fuori: l’oscurità. Quando calerà la notte le tenebre saranno fatali per la vostra piccola bambina, idem se vi inoltrerete troppo nel Void. Queste cose porteranno la fanciulla a collassare, per poi rinascere alla città più vicina. I primi attimi di gioco saranno confusi e caotici, spiazzanti per l’esattezza. Dovrete andare avanti nell’esperienza, conoscere il mondo e darvi voi stessi degli obiettivi da seguire per far crescere la vostra città. Tutto è così vivo e contemporaneamente triste e solitario. Questa forse è la vera chiave di lettura del gioco.

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Quando calerà la notte l’oscurità sarà fatale per la vostra piccola bambina.

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L’insieme sembra così fuori luogo quanto in perfetto tema con l’intero contesto. A pattugliare nelle comunità, oltre ad altri giocatori, troverete dei soldati che vi daranno dei suggerimenti. Oltre a loro ci saranno negozi per comprare equipaggiamenti e la possibilità di affrontare mini giochi per continuare lo sviluppo. Dato che non sarà possibile allontanarsi troppo dai centri abitati, di tanto in tanto passerà un autobus. Quest’ultimo vi porterà nelle varie isole, che sono perlopiù punti di raccolta, dove potrete svolgere dei normali lavori, come tagliare alberi per racimolare un po’ di legna, oppure rompere delle rocce per trovare il metallo. Tutti questi materiali andranno poi trasportati nelle apposite zone di raccolta. Cose molto rare, ma anche molto preziose per la popolazione, sono le matrioske, molto fragili e che, a quanto pare, contengono l’essenza vitale degli utenti più sfortunati. Avrete la possibilità di trasportare questi oggetti fino alla città per ridargli delle sembianze umanoidi attraverso un macchinario, che potrete tranquillamente creare se il vostro centro ne sarà ancora sprovvisto.

Questi centri di raccolta, come se tutta l’atmosfera non fosse già abbastanza angosciante, potrebbero essere attaccati da un improvviso terremoto o proprio da un Izverg. Tutto il gioco ruota su l’idea di una sinistra oppressiva che vi obbligherà a lavorare e darvi da fare per ottenere un aumento di grado, cosa che vi porterà ad ottenere inevitabilmente degli oggetti migliori per potervi muovere all’interno del Void. Ma nel videogame, come nella vita, non è tutto perfetto. In questa finta apparenza di ordine e felicità si nasconde uno dei più grandi difetti dell’essere umano, la corruzione. Infatti sarà possibile prendere oggetti direttamente dal mercato nero o, cosa ancora più interessante, ottenere licenze per guidare veicoli ed altro direttamente dai soldati che, di norma, dovrebbero proteggerci ed impedire certi comportamenti.

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Sarà possibile prendere oggetti direttamente dal mercato nero.

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Questi tipi di azioni però, essendo illegali, richiederanno un altro tipo di valuta, il dollaro libero. Il vero gameplay si limita alle azioni che potete compiere nel Void e questo potrebbe ristringere il titolo ad un semplice, ma non intuitivo, gestionale. Sembra strano ma all’interno del videogame c’è anche la componente ruolistica che, oltre allo sviluppo delle città, si va a trovare attraverso l’esplorazione, il crafting e il contesto narrativo su cui punta l’opera multimediale. Purtroppo il gioco non è per tutti, l’insieme filerà liscio solo una volta dopo aver capito bene le meccaniche ed i vari luoghi dove ottenere materiali. Questo richiederà diverse ore di gioco e, se non vi lascerete trasportare da questo tipo di racconti, riuscire a rimanere incollati a questa avventura risulterà tremendamente difficile, causa anche un’eccessiva ripetitività delle azioni e lentezza nel capire determinati concetti.

Il fulcro centrale dell’intera esperienza sarà la sensazione di essere un pezzo tanto importante quanto facilmente rimpiazzabile nella macchina perfetta della società che vi protegge, vi culla e, allo stesso tempo, vi opprime. Perché sarà questo che vi accompagnerà all’interno di questa avventura, un grande senso di oppressione e vuoto. Per colmare queste lacune dell’anima non basterà lavorare per il bene della comunità poiché, in un mondo ideale, ognuno collabora per il bene dell’atro, salvo poi essere tradito negli ideali dagli stessi che dovrebbero proteggere il collettivo. The Tomorrow Children, come detto in precedenza, non è per i palati più fini. I paragoni con altri giochi simili si potrebbero sprecare ma la verità è che l’opera targata Q Games racchiude un’anima tutta sua, proponendo temi pesanti e riflessivi che non tutti sono pronti ad affrontare o a capire.