Giorno dopo giorno, la vendetta di Lincoln Clay si avvicina inesorabilmente. Riecco Mafia III, seguito di uno dei capolavori della scorsa generazione nei sandbox che crescono inesorabilmente in quantità e qualità. Il salto è netto e la carica, anche in noi fan, è alta. Alla Gamescom di Colonia, dopo Los Angeles con l’E3, abbiamo potuto vedere nuovi contenuti del titolo in uscita il 7 ottobre: il trailer appena rilasciato “The Heist”, e una missione d’infiltrazione con il protagonista di colore sulle tracce di un boss della malavita italiana, tale Tony deRozio. Intanto godiamoci il nuovo trailer, poi la raccontiamo in dettaglio:
https://www.youtube.com/watch?v=yvd35Nd8i0I
Abbiamo assistito al gameplay giocato dal vivo da ospiti nella sala dedicata ai giornalisti di 2K, splendidamente ricostruita come un’abitazione di fine anni ’60. Come avevamo già visto nelle anteprime passate, le possibilità di affrontare una missione sono molteplici con grande libertà lasciata al giocatore. Non totale, avremo sempre un solco ben definito da seguire, ma l’approccio cambia radicalmente. Per raggiungere e mandare all’inferno deRozio ad esempio, potremo fare irruzione nel grattacielo dove Tony gestisce i suoi racket ad armi spianate oppure infiltrarci rubando la sua macchina e bypassando la sicurezza all’interno del garage del palazzo. Prima però la missione è introdotta dalle ormai tradizionali e iconiche cutscene, splendide nella regia e nella realizzazione tecnica. Il motore grafico Sympligon ha ormai assodato il suo potenziale e i volti e le movenze dei protagonisti di Mafia III ci hanno conquistato grazie all’atmosfera tipica dei Gangster Movies, intatta e di qualità cristallina, fatta dialoghi brevi e d’impatto, decisamente accattivanti. Da notare che Lincoln avvia la missione raggiungendo il luogo guidando un motoscafo a tutta velocità sulle rive di New Bordeaux (la New Orleans secondo 2K).
Gli ospiti in sala scelgono all’unanimità il secondo approccio, quindi via al sequestro del veicolo. Prima però bisogna fare rifornimento chiamando uno dei nostri partner della Black Mob a portarci un carico di armi direttamente nella posizione in cui ci troviamo su di un furgoncino che funge da negozio mobile. Non ci è piaciuta particolarmente l’interfaccia, fin troppo semplice nella selezione delle armi, si potevano realizzare menù più ispirati. Una volta fatti fuori gli scagnozzi e prelevato la vettura, penetriamo senza problemi nel palazzo. Usando abilmente le coperture e le uccisioni silenziose si sale di piano in piano, sfruttando anche una sorta di “Vista Stealth” che permette di percepire le sagome dei nemici anche attraverso i muri. Questa capacità è quella che ci ha stupito maggiormente, visto che in un’atmosfera dura e realistica come quella della serie Mafia III, stona un po’. Sarà necessario vedere pad alla mano quanto sarà efficace e se si rischia di abusarne. Niente da lamentarsi invece sulla cura nella realizzazione dell’intero livello e dei personaggi incontrati nell’incedere: ogni piano del palazzo è perfettamente credibile e bello da vedere, così come le reazioni dei gangster rivali alle nostre azioni, abili soprattuto in copertura (e non vedo l’ora di sentire le esclamazioni in italiano! ndr). Verso la fine della missione, nei pressi del lussoso ufficio di deRozio, l’addetto al gameplay (il producer di 2K) sceglie comunque la forza bruta approfittando delle armi recuperate dai cadaveri dei nemici e l’inferno si scatena. Non ne siamo ancora certi al 100% ma la distruttibilità del livello ci sembra decisamente buona. Eliminati gli scagnozzi, deRozio rimane isolato nel suo ufficio e metterlo fuori dai giochi è solo una formalità per Lincoln. Il dialogo finale mostra la crudeltà e freddezza del protagonista, che mette fine ai giochi facendo precipitare il nemico fuori dalla finestra.
Dopo il gameplay, che non ha fatto altro che aumentare la nostra voglia di mettere le nostre mani su Mafia III, c’è stato tempo per raccontarci di come New Bordeaux è divisa in distretti, ognuno con una propria anima, molto diversi tra loro e realizzati ad arte con minuzia. Prendiamo ad esempio Delray Hollow, il quartiere “nero” dove si esibiscono gruppi jazz di strada, con il profumo di una grigliata nel backyard. Oppure Frisco Fields, un posto più curato e vivibile, sempre se vi sta bene essere i vicini di sudisti convinti, razzisti fino al midollo e affiliati con la Mafia italiana. In periferia c’è The Bayou, rurale, paludoso e rimasto indietro nel tempo, al contrario di Downtown, cuore commerciale di New Bordeaux, moderno e verticale, dove gli affari vengono conclusi, non tutti pulitissimi come abbiamo potuto vedere in precedenza. Mafia III non è certo il primo sandbox a dividere le città in quartieri ben caratterizzati, anzi, ma il realismo e la credibilità in movimento raggiunto dalla serie può davvero alzare l’asticella.
https://www.youtube.com/watch?v=s5d9ebSsdlE
Manca un mese e poco più per potersi prendere la rivincita che Lincoln brama, e il nostro hype sale sempre di più, anche in virtù dei dubbi che nutriamo e che vogliamo dissipare. Dalla Gamescom è tutto, il countdown continua.