C’era un tempo, nemmeno troppo remoto, in cui ambientare un gioco o interi livelli sott’acqua significava dolore e sofferenza. A parte qualche eccezione, infatti, l’utente medio si è sempre dimostrato parecchio insofferente all’ambiente sottomarino, una tendenza che sembra stia però cambiando grazie a titoli quali Abzu e Song’s of the Deep. Ad unirsi a questa schiera è ora Diluvion del piccolo team indipendente Arachnid Games, un titolo che offre al giocatore un biglietto per un viaggio negli abissi, tra scontri a colpi di torpedo e pirati. Con il nostro bel sommergibile, la ciurma di VMAG è partita quindi alla conquista dei mondo acquatico e alla scoperta di questo nuovo e promettente videogame esplorativo.
Il mondo di gioco non è come quello che tutti conosciamo, bensì è un’enorme distesa d’acqua soverchiata da una lastra di ghiaccio, un insieme che funge da gabbia per il genere umano. Si sa però che noi siamo parecchio testardi, e così anche segregati sotto la superficie del mare siamo sopravvissuti, ci siamo adattati e abbiamo trovato la nostra casa in piccole città sottomarine, ultimo baluardo della civiltà. Il tempo ha sanato le ferite e ha convinto molti ad accettare il proprio destino, ma non tutti, tant’è che qualche ardimentoso avventuriero prova ancora ad infrangere la barriera di ghiaccio o a dare la caccia a mistiche leggende che parlano di tesori e ricchezze. Il nostro protagonista è proprio uno di questi, un ardimentoso marinaio che, armato di sottomarino e fedele ciurma, parte alla ricerca del bene più grande: un famigerato e presunto tesoro che, secondo qualcuno, potrebbe salvare l’intero genere umano.
Una posta in gioco così alta non può che richiedere, quindi, mezzi adeguati, ed ecco quindi che il nostro capitano ha a disposizione un sottomarino che, nel corso dell’avventura, sarà possibile personalizzare dal punto di vista tecnico, rendendolo sempre più efficiente, resistente e letale. Il mezzo è diviso in diversi compartimenti, come gli alloggi o la sala macchine, ognuno adibito ad una diversa funzione e a cui possiamo assegnare un membro della nostra ciurma che, in base alle sue abilità e competenze, può rivelarsi più o meno utile in quella determinata mansione. Per mantenere in moto la macchina, avremo però bisogno di risorse quali cibo per la ciurma, metallo per le riparazioni, aria e quant’altro, il tutto reperibile esplorando i fondali marini o acquistando il necessario nei vari avamposti umani.
Ovviamente, a bordo del nostro sottomarino non saremo soli, ed è infatti sarà possibile reclutare diversi membri dell’equipaggio sparsi per il mondo del gioco. Questi marinai, ognuno con le sue caratteristiche, sono generati proceduralmente ed hanno le proprie statistiche e competenze: ad esempio, per utilizzare i missili torpedo, avremo bisogno di un addetto esperto in questo tipo di armamenti. Le statistiche dei vari membri della ciurma non si evolvono con il tempo, ma possono essere potenziate trovando oggetti speciali. Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica, e oltre ad ospitali avamposti in cui fare compre, accettare quest e trovare gente, nel corso del nostro scorrazzare in giro abbiamo trovato anche immergibili ostili da affondare grazie al sistema di combattimento in tempo reale, oppure mettendo in pausa al fine di impostare diversi ordini alla nostra ciurma. Il tutto non è niente di eccessivamente complesso, così come non lo è la parte “gestionale” del titolo, ma offre un’esperienza tattica pur rimanendo molto “arcade”.
A proposito del “mondo”, invece, va detto che il fondale marino, pur non essendo affascinante è un territorio tanto bello quanto letale. Oltre ai banchi di pesci, punti di riferimento che ci saranno utili per orientarci e trovare avamposti, sono presenti anche alcuni misteriosi luoghi come la Città di Ghiaccio che abbiamo potuto ammirare nella demo o i misteriosi fondali in cui dimorano pericoli ben più letali dei normali pirati che gironzolano per le acque. Quando abbiamo infatti provato ad avventurarci in profondità alla ricerca di un relitto da saccheggiare, mentre eravamo impegnati a scandagliare il suolo con il nostro sonar, siamo stati attaccati da un enorme nave-ragno che ha impiegato davvero poco a dare noi e la nostra ciurma in pasto ai pesci.
Conclusa la demo e “tornati in superfice”, possiamo dire di aver apprezzato il nostro giro sottomarino (un po’ meno l’essere stati trivellati senza pietà dalla nave-ragno) e che i fondali di Diluvion sono sicuramente riusciti a catturare la nostra attenzione. Questo action-adventure in terza persona con elementi da GDR ha infatti dimostrato di possedere un gameplay solido e un’ambientazione sufficientemente originale per i possessori di PC e Mac che vogliono avventurarsi “ventimila leghe sotto i mari”. Se effettivamente il prodotto completo si rivelerà essere all’altezza delle aspettative lo sapremo solo alla fine dell’anno, periodo di uscita del gioco.