[Gamescom 2016] Dead Rising 4: l’hands-on di VMAG

Ah, il Natale, le persone si dividono in coloro i quali lo considerano un magico momento di unione e fratellanza e chi, invece, lo ritiene essere la festa del consumismo, un momento in cui le masse si trasformano in orde di zombie assetate di sconti e regali a basso costo. Nella cittadina Willamate di Dead Rising 4 non c’è spazio per i buoni sentimenti e gli sconti devono essere proprio da capogiro, dato che l’orda di mangiacervelli è più folta, letale e famelica che mai. In compagnia del cinico Frank West, protagonista del titolo, e in occasione della Gamescom, noi di VMAG ci siamo quindi armati di coraggio (e di qualche balestra esplosiva e spada incendiaria, ovviamente) e ci siamo buttati diritti diritti nella mischia alla scoperta dei piani natalizi di Xbox One e Capcom.

Chi segue la serie sin dagli albori (avvenuti nell’ormai lontano 2006) avrà sicuramente captato qualche elemento familiare, ovvero la presenza in questa nuova e sanguinosa equazione di due variabili già conosciute in precedenza: Willamate e Frank West. Dietro a tali nomi infatti si celano l’ambientazione e il protagonista del capostipite della serie e che faranno nuovamente la loro comparsa in questo quarto e nuovo episodio. Chi è voglioso di novità però non si disperi, perché questo binomio presenta qualcosa in “più” rispetto al passato : la cittadina americana è più grande, più varia nella sue ambientazioni, unendo città e centro commerciale, e più morta (inteso come “popolata di non morti”) mentre il buon vecchio Frank West… beh, lui è semplicemente “più Frank West“, il che si traduce con un numero di sarcasmo maggiore e atteggiamento ancor più irriverente.

E' tempo di spaccare
E’ tempo di spaccare

La demo che abbiamo provato ci ha posto dinnanzi ad un atroce dilemma: 10 minuti, infiniti zombie da massacrare. Senza perderci in chiacchiere abbiamo messo mano al controller e inizialmente siamo rimasti un po’ spiazzati. Lo schema di controlli è stato infatti ripensato, in particolare nella gestione dell’inventario che delega all’uso di tre specifici bottoni il passaggio tra l’arma melee, quella a distanza e le granate. Questa nuovo modo di passare da strumento a strumento richiede un po’ di tempo per essere assimilato ma rende anche l’esperienza molto fluida, permettendo a tutti i cacciatori di zombie di districarsi nella creazione di vere e proprie combo. Proprio questo concetto di “combo” sembra essere alla base della nuova formula di Dead Rising, tant’è che l’enfasi che una volta era posta nel contatore globale delle vittime delle nostre scorribande ora è posta in quella delle uccisioni consecutive. Districarsi in lunghi e corposi massacri serve non solo a gonfiare il nostro ego ma anche un apposito contatore che, se riempito, ci permette di esibirci in una mossa speciale, e particolarmente letale, con l’arma che stiamo utilizzando.

Oltre al classico arsenale di spade, balestre, armi improvvisate e granate, Frank West può contare questa volta su due strumenti particolari: l’Exo Suit e la fotocamera. Mentre la prima è uno speciale equipaggiamento che potenzia la forma fisica del giocatore, permettendogli di brandire armi ancor più pesanti o di farsi strada in mezzo all’orda grazie alla sua possente forza, la macchinetta fotografica torna a ricoprire il medesimo ruolo visto in Dead Rising 1 e nel capitolo Off The Record, offrendo al reporter la possibilità di scattare foto (selfie compresi!). Tale strumento è utile anche per districarci in quelle che sembrano essere delle nuove sezioni investigative nel titolo: nel corso della demo infatti, ci è stato richiesto di indagare presso un edificio e fotografare le foto di alcuni cadaveri di soldati. Ovviamente nell’istantanea, oltre alle salme dei defunti, ci abbiamo ficcato anche il bel faccione del fotoreporter con la nuova funzione selfie.

Selfie time!
Selfie time!

Al termine della nostra esperienza possiamo affermare che Frank West è davvero tornato e con lui fa il suo ritorno la saga di Dead Rising. Per chi ha apprezzato tutti i precedenti capitoli della serie non ci dovrebbero essere preoccupazioni: questo quarto capitolo sembra infatti riproporre una formula ben collaudata fatta di veicoli, crafting e “mattanza ignorante”, impreziosita però da qualche nuovo elemento. Per tutti gli altri invece, le uniche incertezze riguardano un comparto tecnico di sicuro impatto ma non ancora esente da cali di frame rate, una certa pesantezza nel inanellare colpi uno dietro l’altro e il pericolo “noia” che aleggia su sessioni di gioco più prolungate. Considerando come manchi ancora qualche mese al’uscita, fissata per, ci sentiamo comunque di essere fiduciosi e di consigliare a tutti di tenere in considerazione Willamate come probabile meta di vacanza nel periodo natalizio di Xbox One.

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