Paradox Interactive si sa, ci sa fare con gli strategici e con Hearts Of Iron IV non è stata da meno. Il gioco in questione infatti riprende il precedente capitolo della serie e ne amplia l’esperienza di gioco. Appena veniamo a contatto con il menù principale vediamo che sono disponibili le due modalità principali singleplayer e multiplayer. Per tutti coloro che non si sono mai approcciati alla serie Hearts of Iron o ai giochi Paradox Interactive, è quasi d’obbligo, prima di iniziare a giocare nella campagna o contro altri giocatori, seguire il tutorial che spiegherà “più o meno” il funzionamento del gioco. Più o meno poiché, sebbene si venga introdotti alla schermata di gioco e vengano spiegate molte delle funzioni dei tasti su schermo, la sezione tutorial non riesce a dare tutte le indicazioni utili al giocatore per affrontare il gioco da solo; ecco che ci ritroveremo a dover passare comunque diverse ore prima di entrare nel meccanismo e di capire come gestire le varie risorse sul campo e le truppe da battaglia.
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La difficoltà iniziale è data quindi dalla numerosa presenza di tasti e tabelle che arricchiscono l’interfaccia di gioco e che rendono Hearts Of Iron IV un gioco di nicchia per i veterani della serie.
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La difficoltà iniziale è data quindi dalla numerosa presenza di tasti e tabelle che arricchiscono l’interfaccia di gioco e che rendono Hearts Of Iron IV un gioco di nicchia per i veterani della serie. Una volta compreso il funzionamento però, la gestione delle fabbriche, sparse in ogni regione dello stato che avremo scelto tra quelli principali durante la seconda guerra mondiale, risulterà essere piuttosto divertente visto che più edifici avremo a disposizione più sarà possibile sviluppare le tecnologie tipiche in periodo di guerra (ferrovie, aeroporti militari, migliorie sulle unità , ecc.). Oltre agli edifici però, si avrà anche la possibilità di scegliere il tipo di politica che si vuole attuare sul paese con cui si sta giocando e, attraverso il canonico schema ad albero, ogni stato avrà delle particolarità sulla base dei fatti storici dell’epoca.
Oltre alla produzione delle risorse, alla scelta delle politiche interne del paese e alla gestione delle tecnologie avremo ovviamente la possibilità di gestire le truppe da guerra, le quali saranno in parte già schierate appena inizia la partita. Le truppe possono essere spostate da un territorio a un altro in due modi differenti: o tramite la ferrovie che velocizzano lo spostamento delle truppe o a piedi che richiederà però più tempo per far sì che le truppe raggiungano la destinazione. I soldati è utile solitamente portali lungo il fronte che si vuole proteggere o lungo il confine del paese che si vuole invadere. In giochi del genere, in cui la tattica è tutto, conviene sempre studiare una strategia di attacco prima di assaltare una zona nemica: la strategia più immediata quindi è quella di attaccare su più fronti e ridurre la possibilità di essere respinti dal nemico.
Il vero punto di forza di Hearts of Iron IV però è il fatto che ogni nostra scelta, sia essa riguardante la politica estera o interna, andrà ad influenzare la partita in corso, cambiando le sorti della battaglia. Ad esempio, nel caso in cui decidessimo di attaccare un determinato paese, potremmo in un secondo momento ritrovarci contro nazioni che prima erano nostre alleate o viceversa. Questo dà la sensazione al giocatore di avere il totale controllo del campo di battaglia e della sorte della guerra stessa. I vari legami sono visibili in un menù apposito in cui sono riportati i livelli di inimicizia e diplomazia con le varie nazioni.
Ciò che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca però è la possibilità di scegliere solo due scenari in singleplayer. Il primo riguarda gli eventi dal 1 gennaio 1936 e dell’ascesa al poter di figure come Mussolini o Hitler; il secondo scenario invece prende gli eventi dal 14 agosto 1939 in cui la guerra è già in corso e si susseguono tutti gli eventi che poteranno poi all’invasione della Polonia da parte della Germania. La durata delle partite è comunque lunga e c’è la possibilità di salvare per poi riprendere da dove si è arrivato, ma non sarebbe stato male avere qualche altra opzione in più. Magari arriverà in un futuro prossimo.
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Una nota molto positiva va al comparto sonoro: già dal menù principale veniamo accolti da una musica in sintonia con il periodo storico in questione, suscitando malinconia e speranza allo stesso tempo.
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La grafica di Hearts of Iron IV è semplice, senza alcun pretesto che funziona però durante l’esperienza di gioco: gli effetti atmosferici e le animazioni delle truppe sono veramente ben realizzate. L’alternarsi della notte e del giorno invece ci aiuta ad avere la cognizione del tempo e a pianificare i nostri attacchi o le nostre difese. Una nota molto positiva va al comparto sonoro: già dal menù principale veniamo accolti da una musica in sintonia con il periodo storico in questione, suscitando malinconia e speranza allo stesso tempo. In gioco invece la ricerca di suoni più vicini possibili alla realtà è quasi maniacale e grazie a ciò, riusciamo a sentirci parte della mappa. Peccato però per il doppiaggio in italiano, totalmente assente dalle lingue selezionabili e che potrebbe rendere difficile la fruizione del gioco nel nostro paese, sebbene le persone appassionate agli RTS non siano poche.
In conclusione possiamo affermare che Hearts of Iron IV è un ottimo RTS che però non si adegua ad un’utenza inesperta; il gioco infatti sembra essere strutturato per quella nicchia di persone che sanno già come muoversi all’interno del titolo e che sicuramente lo apprezzerebbero. Hearts of Iron IV è un must quindi per tutti gli appassionati di giochi strategici storici che vogliono impegnare la propria mente. Hearts of Iron IV è disponibile su Steam a 39,99€.