Pokémon GO: la recensione di VMAG

Era il 27 febbraio 1996, Pokémon Red e Green vedevano la luce sul suolo giapponese. Le creature create da Satoshi Tajiri, un uomo che precedentemente amava collezionare insetti, conquistarono immediatamente il territorio nipponico, tanto da convincere Nintendo a pubblicare i titoli prima in America e, nel 1999, anche in Europa. Nel giro di pochi mesi, i ragazzi italiani si ritrovarono con il gioco affiancato dall’anime (o cartone animato, sta a voi chiamarlo come meglio credete), facendo esplodere la Pika Mania in tutta la penisola. Tutti volevano prendere il proprio zaino, un cappellino e girare il mondo alla ricerca di Pokémon, salvo poi ricordarsi che nella nostra realtà i mostriciattoli, chiamati anche Pocket Monster, erano confinati all’interno delle cartucce del Game Boy. Sono passati davvero troppi anni da allora, alcuni di noi continuano ad allevare Pokémon, passando da una generazione all’altra senza dimenticarsi dei vari team costruiti negli anni, mentre altri hanno abbandonato la loro passione giovanile per tanti (e validi) motivi. Arriviamo però al 15 luglio, giorno in cui Pokémon GO viene ufficialmente rilasciato in Italia per dispositivi Ios e Android: cosa è successo? Semplicemente tutti hanno scaricato l’applicazione perché fan di Pokémon o giusto per sentito dire, facendo infrangere al titolo svariati record, oltre a diventare un fenomeno di massa come successo già nel vecchio millennio. Finalmente i ragazzi (che ormai hanno la barba e magari anche una famiglia) hanno potuto rispolverare il cappello e lo zaino lasciati in soffitta e uscire di casa per catturare veramente tutti i Pokémon possibili (al momento sono disponibili solamente fino al numero 151, ovvero la prima generazione). Noi abbiamo camminato per chilometri e chilometri, così da potervi spiegare al meglio cosa ci ha convinto e cosa, inevitabilmente, no. Siete pronti a saperne di più anche voi?

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Avrete l’opportunità di scegliere il vostro starter tra Charmender, Squirtle e Bulbasaur, oppure potrete evitarli e catturare Pikachu, come successo ad Ash Ketchum

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Il team che si è preso l’arduo compito di creare il titolo è stato Niantic, già esperto nel settore della realtà aumentata grazie a Ingress. Una volta aperta l’applicazione e creato il nostro account, verremo subito catapultati nel luogo in cui ci troviamo realmente, che sia una casa, un parco, nel bel mezzo dell’oceano o chissà dove. Avrete l’opportunità, come accadeva nei titoli del 1996, di scegliere il vostro starter tra Charmender, Squirtle e Bulbasaur, anche se potrete evitarli e catturare un Pikachu, come successo ad Ash Ketchum. A questo punto ci siamo trovati davanti il mondo intero da esplorare con la possibilità di cercare le varie specie. Il funzionamento è abbastanza semplice: lo smartphone, tramite il GPS, la tecnologia della realtà aumentata e la fotocamera integrata, terrà conto deii vostri spostamenti, calcolando i passi fatti fino alla velocità di 20 km/h e facendo comparire Pokémon in maniera casuale. Una volta che il mostriciattolo apparirà sullo schermo, il nostro compito sarà quello di catturarlo tramite l’utilizzo delle Poké Ball. Ovviamente non saranno ammesse perdite di tempo, i Pocket Monster se non presi subito scapperanno, lasciandovi solamente con l’amaro in bocca.

Uno non può scrivere un articolo che Weedle si piazza davanti la tastiera, che scortese!
Uno non può scrivere un articolo che Weedle si piazza davanti la tastiera: che scortese!

Per recuperare gli oggetti necessari a proseguire la vostra avventura, come Poké Ball, pozioni, revitalizzanti e molto altro ancora, potrete visitare uno dei tanti Pokéstop presenti sulla mappa, così da riempire il vostro zaino con ciò che vi serve. Questi punti sono dislocati nei pressi di strutture più importanti delle semplici case, come per esempio cinema, chiese o opere d’arte, inoltre potrete attingere alle loro risorse ogni cinque minuti circa, quindi fatevi una camminata prima di ripassarci. Non vi aspettate di incontrare Pokémon con la stessa frequenza dei titoli originali, perché vi assicuriamo che in alcune zone vi ritroverete a vagare senza imbattervi in nessuna creatura. Per chi già ha il dito sul tasto “disinstalla applicazione”, state tranquilli che i chilometri macinati durante i caldi pomeriggi saranno impiegati per una mansione altrettanto importante: far schiudere le uova. Se tanti anni fa serviva una coppia di Pokémon e gli anziani della pensione per dar vita a un nuovo mostriciattolo, questa volta potremo ottenere le uova dai Pokéstop, le quali necessiteranno di 2, 5 o 10 chilometri per essere schiuse. Non sarà possibile farle progredire tutte assieme, ma solamente alcune che inseriremo nelle incubatrici disponibili (inizialmente ne avremo soltanto una), mentre terremo le altre nello zaino, in attesa del loro turno. Come detto precedentemente, il GPS calcola la distanza percorsa fino a quando non supereremo i 20 km/h, dunque evitate di sfruttare automobili o moto per velocizzare il progresso, Niantic ha preso le giuste precauzioni.

Quante volte avete letto la parola EH? sui vostri Game Boy?
Quante volte avete letto la parola EH? sui vostri Game Boy?

Passiamo ora all’altro aspetto importante per tutti gli allenatori di Pokémon: l’allenamento. Ogni volta che andremo a catturare un mostriciattolo otterremo ben tre caramelle della sua famiglia (esempio: catturando Bulbasaur riceveremo tre caramelle Bulbasaur) che saranno fondamentali per migliorare la nostra squadra. Grazie agli oggetti appena ottenuti e la polvere di stella, potremo aumentare i punti lotta della nostra creatura, un po’ come se salisse di livello, utilizzando una o due caramelle. Per far evolvere invece il nostro Pokémon ci servirà più di un’unità: solitamente 12, 25 , 50 o addirittura 400 caramelle, come necessita Magikarp per diventare Gyarados. Nel caso di Eevee, esemplare capace di trasformarsi in creature differenti, abbiamo scritto di recente un articolo per spiegarvi meglio come scegliere quale Pokémon ricevere.

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Caramelle e polvere di stelle saranno fondamentali per far evolvere il vostro Pokémon

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Tutto questo allenamento servirà per conquistare le tante palestre sparse per il mondo, non prima di aver scelto un team. Una volta arrivati al livello 5 potremo selezionare quale squadra supportare tra quella Istinto (gialla), Saggezza (blu) e Coraggio (rosso). Non sappiamo che tipo di benefici otterremo in futuro, anche se per il momento questa divisione è utile per supportare le palestre, ma in che modo? Prima di tutto dovremo lottare contro gli allenatori che proteggono una palestra, i quali potranno essere più di uno: in tal caso verranno ordinati in base alla potenza del Pokémon utilizzato. A questo punto con la vostra squadra di sei creature dovrete affrontare in successione tutti gli allenatori e sconfiggerli, così da far perdere punti prestigio alla palestra (esempio: la palestra ha 3 allenatori, quindi tre punti prestigio. Una volta battuti tutti e tre gli avversari, quello con il Pokémon più debole verrà rimosso dalla palestra, la quale perderà prestigio. A questo punto si dovrà svolgere nuovamente l’incontro fino a quando il conto non arriverà a zero) per conquistarla. Se riuscirete a tenere il vostro posto come capopalestra per ventuno ore consecutive, otterrete 10 monete (valuta di gioco spendibile in negozio), mentre se verrete spodestati vi toccherà curare il vostro Pokémon.

In questo caso c'è il solo Golbat a difendere la palestra.
In questo caso c’è il solo Golbat a difendere la palestra.

Certo, Pokémon GO offre tante belle cose e ne promette altrettante, ma non è tutto oro quel che luccica. Per svariati motivi, il gioco tende a bloccarsi, costringendo il giocatore a chiudere l’applicazione, e ciò accade spesso durante il lancio di una Poké Ball. Un meme visto in questi giorni su Facebook rappresenta il dilemma dei tanti allenatori “La Poké Ball di Schrodinger: se l’applicazione si blocca durante la cattura, il Pokémon è sia dentro che fuori la sfera“. Inoltre, pur supportando un buon numero di dispositivi, su quelli più datati la schermata di caricamento dell’applicazione rappresenta l’inferno: la maggior parte delle volte il gioco non si aprirà, costringendo i giocatori a chiudere e riaprire il titolo sperando che questa volta Pokémon GO funzioni. C’è da dire che i server sono ancora instabili e, soprattutto nel weekend, si alternano tra lo stato offline e quello in cui il gioco si apre ma non si può visitare un Pokéstop o catturare un mostriciattolo. L’ultimo problema è quello relativo al consumo della batteria, effettivamente insostenibile visto che dopo un’ora il nostro telefono sarà già agli sgoccioli, ma purtroppo utilizzare tante funzionalità contemporaneamente comporta ciò. Un consiglio, se volete avventurarvi per tanto tempo vi conviene tenere in tasca una batteria portatile, altrimenti una pausa a casa sarà estremamente probabile.

Quando tutto va bene, la mappa è veramente bella da vedere, oltre che ricca di Pokémon.
Quando tutto va bene, la mappa è veramente bella da vedere, oltre che ricca di Pokémon.

Per concludere, Niantic e Nintendo hanno spazzato via ogni concorrenza (in quanto a incasso, Pokémon GO è attualmente l’applicazione più remunerativa nell’Apple Store) portando sugli smartphone un titolo pieno di belle funzioni, anche se ancora da sistemare (ci aspettiamo una patch il prima possibile per stabilizzare il gioco), che si potranno ampliare con il tempo (qualcuno ha detto scambi tra allenatori?) per consentire sia ai fan di vecchia data che a quelli nuovi di avvicinarsi il più possibile al ragazzo di Pallet Town: Ash Ketchum. Consigliamo a chiunque di provare l’applicazione che ovviamente è gratuita, anche solo per capire come ha fatto a catturare l’attenzione del mondo intero. Detto ciò prendete lo zaino e il cappello, uscite di casa e andate a catturare quanti più Pokémon potete.

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