“No! Ne voglio giocare altri!” questo, più o meno, ciò che ho esclamato appena terminato l’ultimo livello della versione da anteprima di Overcooked. Perché Overcooked è un gioco estremamente divertente che nutre il giocatore di una voglia continua di andare avanti per scoprire nuovi livelli e nuove ricette. Un gioco che ha un target molto ampio, un gioco con cui sono riuscito a far divertire anche mia madre che, cosa non credevo umanamente possibile, è venuta a chiedermi lei personalmente di fare un’altra partita. La mia prima impressione è che il neonato team indipendente Ghost Town Games, formato da Phil Duncan e Oli De-Vine, abbia fatto centro. E la garanzia di divertimento appare scontata se a supervisionare il tutto c’è un’ azienda che vive all’interno dell’industria del gaming da 25 anni, il Team 17, che con il suo Worms ha saputo intrattenere mattine, pomeriggi e notti di milioni di videogiocatori. Vediamo dunque come mi si è presentata la versione non ancora definitiva di questo particolare cooking game, che fa del multiplayer il suo punto di forza.
Partiamo dalla storia, perché c’è anche una storia, semplice e allo stesso tempo geniale. Nel Regno delle Cipolle è arrivata l’apocalisse: la Perenne Famelica si è risvegliata, e ha tanta fame. Il gioco inizia con il primo livello in cui ho dovuto provare a rendere sazia questa terribile bestia, una polpettona di carne con corpo di spaghetti (il classico spaghetti & meatball all’americana per intenderci). Le nostre insalatine però non basteranno e il Re Cipolla, insieme al fedele cagnolino Kevin, ci porteranno indietro nel tempo, fino al 1993, per affinare le nostre abilità culinarie e sfidare l’apocalisse di polpette con la giusta preparazione. Da qui partirà il gioco vero e proprio, con la sua campagna all’interno di una world map in cui scegliere i livelli. Il consiglio che viene dato è quello di munirsi di un pad, di qualsiasi tipo, per vivere al meglio l’esperienza. La versione che ho provato è quella per PC, ma indubbiamente il titolo è pensato per l’immediatezza dei controller. Ho azzardato anche a provare la tastiera, ma fidatevi, non è la stessa cosa. Come detto prima il gioco fa del multiplayer il suo punto di forza, ma può essere giocato più o meno tranquillamente anche in singolo. Ma cos’è Overcooked? In soldoni, si può definire un cooking party game da uno a quattro giocatori, dove ogni utente prima di un livello sceglie il proprio cuoco da utilizzare in cucina. All’interno di queste cucine, dovremo preparare le più svariate pietanze, partendo da una minestra di cipolle fino al fish and chips, passando per gli hamburger. Il tutto con una meccanica di base semplice: bastano due tasti e la levetta analogica.
Proprio come in una vera cucina, bisogna prendere gli ingredienti, tagliarli, cuocerli e servirli su un piatto. Ogni consegna ci consente di fare punti, e meno tempo ci metteremo, più bonus mancia riceveremo. Gli ordini arriveranno uno dietro l’altro e bisognerà stare attenti a non far scadere la barra del tempo delle ordinazioni. Se non faremo in tempo, infatti, ci verranno sottratti dei punti. La cosa che mi ha sorpreso del titolo è che non esistono punti morti, c’è sempre qualcosa che bisogna fare per raggiungere il miglior punteggio possibile. Dovremmo infatti stare sempre con gli occhi (e le orecchie) aperti per evitare che i nostri piatti si brucino, e in caso di incendio utilizzare l’estintore per spegnere le fiamme. Bisogna poi lavare i piatti sporchi e stare attenti alle diverse insidie che nasconde ogni livello, a partire dai dispettosissimi topi. A seconda del punteggio fatto, si viene valutati con l’ormai classico sistema a tre stelle, e fidatevi, fare il massimo dei punti non è affatto semplice. Questo perché giocando da soli utilizzeremo due personaggi switchabili, facendoci fare, mentalmente, il doppio del lavoro. Giocando con degli amici (cosa assai consigliata) sarà più facile gestire ognuno il proprio compito, ma ovviamente per raggiungere le fatidiche tre stelline ci vorranno più punti. Il gioco è pensato proprio per il multiplayer, il sano multiplayer da divano come se ne vedono sempre di meno in giro, ed è questo un altro punto a favore per gli sviluppatori di Cambridge. Oltre alla campagna c’è anche una modalità uno contro uno, in cui possiamo sfidare un nostro amico in mappe apposite che riprendono le ambientazioni della campagna.
Lo stile grafico, lo si può vedere anche dagli screenshot, è estremamente colorato e trasmette da subito allegria e vivacità. Sia i personaggi giocabili che gli sfondi, che tutti gli oggetti della cucina e gli ingredienti sono azzeccatissimi, e il tutto risulta estremamente gradevole agli occhi. Anche il comparto audio mi ha colpito, andando anche oltre. Colonna sonora di primissimo livello che quasi non mi aspettavo per un titolo del genere. La musica che mi ha accompagnato nella world map, con la sua armonica, mi ha portato alla memoria i paesaggi di un gioco di ruolo, nello specifico di Wild Arms, e mi è sembrato allo stesso tempo strano ma incredibilmente piacevole. Il punto di partenza di questo Overcooked è quindi, in sintesi, ottimo. Un titolo immediato ed estremamente divertente che con l’aggiunta di nuovi livelli e nuove ricette non potrà far altro che milgiorarne la qualità e la longevità. Al momento, per me assolutamente promosso. Da poco è stata anche annunciata la data del suo rilascio: dal 3 agosto sarà disponibile su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Non nego di stare ad aspettare quel giorno trepidante. Vi lascio con il trailer dell’annuncio appena pubblicato dal Team 17.
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