Star Ocean: Integrity and Faithlessness: la recensione di VMAG

La saga di Star Ocean vanta una storia di ben 2 decenni, infatti il primo episodio risale al lontano 1996. In questi anni Tri-Ace si è guadagnata un nutrito numero di fan, anche se l’ultimo capitolo The Last Hope del 2009 ha ricevuto opinioni piuttosto discordanti e non era riuscito a convincere del tutto critica e pubblico. Il nuovo Star Ocean: Integrity and Faithlessness ha quindi l’arduo compito di riconquistare i fan dopo un’attesa di ben sette anni, oltre ad essere uno dei pochi esponenti del genere JRPG attualmente disponibili. Un onere non da poco, vediamo se il gioco è riuscito nel suo intento.

Protagonista del gioco è il giovane Fidel, uno spadaccino figlio di un maestro d’armi rispettato in tutto il regno di Reslia. A differenza dei vecchi Star Ocean dove di solito il focus era sull’esplorazione di pianeti selvaggi e arretrati, questa volta sarà proprio Fidel ad abitare in un pianeta rimasto praticamente al periodo medievale, e l’iniziale conflitto con i vicini barbari diventa improvvisamente secondario quando avviene il primo contatto con una civiltà più avanzata tecnologicamente. Insieme alla sua amica d’infanzia Miki (esperta nelle magie curative e di supporto), Fidel inizia la sua avventura cercando un modo di salvare il suo villaggio dalla guerra, salvo poi incontrare una ragazzina di nome Reila che possiede dei poteri misteriosi ed è costantemente inseguita da un’organizzazione malintenzionata. Proprio le abilità di Reila saranno al centro della storia, e da questo punto i nostri eroi si ritrovano invischiati in una missione da cui dipende il destino dell’intero Universo. Una situazione piuttosto classica, così come le personalità dei compagni che affiancheranno Fidel e Miki nel corso della storia, per un totale di sette personaggi che comporranno il party. Ognuno è la perfetta rappresentazione di cliché piuttosto abusati nell’ambito dei JRPG, e uno dei principali problemi di Star Ocean: Integrity and Faithlessness è proprio quello di voler essere troppo attaccato al passato e puntare tutto su situazioni e personalità già viste, senza osare più di tanto. Abbiamo quindi il Cavaliere stoico serio e ligio al dovere, la ragazza spensierata con un grande cuore, la maga incredibilmente sexy e provocante, la bambina con problemi di amnesia che nasconde il potere per salvare tutti e così via.

L'improbabile acconciatura di Fiore è controbilanciata dai suoi vestiti provoncanti
L’improbabile acconciatura di Fiore è controbilanciata dai suoi vestiti provoncanti

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“[…] uno dei principali problemi di Star Ocean: Integrity and Faithlessness è proprio quello di voler essere troppo attaccato al passato e puntare tutto su situazioni e personalità già viste, senza osare più di tanto”

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Anche la trama come già accennato posa su basi abbastanza classiche, ma non mancano comunque alcuni momenti interessanti, e in ogni caso riesce a coinvolgere quel tanto che basta per non annoiare e incuriosire sugli avvenimenti futuri. Peccato però che Tri-Ace ha deciso, molto probabilmente per problemi di budget, di lasciare che buona parte dei passaggi fondamentali della trama vengano spiegati unicamente da semplici dialoghi mentre i personaggi camminano o, peggio ancora, combattono, limitando di molto il numero di cutscenes. L’impossibilità quindi di avere cambi di inquadratura, una regia ed espressioni facciali durante quelli che dovrebbero essere momenti fondamentali rende difficile creare quel legame di empatia necessario affinché il giocatore si leghi ai personaggi e si senta coinvolto nella storia, e se ci aggiungiamo la non brillante originalità della storia e la generale piattezza delle personalità capite bene che Star Ocean: Integrity and Faithlessness fatica non poco a convincere sotto questo aspetto. Come se non bastasse il gioco poi è sottotitolato unicamente in inglese, ed ecco che i non anglofoni avranno un ulteriore ostacolo nel vivere l’avventura di Fidel e compagnia…

Alternando e "cancellando" attacchi veloci e potenti si possono ottenere dei bonus fino al 200% di danno
Alternando e “cancellando” attacchi veloci e potenti si possono ottenere dei bonus fino al 200% di danno

Dal punto di vista del gameplay almeno Star Ocean: Integrity and Faithlessness offre invece diversi punti interessanti e risulta anche piuttosto piacevole. Il sistema di combattimento è in tempo reale senza stacchi per entrare nell’arena e si basa principalmente sulla formula “sasso-carta-forbice”, dove gli attacchi leggeri possono interrompere quelli forti, i quali possono rompere la guardia che a sua volta può bloccare gli attacchi leggeri. A questo si aggiunge la possibilità di controattaccare utilizzando la parata con il giusto tempismo e utilizzare la Reserve Rush, ovvero un attacco speciale legato ad una apposita barra. Questa è divisa in sezioni e si riempie concatenando attacchi senza essere colpiti, e possiamo decidere quante sezioni utilizzare per il nostro attacco: naturalmente più se ne utilizzano maggiori saranno i danni inflitti, ma a volte risparmiare qualcosa per delle emergenze future può essere decisivo, per cui dipende tutto da come vogliamo gestire le battaglie. Inoltre più la barra è piena alla fine della battaglia maggiore saranno i bonus all’esperienza, denaro e punti abilità che riceveremo. Una delle caratteristiche migliori di Star Ocean: Integrity and Faithlessness è quella di poter schierare tutto il party di sette membri contemporaneamente, e a differenza di molti altri JRP dove ogni volta bisogna scegliere massimo tre o quattro elementi questa soluzione porta a battaglie molto spettacolari, specialmente nelle fasi più avanzate dove ogni membro utilizza degli attacchi speciali sempre più pirotecnici. In qualsiasi momento è possibile prendere il controllo di un membro semplicemente utilizzando le frecce direzionali, cosa che si rivela molto utile nelle battaglie contro i boss visto che sono l’unico momento dove effettivamente è necessario utilizzare un minimo di strategia e soprattutto bisogna rimediare alla scarsa intelligenza artificiale dei nostri compagni. Questo purtroppo porta ad alcune situazioni piuttosto frustranti specialmente in alcune parti dove per vincere degli scontri bisogna necessariamente proteggere alcuni membri, ma la loro “intelligenza” li porta spesso ad andare dritti contro gli attacchi dei boss con conseguente Game Over.

Alcune ambientazioni sono piuttosto ispirate, ma purtroppo sono casi sporadici...
Alcune ambientazioni sono piuttosto ispirate, ma purtroppo sono casi sporadici…

Molto interessanti inoltre i Ruoli, che permettono una gestione più strategica del party assegnando fino a quattro ruoli a personaggio, e spendendo i punti SP ottenuti durante le battaglie si possono far salire di livello e sbloccarne di nuovi. I ruoli modificano alcune statistiche e offrono determinati bonus, ad esempio per gli Attaccanti è possibile scegliere ruoli che potenziano i danni inflitti alle Bestie e agli Insetti, mentre per i Curatori si possono ottenere effetti migliori dalle magie o maggiori riserve di MP. Si può quindi scegliere di far specializzare un personaggio in un Ruolo preciso, oppure distribuire più ruoli creando una classe più versatile, anche se non si può assegnare lo stesso ruolo a più personaggi. Sempre spendendo punti SP si possono sbloccare abilità passive per il gruppo, come ad esempio la capacità di individuare dei punti sulla mappa dove raccogliere materiali e il crafting. Questo tuttavia mi è sembrato fin troppo secondario e sostanzialmente inutile, sia perché si sblocca dopo diverse ore di gioco sia perché tutti gli oggetti che è possibile creare si possono tranquillamente trovare nei negozi a prezzi piuttosto contenuti, risparmiando quindi il tempo necessario a raccogliere i materiali.

Dal punto di vista tecnico inoltre Star Ocean: Integrity and Faithlessness non brilla di certo, anche perché il gioco nonostante da noi sia uscito come esclusiva PlayStation 4 in origine è stato concepito come titolo PlayStation 3 (dove è uscito solo in Giappone), e la natura cross-gen purtroppo si nota. I modelli dei protagonisti sono realizzati piuttosto bene, ma gli scenari sono invece spogli nonostante le dimensioni generose, inoltre le animazioni legnose e il fatto che si possa passare letteralmente attraverso i corpi degli altri png rendono il tutto piuttosto surreale. Buone invece le musiche del sempre apprezzato Motoi Sakuraba, mentre il doppiaggio inglese purtroppo lascia un pochino a desiderare. Infine nota di demerito alla telecamera, veramente ingestibile e mai in grado di tenere il passo con l’azione, e se non ricalibrata manualmente anche semplicemente camminare potrebbe diventare un problema.

Dentro i bauli si possono trovare dei tomi con cui apprendere o potenziare nuovi attacchi speciali
Dentro i bauli si possono trovare dei tomi con cui apprendere o potenziare nuovi attacchi speciali

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“L’impossibilità di avere cambi di inquadratura, una regia ed espressioni facciali durante quelli che dovrebbero essere momenti fondamentali rende difficile creare quel legame di empatia necessario affinché il giocatore si leghi ai personaggi e si senta coinvolto nella storia”

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In conclusione, Star Ocean: Integrity and Faithlessness mi ha lasciato l’amaro in bocca: mi ero avvicinato al titolo con buone aspettative sia per il passato della saga sia per la voglia di un buon JRPG considerata la loro scarsa presenza sul mercato, e invece il titolo di Tri-Ace si è rivelata un’avventura piuttosto piatta e con tanti alti ma altrettanti bassi. Tutti i punti a favore come il combat system, una storia e personaggi che, seppur fin troppo stereotipati, svolgono bene il loro lavoro vengono oscurati da tanti difetti, come frustrazione improvvisa in alcuni punti dove la difficoltà aumenta (e i punti di salvataggio piuttosto distanti non aiutano), comparto tecnico arretrato, meccaniche poco approfondite e una mancata localizzazione. Un vero peccato quindi, ma se amate il genere potreste comunque dare un’occasione a Star Ocean: Integrity and Faithlessness, sperando che il prossimo capitolo (se ci sarà) possa finalmente ridare lustro alla saga, perché sicuramente questo non sarà uno degli episodi per cui la serie vorrà essere ricordata.