N.E.R.O: la recensione di VMAG

Un anno fa circa ci trovavamo a recensire l’arrivo di N.E.R.O su Xbox One. Oggi ci troviamo nella stessa situazione, ma troviamo un titolo diverso, su PlayStation 4 e su PC. Non solo, sveliamo subito le carte. L’arrivo sull’ammiraglia di casa Sony significa l’introduzione di una serie d’aggiunte interessanti, tra cui il supporto completo alla lingua italiana (tranne il doppiaggio). Qualora non abbiate giocato NERO su Xbox One, ve lo spiego in breve. Nel 2015 al lancio, il titolo disponeva della sola lingua inglese e ciรฒ ha causato un turbinio di polemiche, alimentato oltremodo dal fatto che il team di sviluppo ha sede in Italia. Tutto ciรฒ ha ben poco senso, dato che parliamo di un team estremamente modesto in termini di dimensioni e composto anche (e soprattutto) da ragazzi stranieri. Inoltre, rendere il titolo fruibile in altre lingue significa modificare asset grafici in game poichรจ le scritte che vi guideranno durante il percorso sono modelli implementati nel gioco e non sono banali sottotitoli.

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Archiviata questa breve seppur doverosa introduzione, parliamo di ciรฒ che รจ diventato N.E.R.O. In questa recensione non troverete approfondimenti legati alla storia, di quello abbiamo giร  parlato nel nostro articolo risalente Maggio 2015. Ciรฒ che possiamo dire con assoluta certezza รจ che N.E.R.O รจย รจ un’allegoria del senso di colpa e dell’impossibilitร  di gestire il dolore, e di come l’uomo reagisce quando viene messo di fronte a un destino ineluttabile. Grande focus della produzione ricade sicuramente sull’atmosfera evocativa che il mondo di gioco prova a costruire. Il giocatore รจ costantemente accompagnato da segnali luminosi, scorci suggestivi, scritte che ci emozionano, confondono o incuriosiscono. รˆ difficile non provare sensazioni mentre si gioca N.E.R.O. Positive o negative che siano, il giocatore รจ sollecitato a provarne alcune. Verosimilmente proverete malinconia leggendo le svariate e continue scritte che adornano l’oscuro mondo di gioco, in un continuo serpeggiare di strade, corridoi, caverne, puzzle, quadri e scorci suggestivi. N.E.R.O prova a catapultare il giocatore in un mondo inusuale, senza troppe parole, con dialoghi direttamente dallo scenario che avvolge l’atmosfera melanconica del prodotto.

Pad alla mano, non appena metterete piede sul molo in cui inizia il viaggio, noterete subito la colonna sonora e la meravigliosa ricerca artistica svolta per costruire, mattone dopo mattone, questo titolo. La direzione artistica รจ indubbiamente il piatto forte della casa, che non fa rimpiangere produzioni ben piรน ambiziose.

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Descrivere N.E.R.Oย a parole non รจ per nulla semplice: sulla carta, infatti, siamo di fronte adย un gioco esplorativo dove il progredireย ludico รจ affidata a dei puzzle; parallelamente, vi viene raccontata una storia attraverso un narratore, delle scritte che compariranno sullo schermo e delle cutscene. Ciรฒ che non fa impazzire, a dire il vero, รจ la linearitร  degli enigmi presenti nello svolgersi della vicenda.

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La direzione artisticaย รจ indubbiamente il piatto forte della casa, che non fa rimpiangere produzioni ben piรน ambiziose.ย 

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Bisogna entrare in un particolare stato d’animo per apprezzare fino in fondo N.E.R.O: appartenendo al “genere” dei walking simulator va approcciato in un modo del tutto particolare e cauto. Giocandolo come un prodotto normale probabilmente non ne ricaverete nulla.ย Tutto il percorsoย รจ costruito per comunicare delle emozioni e ciรฒ si riflette appieno nelle scelte di game design che tuttavia talvolta zoppicano e a far emergere i problemi sono proprio alcuni puzzle. Detto ciรฒ, crediamo di essere di fronte alla miglior versione di N.E.R.O e, a questo punto, ci viene da chiedere se fosse stato rilasciato cosi l’anno scorso.

 

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