Vorrei partire a parlare di Dropzone ammettendo una mia grave colpa: non sono mai stato né un grandissimo conoscitore degli RTS, né dei MOBA. Detto questo, possiamo presentare il titolo di questo hands-on, che ha diviso i consumatori in due estremi piuttosto definibili: da una parte abbiamo quelli che l’attendono e che sono rimasti incuriositi dall’idea di Sparkypants, il team dietro l’opera, mentre abbiamo, dalla parte opposta, i detrattori di Dropzone, che accusano il titolo di mancare di originalità e di non presentare alcuna novità in campo. Avendo letto moltissime opinioni sul titolo, e con una prova diretta da circa un quarto d’ora, sono pronto a darvi la mia riflessione ricordandovi, però, che il sottoscritto non si è mai approcciato agli strategici a livello professionale. Tolto il sassolino dallo scarpone di questo hands-on, ecco a voi Dropzone!
Prima di tutto, cos’è Dropzone? Vi è molta confusione nella rete, con utenti che addirittura arrivano a definirlo un MOBA. Certo, ci sono elementi che potremmo associare al genere, ma la base è tipicamente quella di uno strategico in tempo reale senza, però, alcun edificio da dover costruire. Prima di scendere nel campo di battaglia, bisognerà selezionare tre Rigs, le nostre unità, alle quali si potranno associare altrettanti piloti. Ogni pilota avrà le sue peculiarità, e la divisione è basata a seconda della classe alla quale è legato, formando intrecci piuttosto liberi, che il giocatore potrà sfruttare per formare un team equilibrato ed inarrestabile. Le sorprese migliori sono celate, però, nei Rigs! I robot che andremo a comandare potranno essere totalmente personalizzabili, dandoci la possibilità di impostare persino le abilità singole. Tutta questa libertà da al giocatore l’opportunità di creare un gruppo che sia effettivamente unico, sopratutto in un RTS, dove le strategie si possono intuire già dal tipo di razza scelto.
Le battaglie di Dropzone sono impostate in modo tale da rendere il sistema di gioco easy to learn, hard to master; una frase che hanno utilizzato persino gli sviluppatori per far intendere come qualsiasi giocatore può provare il titolo senza alcuna preparazione in merito. Ogni partita durerà 15 minuti, e l’obiettivo principale sarà quello di accumulare quanti più nuclei possibili e portarli in un deposito situato al centro della mappa, partendo da due possibili fonti: la prima arriverà dai nidi dei Kavash, i mob delle due mappe disponibili (Juggernaut e Mind The Gap), che aiuteranno anche a far salire di livello i nostri personaggi. L’altra sorgente proverrà, invece, dai Rig del nostro avversario, che lasceranno cadere il proprio nucleo una volta che verranno eliminati. La vittoria andrà al giocatore che riuscirà a depositare, entro i 15 minuti della partita, il numero più alto di nuclei.
A chi è rivolto, quindi, Dropzone? Tornando all’incipit, qualsiasi giocatore potrà provare il titolo senza dover andare a provare tutorial incredibilmente complessi, ed è anche dovuto dall’ottima presentazione fornita da Sparkypants, che riesce a spiegare mosse, abilità e classi in maniera completa ed ottimale. Bisogna anche ricordare che Dropzone si trova, allo stato attuale, in una versione alpha ed incompleta rispetto a quello che sarà, si spera, l’opera al lancio effettivo nel mercato. Manca ancora diverso tempo ad annunci legati a Dropzone ma da quello che abbiamo potuto vedere, lo strategico in tempo reale potrà offrirci un’esperienza diversa dalla concorrenza e appetibile per moltissimi giocatori. Ovviamente vi faremo sapere in caso di eventuali aggiornamenti sul titolo per cui, come sempre, stay tuned!