Sappiamo bene come le opere indipendenti stiano crescendo nel mercato dei videogiochi, soprattutto adesso che sono divenute una realtà affermata e conosciuta da tutti. Tra le moltissime opere che sono state presentate allo stand di IndieCade, abbiamo avuto modo di intervistare Thomas van der Berg, la mente e lo sviluppatore dietro un titolo che ci ha particolarmente sorpresi, Kingdom.
Innanzitutto, potresti introdurre il gioco ai lettori di VMAG?
Certamente! Kingdom è un gioco di strategia in pixel art dove esplori ed intuisci man mano come costruire un forte e difenderlo di notte da alcune bestie spaventose.
Com’è nata l’idea di Kingdom?
Beh, è sorta mentre stavo sperimentando con la pixel art e da lì ho costruito il mio piccolo mondo, piantando piante, alberi ed animali mentre ho compreso che avrei avuto bisogno di un obiettivo. Ho quindi aggiunto gli avversari ed è cresciuto tutto da quel punto.
Quindi la pixel art è stata una scelta ragionata fin dall’inizio?
Stavo studiando la pixel art già per conto mio ed è proprio in questo modo che ho aggiunto dettagli al mondo fino al punto in cui, ad un certo punto, è divenuto un gioco completo.
Lo schema di controllo è semplice ma, allo stesso tempo, abbiamo un titolo che può rivelarsi difficile da padroneggiare. Come hai fatto a bilanciare il sistema di gioco?
Penso che la semplicità sia un fattore quasi essenziale. Vorrei che le persone prendessero un gioco senza dover pensare a quali azioni ci saranno in anticipo, senza dover memorizzare nessuno schema di controllo. La complessità dovrebbe poi venire da cose che potresti fare all’interno del gioco, non dalla difficoltà nel conrollarle. Bilanciare queste due specifiche è stato piuttosto difficile, perchè parliamo di una simulazione, dopotutto si hanno dei ricavi monetari da controllare, abbiamo degli animali che girano nel mondo, con le erbacce che crescono… è incredibilmente complicato trovare anche solo un accenno di bilanciamento in un genere simile al punto di renderlo stimolante.
Kingdom è un videogioco affascinante che ha una rigiocabilità incomparabile. Come si porrà New Lands in un’esperienza simile?
Beh, New Lands ha elementi che volevamo fare da tempo, ben prima di quanto una persona potrebbe aspettarsi. Adesso ci si potrà spostare in nuovi territori completamente diversi, e si potranno sbloccare in svariati modi. Nel Kingdom classico la mappa aveva sempre gli stessi elementi, ma con New Lands, a seconda di cosa si avrà sbloccato, e dipendendo dalla terra nella quale ci si troverà, non si potrà ottenere mai lo stesso oggetto. Bisognerà quindi personalizzare la propria strategia di gioco ed agire di conseguenza.
Raw Fury sta crescendo con giochi come “Gooner” e “Kathy Rain: A detective was born”. Puoi dirci cosa hanno significato queste esperienze per te, sia a livello personale che come sviluppatore?
Sta andando bene, anzi! Sta andando veramente bene! Mi piacciono molto e hanno fatto un ottimo lavoro con il gioco, aiutandomi in situazioni che non sarei riuscito a risolvere da solo. All’inizio volevo comportarmi da sviluppatore indipendente e fare tutto da me, ma credo che loro siano la prova che un pò di aiuto non guasta mai.
Vuoi dire qualcosa in particolare ai lettori di VMAG dopo questa intervista? Un invito o qualsiasi altro commento?
Sicuro! Se avete già tra le mani Kingdom, otterrete l’espansione gratuitamente, per cui tenete gli occhi aperti! Se invece avete un Xbox, approfondite l’intera esperienza che rilasceremo insieme al DLC.