Dall’uscita di The Witcher 3 è passato poco più di un anno, l’ultimo viaggio di Geralt (almeno per il momento) su console è ormai noto a gran parte del pubblico e la prima espansione chiamata Hearts of Stone ha avuto un successo non da poco, sia nella versione digitale che in quelle fisica. L’arrivo di Blood and Wine, secondo e ultimo DLC per il terzo capitolo della saga, ha assunto con il passare dei mesi sempre più un’atmosfera mistica: la data d’uscita sconosciuta fino a meno di un mese dal rilascio, ben poche immagini trapelate e in generale carenza di informazioni sono tutti gli elementi che hanno fatto crescere nei fan il desiderio di tornare ancora una volta nei panni del Witcher più famoso, Geralt di Rivia appunto. Per saziare la sete di quest è arrivato giusto in tempo Blood and Wine, DLC che oltre a introdurre una nuova storyline è stato accompagnato da una patch che ha migliorato l’esperienza di gioco in generale.
Grazie all’aggiornamento alla versione 1.20, l’interfaccia è stata migliorata e, se vogliamo, resa più fruibile sia su console che su PC. Per ogni sezione abbiamo visto gli oggetti divisi in categorie(come armi e armature separati, oppure pozioni e bombe), rendendo così più facile la ricerca nell’inventario. Non finisce qui, visto che ogni libro, lettera o simile potremo aprirlo direttamente premendo un tasto (R3 su PlayStation 4), così da eliminare il passaggio dal mondo di gioco al menù e, soprattutto, evitando inutili ricerche nell’inventario. Purtroppo però non sono tutte belle le novità , infatti gli oggetti che raccoglieremo da terra, pur rimanendo contrassegnati da un asterisco fino al momento in cui li selezioneremo, non compariranno più in cima all’inventario, bensì dovremo cercarli tra le innumerevoli risorse che, almeno nel nostro caso, ci hanno fatto sprecare del tempo prezioso.
Parlando della nuova regione chiamata Touissant, impossibile non elogiare quanto fatto dalla software house. A differenza di Hearts of Stone, questa volta CD Project Red ha creato una nuova porzione di mappa su cui svolgere le vicende, riempiendola di quest secondarie e, soprattutto, tanti luoghi da esplorare. I più pignoli potranno godersi una grande quantità di nuovi punti interrogativi (per chi non lo sapesse, ogni punto interrogativo corrisponde a una zona ancora da visitare, come un accampamento, un luogo di potere, una tana di un mostro o altro), conditi da una fauna rappresentata come al solito in maniera splendida. Siamo felici di dire che la trama, come accaduto nel precedente DLC e nel titolo completo, ha mantenuto un livello nettamente superiore rispetto alla media, riuscendo a catturare la nostra attenzione sin da subito. Chiamati per cercare un mostro colpevole di alcune misteriose uccisioni, abbiamo incontrato tante nuove bestie e soprattutto scoperto meglio il mondo relativo ai vampiri, creature ben più complesse rispetto alla norma.
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I più pignoli potranno godersi una grande quantità di nuovi punti interrogativi, conditi da una fauna rappresentata come al solito in maniera splendida.
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Tornando al titolo originale, ovvero Blood and Wine, vi invitiamo a non dimenticarlo, visto che ci troveremo nel paese del vino e dell’amore e, alla fine, di sangue, in qualità di Witcher, ne vedremo sempre parecchio. La capitale Beauclair mostrerà sin da subito come i tre termini citati sopra saranno ricorrenti durante tutta l’avventura di Geralt, invitando i protagonisti a riflettere sin da subito su alcuni valori fondamentali della vita. Dopo aver approfondito la storia principale, ci sentiamo di consigliarvi di non iniziarla prima del livello 35 (noi eravamo al 38 con un equipaggiamento mediamente buono e abbiamo avuto qualche problema prima di prendere le nuove armature e adattarci ai nemici della zona), inoltre solamente dedicandovi alla quest del mostro di Beauclair in una decina d’ore riuscirete a portare a termine il vostro incarico da Witcher, cifra che potrebbe triplicarsi senza problemi in caso vogliate esplorare la mappa, curare gli incarichi secondari, trovare i nuovi equipaggiamenti e approcciandovi al Gwent. Come già successo per la prima espansione, potrete iniziare il DLC facendovi creare un personaggio adatto al livello difficoltà del gioco scegliendo di giocare solamente Blood and Wine.
Impossibile non citare una leggera parte gestionale relativa a un appezzamento di terreno e relativi edifici che otterremo non appena arrivati nella capitale, ovvero la tenuta di Corvo Bianco. Dopo una chiacchierata con il maggiordomo, potremo iniziare a restaurare il terreno e la residenza, riportando così all’antico splendore la zona. Oltre ad alcuni vantaggi relativi a potenziamenti temporanei per armi, armature e alcune pozioni, Corvo Bianco consentirà di esibire il nostro equipaggiamento da battaglia e quadri per la casa in cui alloggeremo, oltre a poter smontare alcuni mutageni per ridurli alla loro forma base e mescolarli poi tra loro. In sostanza, la funzione principale della tenuta sarà per l’estetica, ma qualche vantaggio potrebbe far comodo per le quest più impegnative che incontreremo nel tempo.
Parliamo ora di quello che probabilmente è il minigioco più famoso dell’anno: il Gwent. Negli anni molti hanno tentato l’approccio a Yu-Gi-Oh o a Magic: the Gathering, dunque il gioco di The Witcher 3 non poteva passare inosservato. Tralasciando i mazzi dati a chi ha acquistato la versione fisica, Blood and Wine ha portato una novità importante: il quinto mazzo di carte riguardante la fazione delle Isole Skellige. Per trovare le nuove creature ci sarà  una quest che indicherà  tutti i mercanti o simili disposti a sfidarvi e, soprattutto, donarvi una carta in caso di vittoria. Con il nuovo mazzo potrete partecipare anche a un nuovo torneo creato appositamente per sfruttare questo nuovo mazzo. In quanto a difficoltà sicuramente sarà più semplice ottenere le carte necessarie se giungeremo nella nuova regione con un mazzo di fine gioco, inoltre il torneo sarà sicuramente meno difficile rispetto a quello di Passaflora e, soprattutto, non comporterà  nessuna spesa iniziale.
Per concludere, CD Project ha fatto attendere per parecchi mesi Blood and Wine, lasciando all’oscuro dei lavori il pubblico, finendo per rilasciare un contenuto che ha ripagato pienamente la lunga attesa. Una mappa enorme, tante nuove quest interessanti, altre carte Gwent e una patch che ha migliorato l’interfaccia di gioco, oltre all’esperienza in generale, hanno consentito a Blood and Wine di tenerci incollati allo schermo fino alla conclusione di ogni quest. Per chi ha giocato e amato The Witcher, questo DLC è assolutamente da provare, Touisssant è la regione ideale in cui passare le vacanze estive sia per Geralt che per i videogiocatori.
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