Novembre del 2000. The Legend of Zelda: Majora’s Mask, il secondo capitolo della serie, sbarca in Europa sui 64 bit della memorabile console Nintendo. Ben 15 anni fa cari avventurieri, come vola il tempo eh?
Proprio per festeggiare questo così importante anniversario, la casa giapponese ha voluto donare nuova luce al titolo, in una trasposizione su 3DS che sta facendo scalpitare i fan del giovane Link (d’altronde c’è una Termina da salvare).
Non bastava la già crescente curiosità e i dettagli sempre più interessanti che giorno dopo giorno Nintendo ci fornisce, ad alimentare questo hype incredibile ci pensano anche gli youtuber: è il caso di MasterOfHyrule che ci presenta una notevole comparazione tra i due titoli, l’originale per Nintendo 64 e il suo remake per 3DS.
Texture brillanti, meno poligoni e un atmosfera degna di essere (ri)giocata, non siete d’accordo? Sicuramente il passaggio tecnologico ha giovato all’oscuro mondo diThe Legend of Zelda: Majora’s Mask, e ai suoi personaggi: Link, in particolare, è molto più dettagliato e meno grezzo nelle sue forme. Eppure… Eppure c’è qualcosa che non mi torna. Eh sì, perché quel look blocchettoso faceva tanto Nintendo 64. Era un segno distintivo, un’estetica inscindibile dal gioco. Sarebbe un po’ come un Doom in HD senza pixel… bello, ma senz’anima. Voi, cosa ne pensate? I remaster sono un bene oppure un gioco, per essere apprezzato appieno, dovrebbe rimanere nella sua forma originale?