Syndrome: l’anteprima di VMAG

Quello che abbiamo davanti è uno sci-fi survival  horror in prima persona ambientato sull’astronave S.P.S. Valkenburg dispersa nello spazio che, apparentemente, risulta essere deserta. Syndrome ci riporta un po’ ai tempi di Alien:Isolation, da cui gli sviluppatori di Camel 101 hanno preso spunto, e Dead Space sia per la scelta dello scenario sia per come si evolve la storia del gioco: infatti impersoneremo l’ufficiale dell’astronave Galen che, una volta risvegliatosi da una capsula criongenica, viene contatto dal(la) comandante Neomi la quale lo avvertirà che qualcosa di terribile è successo sull’astronave. Alla fine del primo compito affidatoci però, un tale di nome Jimmy ci comunica di non fidarci di Neomi e dei suoi uomini. La storia, quindi, non pare essere innovativa ma non per questo non potrà offrire ai giocatori comunque una “spaventosa” esperienza di gioco visto che, Syndrome fa paura e come.


Syndrome
“Siamo tutti morti”. Se lo dice lui…

Nella versione che ho avuto modo di provare, si parla di circa due ore di gameplay, il livello di tensione si è sempre mantenuto su livelli molto alti, con la paura che da un momento all’altro si verificasse un jump-scare tipico dei giochi horror e in particolar modo di quelli ambientati in mezzo allo spazio. Inoltre, la focalizzazione del sonoro sui nostri passi e sui rumori ambientali dell’astronave fanno sì che il giocatore sia spinto ad immedesimarsi con tutti sé stesso all’interno del gioco che, oltretutto, è stato pensato anche per i dispositivi di realtà virtuale.

La grafica di Syndrome a settaggi massimi non ha veramente nulla da invidiare ad altri titoli tripla A di questo genere, sia per un gioco di luci che aumenta la percezione del giocatore di essere sperduto e solo chissà dove sia per la cura con cui le texture dell’ambiente, degli oggetti e dei personaggi sono stati realizzati. L’interfaccia utente (UI) è molto basilare e presenta una barra vita e una barra stamina, che si consumerà nel momento in cui decideremo di correre a gambe levate, nella parte in basso a sinistra dello schermo; nella parte destra invece saranno presenti le informazioni sull’arma impugnata, quindi munizioni nel caso sia un’arma da fuoco.

Syndrome
“Per favore contattare lo specialista igienico Robert Jameson o inserire il codice di sblocco”. Chissà se questo Robert sia ancora vivo, mi chiedo.

Ma contro chi dobbiamo vedercela in questo gioco? Gran parte dell’equipaggio o è morta o è impazzita e chi è rimasto in vita si è trasformato in qualcosa di orribile ed estremamente aggressivo, da cui dovremo difenderci grazie ad oggetti contundenti o a vere e proprie armi da fuoco sbloccabili solo da un certo punto del gioco. Più il giocatore prosegue e si addentra nel cuore della storia più verrà sopraffatto da visioni e allucinazioni che amplificano la sensazioni di confusione riguardo a ciò che sta accadendo e a chi credere.

In conclusione, Syndrome centra in pieno il suo obiettivo di far terrorizzare il giocatore e nello stesso tempo di farlo ingegnare per non sopperire agli abomini che vagano per la nave. Un horror che fa paura, e non sempre è così scontato affermare qualcosa di così banale. Il gioco, in beta su Steam, sarà disponibile per PC, Xbox One, Playstation 4, Mac and Linux.

Riportiamo di seguito il trailer del gioco. Buona mor…ehm, buona visione.

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