Fallout 4 – Far Harbor: la recensione di VMAG

Dopo una lunga attesa, finalmente è arrivato Far Harbor, terzo DLC di Fallout 4 dopo Automatron e Wasteland Workshop. A differenza delle espansioni precedenti, non ci siamo trovati davanti solamente altre quest o oggetti, bensì qualcosa di nuovo, ovvero una parte di mappa aggiuntiva: l’isola di Far Harbor. Sicuramente la nuova location rappresenta qualcosa di interessante, ma il pubblico si è immediatamente chiesto se Bethesda sia riuscita o meno ad aggiungere al titolo zone originali, missioni interessanti e soprattutto una storyline di un certo livello. Noi, dopo svariate ore di gioco, siamo pronti per raccontarvi le vicende di Far Harbor, dunque mettetevi comodi.

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L’atmosfera cupa, data soprattutto dalla massiccia quantità di nebbia radioattiva presente nelle varie zone, ci ha affascinati.

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Dopo esser tornati nel Commonwealth, Nick Valentine (personaggio già incontrato durante la storia principale) ha deciso di affidarci una missione, quella di aiutare la famiglia Nakano a ritrovare la propria figlia Kasumi. Una prima indagine ha svelato la fuga della ragazza verso l’isola di Far Harbor, mettendo i genitori nella posizione di mettere a disposizione una barca di proprietà per consentirci di proseguire la nostra ricerca in una zona, per noi, tutta da scoprire. Una volta arrivati in terra straniera, l’atmosfera cupa, data soprattutto dalla massiccia quantità di nebbia radioattiva presente nelle varie zone, ci ha affascinati, facendo passare in secondo piano quello che era lo scopo del nostro personaggio. Passato lo stupore iniziale, abbiamo iniziato ad approfondire la quest principale, scoprendo che la nuova parte di mappa è composta da svariate zone inesplorate e, soprattutto, da ben tre fazioni: gli abitanti del porto, i Figli dell’Atomo e i sintetici di Acadia.

Nuovi DLC corrispondono a nuovi alleati.
Nuovi DLC corrispondono a nuovi alleati.

A questo punto è meglio chiarire una cosa: a seconda del compagno d’avventure, avremo interessanti commenti in base alle nostre scelte e scoperte, dunque vi consigliamo di portarvi Nick Valentine o la spalla che incontrerete più avanti, così da capire come alcune fazioni giudicheranno le decisioni prese. Per poter chiudere la storia relativa a Far Harbor, impegnandoci solamente nelle missioni principali, siamo arrivati a concludere l’esperienza in circa sei ore, mentre per coloro che vogliono esplorare le nuove zone e dedicarsi alle quest secondarie, il conto aumenta fino a superare le venti ore. Finalmente possiamo parlare di una componente narrativa ben realizzata, grazie alla quale verremo a conoscenza dei diversi punti di vista delle tre fazioni, tutte convinte di aver ragione, e soprattutto scopriremo come i vari personaggi, dai principali a quelli meno in mostra, possono riservare spesso delle sorprese.

Anche i sintetici hanno tante cose da dire.
Anche i sintetici hanno tante cose da dire.

Durante le nostre passeggiate per l’isola abbiamo apprezzato ciò che Bethesda ci ha posto davanti, come il gigantesco sottomarino impiegato come rifugio o la nebbia radioattiva sempre presente, capace di catturare l’attenzione del giocatore e al tempo stesso celare dei nemici in lontananza. Parlando poi della struttura delle quest, la software house ha confermato per la maggior parte delle volte lo svolgimento utilizzato nel gioco originale, mandandoci a esplorare una nuova zona fino a trovare in fondo a essa l’eventuale oggetto e/o personaggio, ma credo sia giusto citare un rompicapo interessante presente in una missione principale che, almeno inizialmente, ci è sembrato l’ideale per dimenticarci un attimo della nebbia vicina, anche se dopo qualche minuto abbiamo purtroppo notato la ripetitività dell’incarico. Passando al capitolo ricompense, ci siamo ritrovati in mano nuove armi e armature di alto livello, ovviamente come ricompensa per le varie missioni, che ci hanno consentito di aggirarci con più serenità per l’isola.

Cubi e fasci di luce, cosa c'entra tutto ciò con Fallout?
Cubi e fasci di luce, cosa c’entra tutto ciò con Fallout?

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Ci siamo ritrovati in mano nuove armi e armature di alto livello che ci hanno consentito di aggirarci con più serenità per l’isola.

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Per concludere, Far Harbor aggiunge al già vasto Fallout 4 tante nuove quest, armi, armature e personaggi interessanti, offrendo al giocatore un buon livello di sfida e rendendolo un DLC da acquistare per chiunque si sia appassionato al titolo Bethesda, così da tornare a impugnare il pad per un buon numero di ore. Ciò che ci duole notare è il prezzo della singola espansione troppo alto, ovvero 24,99€, anche se per i possessori del season pass il contenuto è incluso, come i due DLC usciti nei mesi precedenti. Rispetto ad Automatron e Wasteland Workshop, Far Harbor fa un enorme passo avanti, adesso non ci resta che aspettare gli altri contenuti aggiuntivi di cui ha parlato Bethesda tempo fa, così da tornare a vagare nella Zona Contaminata.