Secondo quanto emerso da un sondaggio della Game Developers Conference (GDC), il più grande raduno annuale per sviluppatori di videogiochi, ben il 12 per cento di essi sta attualmente lavorando su di un titolo a target eSport.
D’altronde si sa, gli Electronic Sport stanno avendo un interesse generale, continuo e crescente, e molti titoli riescono ad ottenere traguardi decisamente invidiabili. Basti pensare, ad esempio, che DOTA 2, quest’anno, ha superato i 10 milioni di dollari di montepremi per il suo torneo.
Numeri alla mano, è innegabile quanto certi prodotti riescano a fruttare; il 79% degli sviluppatori che hanno preso parte al sondaggio, infatti, vedono gli eSport come un guadagno a lunga distanza.
“Grazie a Twitch.tv questo tipo di competizione è diventata molto più accessibile, ed eventi famosi come l’EVO (il più conosciuto al mondo a tema picchiaduro) riescono ad ottenere sempre più attenzione”
Tra i molti sondaggi che la GDC ha proposto, e a cui hanno preso parte oltre due mila partecipanti solo nel Nord America, uno in particolare mostra che il 50 per cento degli sviluppatori traggono maggior profitto dalle vendite online e mediante sistema di micro-transazioni, mentre solo un misero 13 per cento afferma il contrario. Un modello davvero molto conosciuto nel mondo dei giochi competitivi, dove, con pochi click e qualche euro, è possibile sbloccare con rapidità ed efficacia qualche personaggio in più, o degli accessori particolari per distinguerci dalla massa.
C’è chi li definisce acquisti impulsivi, e chi proprio non vuole rinunciare ad una particolare skin per il suo personaggio preferito; fatto sta che anche novellini come Smite, la cui prima comparsa nella scena competitiva mondiale si è conclusa pochi giorni fa, riescono in poco tempo a ricalibrare positivamente spese e guadagni.
La Game Developers Conference 2015 avrà luogo tra poco, dal 2 al 6 marzo; che ci sia da aspettarsi qualche clone in più di titoli già affermati?
