Poco più di un mesetto fa, parlavamo del primo episodio di HITMAN e della sua bellissima location di Parigi, prima mappa della nuova iterazione dell’agente 47. Se, una volta immersi nella straordinaria villa di Parigi, pensavate di essere al cospetto di una struttura enorme, Sapienza vi farà ribaltare dalla sedia per possibilità di azione e level design.

Parallelamente alla mappa di Parigi, una volta che vi alzerete dalla panchina di fronte alla villa di Sapienza, noterete la pressochè totale libertà di approccio, marchio di fabbrica di HITMAN. Già dai primi passi il gioco sventaglia una pletora di opzioni e vie percorribili strabilianti. Le opportunità, brillante intuizione inserita nel gameplay di HITMAN con questo reboot, forniscono rigiocabilità senza rinunciare ad un percorso piuttosto guidato al fine di favorire almeno una facilitazione al primo approccio per i neofiti. L’inserimento delle stesse cambierà radicalmente il percorso designato per i target stabiliti dagli sviluppatori, contribuendo a moltiplicare la diversità di ogni partita, seppur ambientata nella medesima location. Nel caso di Sapienza e sulla falsa riga di Parigi, i bersagli umani prestabiliti nella mappa classica sono due: Francesca de Santis e Silvio Caruso, entrambi ben caratterizzati e divertenti da sentire nelle conversazioni che intrattengono nelle loro azioni abituali.

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Esplorare Sapienza e scoprire quali opportunità vi si celano è elettrizzante.

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Ad aggiungere carne al fuoco vi è il terzo obiettivo della mappa, che non è tuttavia un bersaglio umano, bensì un semplice task che dovremo portare a termine nella modalità storia. Entrambi i bersagli costituiscono a conti fatti l’apertura e chiusura di percorsi nella mappa di gioco molto complessi, che vanno a garantire e amplificare la sensazione di alta rigiocabilità del titolo. Gli sviluppatori, con Sapienza, hanno voluto amplificare l’effetto wow che vi coglierà una volta che prenderete possesso dell’agente 47. Sapienza è bellissima, curata in ogni angolo, via, vicolo e scorcio. E non lo diciamo perchè è idealmente un’ambientazione italiana: a metà tra Amalfi e Portofino. Qualora siate osservatori attenti (e se giocate HITMAN con ogni probabilità lo sarete), noterete che il gioco vi apre diverse strade fin da subito. Il fioraio e l’aiuto cuoco sono solo la punta dell’iceberg per penetrare all’interno della villa, e non saremo di certo noi a rovinarvi le altre innumerevoli sorprese.

Sapienza ha molto altro da offrirvi, proprio per le sue dimensioni. I ragazzi di IO Interactive hanno sicuramente pensato alla mappa del secondo episodio come contenitore di diverse sfide aggiuntive rispetto al solitario pacchetto missione “Il mondo di domani”, di cui vi abbiamo parlato nel primo paragrafo della recensione. La città si apre con i contratti Escalation, che ampliano l’esperienza di gioco e moltiplicano, in modo esponenziale, le ore richieste per portare a termine tutte le sfide presenti nel titolo. Non contenti, gli sviluppatori hanno anche rifinito e raddoppiato la quantità di Escalation Contract per la mappa di Parigi, che a distanza di circa un mese, vanta una decina di contratti extra che aggiungono un livello di sfida notevole, soprattutto per i puristi, ma siamo certi che incuriosiranno anche i neofiti che hanno approcciato da poco la serie. Ci aspettiamo che anche Sapienza avrà lo stesso tipo di trattamento, in modo tale da offrire una vera e propria sfida continua per gli amanti dell’agente 47. Tutto questo è arricchitto dai contratti elusivi, inseriti per pochissimo tempo per far sì che la community possa sfidarsi in un lasso di tempo circoscritto.

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Le sfide e le opportunità forniscono un livello di rigiocabilità notevole.

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Dal punto di vista tecnico, Sapienza è piuttosto impressionante, con giochi di luce ad illuminare i tetti di una città verace, che parla attraverso le sue decine di NPC che vogliono raccontare la propria storia, spesso con linee di dialogo nascoste e scritte apposta per i giocatori/esploratori che Sapienza la conoscono bene, dopo esserci stati catturati per ore e ore dai suoi colori. Su PlayStation 4, il frame rate è decisamente più stabile rispetto alla mappa parigina, nella quale abbiamo dovuto bloccarlo a 30fps per evitare cali drastici, nelle zone più affollate. Intelligentemente, gli sviluppatori hanno evitato zone troppo dense e cariche, spalmando i vari personaggi negli intricati corridoi della villa e nella parte bassa della cittadina. Vanno tuttavia segnalati i caricamenti, che speravamo fossero stati limati con l’aggiornamento, ancora piuttosto lunghi ed impegnativi.

Ciò che ci lascia l’amaro in bocca, di questo 2° Episodio di HITMAN, è il sistema di narrazione, che sembra porgere il fianco a tutte le critiche mosse prima dell’uscita. La cadenza episodica non aiuta, allo stesso modo le cutscene di pochi secondi. È presto per dare un giudizio finale, tuttavia non ci sembra che Square Enix e IO Interactive abbiano minimamente tratto spunto dalla formula vincente di TellTale o di DontNod, per evitare una narrazione troppo frammentata. Evidentemente è tutto scritto per un disegno più grande che si incastrerà come i cocci di un mosaico all’epilogo di questo reboot. Siamo comunque fiduciosi, consci che l’unico grande neo di questo episodio di HITMAN sia sulla coerenza narrativa nel complesso. Esaminando i pacchetti singoli, i giocatori possono comunque usufruire del prodotto come missioni a sé e scoprire poi tutto in una volta, rigiocando capitolo dopo capitolo, episodio dopo episodio. Noi, di Sapienza, ci siamo innamorati e al contempo non vediamo l’ora di scoprire la prossima location.