Alienation: la recensione di VMAG

Ci sono titoli che riescono a conquistare il pubblico senza problemi, magari grazie alle basse aspettative ampiamente superate, mentre altri nascono con un peso tale da rischiare di fallire a causa dei prodotti che l’hanno preceduto. Alienation è nato raccogliendo l’eredità di Dead Nation e Resogun, due titoli che hanno avuto successo negli ultimi anni. dunque Housemarque, ovvero la software house, sapeva bene cosa voleva il pubblico. Ci siamo trovati in mano un dual-stick shooter nel quale gli alieni hanno invaso con successo la terra ed è toccato a noi rispondere all’offensiva. Come è stata la nostra esperienza? Credo sia ora di parlarne.

 

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Per difendere la razza umana dall’invasione aliena si potrà scegliere tra tre classi: Biospecialista, Tank e Sabotatore.

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Una volta avviata la campagna, abbiamo gradito la possibilità di scegliere tra tre classi: Biospecialista, Tank e Sabotatore. A ciascuna corrispondono ben 4 abilità iniziali che, con il proseguimento del gioco, si andranno a migliorare per definire meglio il nostro personaggio. Tramite un sistema di livelli standard, concentrato sull’accumulo d’esperienza in battaglia, abbiamo personalizzato sempre più il nostro soldato, espandendo gli effetti di alcune determinate abilità tramite l’assegnazione di alcuni punti guadagnati salendo di grado. La morte dei nemici ci ha inoltre fornito alcuni materiali utili per il potenziamento dell’attrezzatura, come una maggiore potenza di fuoco o dei caricatori aumentati che si sono rivelati fondamentali in battaglia.

Ecco come si presenta al scelta della classe, semplice e intuitiva.
Ecco come si presenta la scelta della classe: semplice e intuitiva.

A questo punto credo sia ora di parlare un po’ del sistema di combattimento, vero fulcro del titolo. Il nostro soldato può portare con sé fino a 3 armi contemporaneamente: primaria, secondaria e pesante. Durante le sparatorie bisogna prestare attenzione a non sprecare in maniera futile le munizioni di una determinata arma, magari alternando l’utilizzo delle varie bocche da fuoco, così da non ritrovarci mai a secco. Oltre al più comune combattimento a distanza, abbiamo dovuto gestire con attenzione i tempi di ricarica delle armi, lo scatto e l’attacco corpo a corpo, al fine di perfezionare la nostra strategia d’attacco, oltre a fuggire da alcune situazioni davvero disperate. Grazie a queste opzioni il nostro personaggio è riuscito a sopravvivere anche quando si è trovato con le spalle al muro, passando così da preda a predatore.

Non sappiamo come uccidere un alieno, ma di certo il fuoco aiuta.
Non sappiamo come uccidere un alieno, ma di certo il fuoco aiuta.

Per Alienation, Housemarque ha stabilito un livello di difficoltà, riferendoci al parametro medio, più alto rispetto a ciò che siamo abituati a vedere, spingendoci dunque a fare appello agli altri giocatori online. Con questa scelta abbiamo visto delle missioni impossibili da completare in solitario diventare difficili, ma comunque completabili, se giocate in gruppo (fino a 4 giocatori). Per superare alcune sezioni abbiamo notato con piacere come l’ambiente poteva diventare favorevole a noi se ben gestito, ma anche la nostra tomba se lasciato in mano ai nemici. Sfruttare i barili esplosivi e le automobili per fare un danno ad area e decimare le truppe avversarie si è rivelata sempre la scelta migliore, ovviamente seguita da una buona gestione degli ostacoli che in più di qualche occasione hanno assorbito alcuni colpi mortali. Questa varietà di strategia fa risultare il titolo più longevo, in quanto sarà possibile affrontare le missioni sfruttando un elemento magari ignorato nella sessione precedente, oltre ovviamente all’opportunità di fronteggiare gli alieni in compagnia dei propri amici.

Affrontare in gruppo alcuni nemici svariate volte ci ha salvato la vita.
Affrontare alcuni nemici in gruppo ci ha salvato la vita svariate volte.

Dal punto di vista tecnico siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’assenza di cali di frame e bug evidenti. Con un gameplay così dinamico e ricco di esplosioni, il titolo ha sempre mantenuto una fluidità tale da renderci la vita meno complicata possibile durante le sessioni di combattimento. La musica che ci ha accompagnato durante le nostre sparatorie si è sposata perfettamente con il gameplay, adattandosi perfettamente al frenetico ritmo di gioco. Esteticamente parlando, il lavoro fatto da Housemarque è davvero impressionante, ogni categoria di nemico è distinguibile dall’altra e l’ambiente che si creerà una volta distrutti determinati ostacoli sarà sempre ben studiato. pronto a offrirci nuovi spunti per l’attacco e la difesa.

Basterà il fuoco a salvarci dagli alieni?
Basterà il fuoco a salvarci dagli alieni?

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La musica che ci ha accompagnato durante le nostre sparatorie si è sposata perfettamente con il gameplay, adattandosi perfettamente al frenetico ritmo di gioco.

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Per concludere, Housemarque è riuscita a portare sulla console Sony (perché ricordiamolo, il titolo è in esclusiva PlayStation 4) un prodotto di qualità, capace di scrollarsi di dosso l’eredità consegnata dai predecessori e di regalare al pubblico tante ore di divertimento. Per gli appassionati del genere, Alienation è un’opera da provare assolutamente, soprattutto in compagnia di uno o più amici, così da sfruttare al meglio tutte le opportunità offerte dal titolo. Cominciate a organizzare il gruppo di gioco e le armi, dal 26 aprile inizia la controffensiva per cacciare gli alieni.

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