Ancora una volta, l’Australia si dimostra come uno dei Paesi che meno rispetta la libertà d’espressione del medium videoludico, a causa delle sue restrizioni, in molti casi, assurde. Hotline Miami 2: Wrong Number infatti non potrà  essere venduto in Australia, a causa della Australian Classification Boards, che ha deciso di rifiutarsi di dare al gioco una classificazione.
Il motivo della contesta? Una scena di violenza sessuale, a quanto pare, che impedirà al gioco di essere venduto nei negozi a meno che gli sviluppatori non operino dei cambiamenti. La situazione è parecchio spinosa per il publisher Devolver Digital, dal momento che si tratta di censura de facto. Eh sì, perché il publisher potrà sì vendere il gioco, ma solo online, e per giunta non sulle piattaforme di digital delivery, in quanto sicuramente Microsoft, Sony e Nintendo non permetteranno di vendere un gioco a cui è stata rifiutata la classificazione. In poche parole, se vogliono che il gioco abbia successo, gli sviluppatori sono costretti a togliere la scena.
Sulla scena in oggetto i pareri sembrano essere contrastanti. L’Australian Classification Board, indicandola come motivo della mancata classificazione, l’ha descritta con dovizia di dettagli. Diamine, troppo dettagli, tanto che in una risposta ufficiale il publisher Devolver ha asserito che la descrizione dell’ACB è troppo esagerata rispetto a quello che effettivamente si vede. L’ACB parla infatti di “thrusting”, ossia spinte (pelviche, aggiungiamo), effettivamente calcando la mano rispetto a una scena dove la violenza sessuale viene semplicemente accennata. Vi lasciamo la scena, comunque, per essere voi a giudicare.
In tutto questo, il vero vincitore dell’internet di oggi è il creatore del gioco, Jonatan Söderström, che ha risposto così a un suo preoccupato fan australiano:
[su_quote]Ciao, se va a finire che non viene pubblicato in Australia, semplicemente piratalo. Non serve che ci mandi soldi, goditi il gioco e basta![/su_quote]