La mamma di Pac-Man cambia nome

Si prova un certo déjà vu nell’apprendere che la divisione Games di Bandai Namco è in procinto di cambiare nome in “BANDAI NAMCO Entertainment Inc.”. La modifica entrerà in vigore il primo di aprile dell’anno 2015, esattamente un anno dopo il precedente passaggio da NAMCO BANDAI a BANDAI NAMCO, che aveva lo scopo di uniformare su scala internazionale il nome della compagnia.

Se per molti tali informazioni rappresentano quisquilie burocratiche, in realtà ad un’attenta riflessione costituiscono un chiaro segnale di come il mercato stia cambiando rapidamente, esigendo dai giganti del settore di adeguarsi con i tempi. Le motivazioni del cambiamento sono elencate nel comunicato stampa della compagnia, documento che specifica come la definizione “games” stia iniziando a stare stretta alla holding giapponese, vogliosa di far sentire in maniera marcata la propria presenza nei vari settori dell’entertainment. I videogiochi sono solo uno dei vari sbocchi in cui le proprietà intellettuali del colosso giapponese potranno esprimersi, spaziando però anche per l’animazione giapponese e i giocattoli.

Precedenti storici di simili avvenimenti si possono ritrovare nel passaggio da Tecmo Koei a Koei Tecmo, avvenuto il primo di luglio dell’anno corrente, o la decisione di Apple, nel 2007, di passare da Apple Computer, Inc. a Apple, Inc, al fine di rappresentare al meglio una linea di propri prodotti sempre più variegata.

Barriere internazionali che si abbattono in favore di uniformazioni di brand storici, esplorazione di nuovi settori dell’intrattenimento, ma alla fine i fan dei franchise Bandai Namco potranno scacciare qualunque forma di paura in quanto, dal punto di vista del consumatore, tale decisione non apporta alcuna aggiunta, se non probabilmente qualche mal di testa per coloro i quali non sono dotati di una buona memoria e capacità di imparare nuovi nomi.

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