Dopo avervene già parlato in passato, eccoci finalmente pronti a provare con mano Obscuritas. Il gioco, disponibile su Steam dal 18 marzo 2016, è stato prodotto dal team di sviluppo Vis-Games e promette di farvi venire la pelle d’oca personalizzando l’avventura sulle vostre paure. “Facile a dirsi, io non ho paura di niente!”. Ma ne siete veramente certi? In Obscuritas ci troviamo a fare i conti con un singolare meccanismo chiamato fear recognition mechanic, letteralmente “meccanismo di individuazione della paura”, che monitorerà costantemente le vostre reazioni in diverse situazioni spot con l’intento di tracciare il vostro personale “profilo della paura” così da modificarsi, basandosi su quanto analizzato, su ogni giocatore rendendo l’esperienza di gioco terrificante e unica.
Obscuritas è un horror in prima persona che prende il meglio dei titoli di punta del suo genere, creando un mix tanto esplosivo quanto immersivo. Quello al quale ci troviamo davanti è un gioco che si sviluppa e si snoda attraverso diversi puzzle, molto a contatto con il recente Layers of Fear, del quale vi avevo parlato in una recensione un po’ di tempo fa. I vari enigmi risolti con prontezza e senza ricorrere a particolari azioni permetteranno di dipanare il mistero nascosto dietro alla trama del gioco, ovviamente, non senza qualche spavento ben congeniale e inaspettato qua e là.
Cominciamo col parlarvi della trama: il tutto inizia quando la protagonista, ovvero noi giocatori, arriviamo al tramonto davanti un favoloso palazzo ereditato dopo la morte di un nostro zio Arthur. Queste sono le cose che in tutti i film horror che si rispettino si sa, non portano mai a niente di buono. Sarah, questo è il nome della ragazza, dovrà dimostrare se è degna di questa eredità perché come ben si sa “niente viene dato per niente”; difatti, suo zio cercherà di capire se davvero è la sua degna erede, nascondendo una serie di enigmi per la casa che la ragazza nel giro di una nottata dovrà risolvere trovandosi circondata da immagini inquietanti, cose che volano in aria senza motivo, e una serie di enormi candele che accompagneranno il nostro cammino (prossima volta speriamo di ereditare dei soldi).
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Obscuritas ha una meccanica di gioco calma, sicuramente non frenetica, ma non fatevi ingannare dalle impressioni…
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Obscuritas ha una meccanica di gioco calma, sicuramente non frenetica, ma non fatevi ingannare dalle impressioni; dopotutto, nella schermata iniziale del gioco, i ragazzi della Vis-Games ci tengono a sconsigliarlo a persone che hanno patologie cardiache o in stato di gravidanza, quindi non aspettatevi una “passeggiata di salute”. Lo stile di gioco è un punta e clicca; utilizzando il tasto sinistro potremo interagire con le cose intorno a noi, ma non mancherà ovviamente l’intervento della tastiera, infatti premendo il tasto “F” potremo utilizzare la torcia, mentre premendo “R” potremo ricaricare quest’ultima. Quello che ci viene permesso di fare con il mouse inoltre è girare la visuale per goderci la vista, in quanto l’unica cosa che potremo fare sarà esaminare tutto quello che abbiamo intorno. In Obscuritas a farla da padrone saranno i fantastici giochi di luce che incorniceranno dei puzzle game non sempre facilissimi da risolvere con combinazioni da trovare o oggetti da posizionare al loro posto, tutto per far sì che si possa passare alla zona successiva del palazzo.
Qui non possiamo non evidenziare uno dei problemi del gioco, anche se per molti potrebbe non esserlo: quando ci troveremo a fare operazioni semplici, come ad esempio aprire una porta, oppure interagire con gli oggetti circostanti, a causa di una visuale obbligata dal movimento del cursore del mouse, potremmo avere difficoltà a capire o individuare gli oggetti con cui bisogna davvero interagire. Ovviamente se non lo avete ancora giocato, potrebbe non sembrare un problema serio ma possiamo assicurarvi che, sin dalle prime fasi, Obscuritas metterà a dura prova i vostri neuroni, facendovi tirare fuori la vostra ingegnosità che si dovrà districare tra pause intervallate da forti rumori o oggetti che scompaiono, il tutto per trovare la soluzione ai 29 livelli divisi a loro volta in 3 capitoli che occuperanno circa 8 ore per arrivare al completamento totale del gioco.
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L’intenzione di Obscuritas è quello di mettervi paura e beh… ci riesce alla grande.
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Sicuramente il punto più a favore di Obscuritas è l’atmosfera, di questo non c’è assolutamente dubbio. L’intenzione di Obscuritas è quello di mettervi paura e beh… ci riesce alla grande. L’uso della luce è fenomenale; sin dall’inizio infatti ci renderemo conto che nell’oscurità è meglio non stare, e non perché ci siano mostri pronti a farvi “Buh” se vi girate, ma proprio perché sentirete la necessità di non rimanere sperduti in questo luogo. L’accensione delle candele sarà spesso necessaria per andare avanti nel gioco, come l’utilizzo della torcia (forse su questa fate meno affidamento visto che illuminerebbe di più un accendino a un concerto). Le ombre che si muoveranno sulle pareti accompagnate da quelle delle finestre e dei lucernari presenti nella casa, accompagneranno la nostra discesa negli inferi della paura facendoci dubitare anche di dove ci troviamo in quel momento e del cosa ci spinga davvero ad andare avanti per scoprirlo, alla fine ci serve davvero questa villa?
Gli oggetti che troveremo intorno a noi hanno un design spaventoso e quasi ingannevoli in alcune forme, rendendo anche quella che potrebbe sembrare una cosa innocua spaventosa, giocando su elementi di disturbo come dei giochi di luce e ombre. Obscuritas dà il meglio di sé anche anche quando ci fa vedere, attraverso le molte finestre della casa, come il cielo cambia nelle sue colorazioni passando dal tramonto alla notte fonda e come la vegetazione che la circonda sia influenzata dagli effetti atmosferici.
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La musica di sottofondo sembra quasi rilassante ma, allo stesso tempo, non riesce a non avere un qualcosa di particolarmente inquietante, quasi oppressivo, nella sua voglia di farci sentire indifesi.
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Insomma: il gioco ci è piaciuto, l’esperienza che ci ha regalato è stata sicuramente potente, quello al quale ci troviamo davanti è stato veramente un buon titolo, anche se con un’attenzione più dettagliata delle texture avrebbero sfiorato l’eccellenza per un gioco di questo livello. Una cosa della quale non abbiamo ancora parlato, ma che merita anche lei una menzione speciale è la colonna sonora. Quando ci troveremo a dover cercare messaggi in determinati punti strategici arriverà quel lampo improvviso che ci farà sentire come se qualcuno ci avesse rovesciato del ghiaccio addosso. La musica di sottofondo sembra quasi rilassante ma, allo stesso tempo, non riesce a non avere un qualcosa di particolarmente inquietante quasi oppressivo nella sua voglia di farci sentire indifesi. La localizzazione è stata effettuata in diverse lingue e riusciamo a vederla a video grazie ai sottotitoli mentre invece l’audio rimane in lingua originale inglese, così da non farci perdere nessun particolare utile per il completamento della storia.
Per concludere questo è un gioco molto equilibrato nel quale però bisogna avere anche molta pazienza, gli enigmi che ci troveremo davanti sfideranno la nostra mente fino a portarla al limite della sopportazione visto che, oltre a dover trovare una soluzione, saremo anche costretti a farlo in un clima di terrore e ansia dettata dai momenti paurosi che ci si paleseranno davanti. Ovviamente più cerchi, più scopri…più scopri e più ti spaventi. Una sorta di circolo vizioso che ci incatenerà in un loop di paura e voglia di scavare più a fondo per trovare il modo di uscire da situazioni che ci mettono più paura. Che trip!
Ora, tutto quello che dovete fare è giocarlo, leggere le varie note che vostro zio (non vostro-vostro ma quello della protagonista) lascerà sparse per le varie stanze della casa e sapere come sconfiggere il male e vivere in pace nella vostra nuova bellissima villa. Io lo avrei ringraziato tanto e sarei tornata tranquillamente a sorseggiare una tazza di thè nella mia casa in affitto ma, dopotutto, non sono io Sarah.
https://www.youtube.com/watch?v=WL3TPUjFaWc
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