Fallout 4 – Automatron: la recensione di VMAG

A novembre, il mondo dei videogiochi ha subito un terremoto che ha rischiato di sconvolgerne l’equilibrio. La causa? L’uscita di Fallout 4. Ne abbiamo parlato in lungo e in largo, mostrandovi i pregi e i difetti del titolo, per poi prenderci una pausa dalla dura vita nel Commonwealth. Per quelli convinti che fosse finita in quel momento, ci spiace contraddirli, ma reinterpretando lo slogan “La guerra, la guerra non cambia mai” ricordiamo che neanche l’uomo (in questo caso la macchina) lo fa, dunque era solo questione di tempo prima che giungesse una nuova minaccia nella Zona Contaminata. L’arrivo dei robot, avvenuto lo scorso 22 marzo, poteva essere la boccata d’aria fresca che serviva alla serie, ancora saldamente ancorata ai propri punti di forza, per sbocciare. E’ riuscito Automatron (questo il nome del DLC) a far splendere nuovamente Fallout 4? Credo sia ora di parlarne.


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In Automatron ci immergeremo nuovamente nella Zona Contaminata, pronti a far saltare in aria un po’ di bulloni.

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Al nostro ritorno nel Commonwealth abbiamo subito ricevuto una richiesta di soccorso da parte di una carovana, ma appena giunti a destinazione ciò che abbiamo incontrato è stata solamente la distruzione. Tutti morti tranne uno, chi? Un robot di nome Ada. Ecco qua l’innesco della storia: un nemico chiamato Il Macchinista (vecchia conoscenza di Fallout 3) sta sterminando gli umani grazie agli esseri robotici di cui è a capo. A questo punto stringiamo amicizia con un Ada rimasta sola dopo la morte dei compagni, vogliosa di vendetta nei confronti del misterioso avversario, e ci immergiamo nuovamente nella Zona Contaminata, pronti a far saltare in aria un po’ di bulloni. Inizierà dunque la quest vera e propria, densa di robot pronti a sterminare la popolazione se non fermati in tempo, nella quale dovremo fermare questo fantomatico Macchinista.

Ecco la nostra compagna d'avventura Ada. Dite che dobbiamo lucidarla?
Ecco la nostra compagna d’avventura Ada. Dite che dobbiamo lucidarla?

Se il comparto narrativo è leggermente al di sopra di quello presente nel titolo base, i contorni dati alle ambientazioni hanno arricchito l’esperienza più di quanto ci si aspettasse da Automatron. L’esplorazione ha sempre premiato, su questo non ci sono dubbi, ma mai come questa volta ascoltare ogni olonastro presente nei computer e godersi gli interni degli edifici ha pagato così tanto. Vi consigliamo assolutamente di prestare attenzione a tutto perché questo DLC aggiunge tanto all’universo di Fallout e, forse, aiuterà i giocatori a plasmare ancora di più la propria idea sulla Wasteland. Per non far mancare nulla, tramite alcuni dialoghi, purtroppo sempre legati ai quattro tipi di risposte, siamo venuti a conoscenza anche della storia vista dai robot, di cui non entreremo nel dettaglio, ma vi invitiamo a non sottovalutare questo punto.

Questo è un modello standard di robot, ma non sottovalutatelo: è sempre micidiale.
Questo è un modello standard di robot, ma non sottovalutatelo: è comunque micidiale.

Automatron ci ha deliziato con qualcosa che difficilmente riusciremo a dimenticare: la possibilità di assemblare il nostro robot. Non parliamo di un sistema basilare, dove al massimo possiamo fare qualche miglioria, bensì una vasta scelta per ogni singola parte del nostro compagno meccanico. Potremo modificare la testa, il busto, entrambe le braccia, le gambe e il colore, così da poter realizzare sia un bel robottino rosa che una macchina da guerra rossa come il fuoco. Decidere se rivestire il proprio compagno con materiali più o meno buoni cambierà spesso le vostre sorti in battaglia, anche se la scelta delle due armi potrebbe influire maggiormente. Le possibilità sono tantissime e noi abbiamo provato diverse configurazioni: secondo voi un robot con laser e sega elettrica può distruggere i suoi nemici?

Ecco il nostro tavolo da lavoro: pronti a dare un senso a quei bulloni?
Ecco il nostro tavolo da lavoro: pronti a dare un senso a quei bulloni?

Abbiamo detto tante belle cose di Automatron: punto di vista dei robot molto interessante, storyline gradevole e personalizzazione dei propri compagni meccanici degna di nota. Purtroppo non è sempre tutto rose e fiori e, in questo caso, Bethesda ha sconvolto gli equilibri di Fallout. Da sempre abbiamo elogiato la longevità dei capitoli della serie, spendendo tante belle parole per la mole di opportunità presenti nel gioco, ma questa volta qualcosa è andato storto. L’intrigo con Il Meccanico ci ha catturato all’istante e altrettanto velocemente ci ha abbandonato, visto che in poco più di tre ore abbiamo dato sfogo alla nostra creatività nell’assemblaggio del robot perfetto e completato la quest principale , ritrovandoci nuovamente soli nella Wasteland, senza meta e senza dimora.

Non resta che camminare nel Commonwealth, affiancati dal nostro fedele compagno e attendere la prossima espansione.
Non resta che camminare nel Commonwealth affiancati dal nostro fedele compagno e attendere la prossima espansione.

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L’intrigo con Il Meccanico ci ha catturato all’istante e altrettanto velocemente ci ha abbandonato.

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In conclusione, Bethesda ha provato a migliorare il titolo con Automatron, portando anche delle interessanti novità, ma l’esperienza è risultata estremamente breve per convincere chi era scettico prima del 22 marzo. Avremmo preferito un miglioramento di alcuni punti deboli come i dialoghi e qualche quest secondaria in più, così da rendere più corposa e valida l’offerta, ma purtroppo non può andare tutto per il verso giusto. Per coloro che si chiederanno: vale la pena spendere 10€ per Automatron? La risposta è: solamente se avete amato Fallout 4.

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