Pokémon 20th Anniversary Party 2: il recap di VMAG

La scorsa giornata al Vigamus, museo del videogioco, è avvenuta una nuova invasione di Pokémon: dopo quanto accaduto il mese precedente con l’ultimo episodio di Mistery Dungeon, è stata la volta di Pokken Tournament, arrivato giusto in tempo per rubare la scena. Le venti candeline sono state spente da più di due settimane e, nello stesso giorno, sono stati annunciati dei nuovi titoli, dunque abbiamo abbandonato un po’ la serie animata, così da favorire il videogame vero e proprio. Dopo aver sistemato le postazioni, le danze sono iniziate e le porte aperte alle dieci di mattina (sfido chiunque ad alzarsi almeno un’ora prima il sabato) per accogliere i fan. Una volta strappato il biglietto i ragazzi si sono immersi nel mondo Vigamus: quattro console con Pokken Tournament, una con Super Mistery Dungeon e le varie versioni dei Pocket Monster, da Pokemon Blu a Pokémon XD: Tempesta Oscura. Oltre alla saga ventennale c’erano comunque altri titoli come Mario Kart Double Dash e Guitar Hero, dotato di una comodissima batteria, così da far distrarre un po’ i fan e, ovviamente, di accontentare i visitatori accorsi semplicemente per vedere il museo.

Tre, due, uno e via: tutti a giocare a Pokken.
Tre, due, uno e via: tutti a giocare a Pokken.

Una volta aperto il banco delle iscrizioni al torneo, i visitatori l’hanno raggiunto immediatamente, armati di 3DS e tanta cattiveria agonistica. Una volta registrati i partecipanti per il contest RGB (Rosso, Giallo, Blu), Pokken Tournament e quello artistico, lo spettacolo ha avuto inizio. Una vecchia conoscenza ha iniziato il Pokémon Quiz, ovvero il famoso cosplayer italiano Leon Chiro che, a suon di domande, ha cominciato a distribuire i premi per le domande di fascia facile. Le mani si alzavano in fretta e, se non fosse stato per l’occhio vispo di alcuni addetti ai lavori, molto probabilmente sarebbe stato difficile individuare chi aveva effettivamente sollevato per primo il braccio. E’ così cominciato il lancio delle ricompense, avvenuto senza mietere vittime ancora una volta, che ha accompagnato il pubblico all’attività successiva: il torneo di RGB.

Chi ha alzato per primo la mano? Leon sicuramente lo saprà.
Chi ha alzato per primo la mano? Leon sicuramente lo saprà.

Sono passati 20 anni dal debutto in Giappone della prima generazione e, almeno all’epoca, per una lotta era necessario il cavo Game Link, mentre nel 2016 non serve più. L’arrivo su Virtual Console di Pokémon RGB ha adattato i titoli allo scambio tramite wireless, permettendo così ai partecipanti di concentrarsi esclusivamente sullo scontro che, a breve, sarebbe iniziato e non a tenere bene teso il cavo, così da non perdere la connessione. Gli sfidanti hanno dunque acceso il Game Boy (per questo evento è molto più evocativo chiamarlo così) e si sono isolati dal resto del pubblico per prepararsi al meglio. Se la scorsa volta ci fu una sfida a colpi di pennino, in questo caso solamente i fedeli tasti del 2/3DS potevano salvare i loro padroni. Abbiamo visto grandi scontri nelle vecchie versioni Pokémon che non pensavamo possibili, soprattutto per quelli che, come noi, sono ancora convinti che Charizard possa sconfiggere chiunque.

Ecco il campione dello scorso torneo, sempre agguerrito e pronto a combattere.
Ecco il campione dello scorso torneo con una maglia di Gengar, sempre agguerrito e pronto a combattere.

Una volta conclusa la prima fase, gli ospiti hanno dovuto fare una scelta: alcuni sono andati a pranzo mentre altri si sono accomodati per vedere il film Pokémon 2: la forza di Uno, trasmesso direttamente al Vigamus. Dopo la lunga pausa concessa, oltre alla trasmissione della pellicola, le danze sono riprese poco dopo le tre del pomeriggio con il quiz, dove Leon Chiro ha fatto letteralmente impazzire il pubblico con quesiti davvero complicati. Ovviamente il lancio dei premi è ripreso e, come al solito, le mani sono tornate a sfiorare il soffitto nel tentativo di essere i primi a rispondere. Le domande medio-difficili se ne sono andate via dopo attimi di sofferenza dati dalla complessità di alcuni quesiti, dando così spazio all’evento che tutti attendevano: il torneo di Pokken Tournament!

Stavolta solamente due persone pensano di conoscere la risposta, dovrebbe essere semplice individuare la prima mano alzata.
Stavolta solamente due persone pensano di conoscere la risposta, dovrebbe essere semplice individuare la prima mano alzata.

Dei presenti al torneo, non tutti avevano avuto l’occasione di provare Pokken, da poche ore presente sul mercato, dunque per i meno esperti del genere l’occasione di portarsi a casa un premio era ben più grande dei tornei classici su 2/3DS. La prima fase è andata tutto secondo i piani, visto che la maggior parte dei partecipanti utilizzava l’antica tattica dei cazzotti a ripetizione fino allo sfinimento, ma dal turno successivo sono emersi i limiti della loro strategia, mentre i più esperti hanno mostrato le loro armi. La cerchia si è ristretta sempre di più, fino ad arrivare alla finale che, ovviamente, ha stabilito il campione di Pokken Tournament. La sportività ha comunque regnato sovrana in queste ore e, tra strette di mano e complimenti dopo un incontro, sono arrivate le premiazioni. Oltre ai tornei è stato premiato il miglior disegno (ovvero l’Art Contest), consegnando una copia di Pokémon Zaffiro Alpha, una di Y, due di Rumble World, due di Pokken, alcune magliette di TeeTee e qualche Amiibo.

Ecco uno dei premi: Blastoise docet.
Ecco uno dei premi: Blastoise docet.

Arrivati alle sette di sera, gli ospiti hanno iniziato ad abbandonare il museo, soddisfatti delle attività proposte. Il secondo Pokémon 20th Anniversary è così giunto al termine, tra quiz e sfide che hanno accompagnato i partecipanti per tutta la giornata. Pokken Tournament è stato mostrato a tutti, oltre che fatto provare, e la maggior parte dei titoli restanti sono stati resi disponibili dall’inizio alla fine. I nostri complimenti vanno a Satoshi Tajiri, creatore dei Pocket Monster, che ha dato il via a questo mondo indimenticabile. Infine ci teniamo a ringraziare lo staff del Vigamus, senza il quale non sarebbe stato possibile compiere questo evento che, fortunatamente, ha unito grandi e piccini nella loro passione: i Pokémon.