Immaginatevi di essere ad una festa. Fatto? Vi state già annoiando, scommetto! Questi incontri così… sociali, allegri e troppo luminosi… sapete cosa ci vorrebbe? No, non un drink. Un bel party game! Ma no, lascia stare quel Nintendo 64. Non c’è più bisogno di tirar fuori il Mario Party di turno, re indiscusso dei multiplayer festaioli, per poter definitivamente chiudere i rapporti con quel tipo che vi sta particolarmente antipatico. “Che schifo Super Mario!” ed è guerra aperta. E si sa, la guerra non cambia mai. A quel punto nulla potrà ostacolarvi e di lì ad accendere una PlayStation 4 per poi distruggerlo a Wondershot il passo è veramente breve! Benvenuti nell’inferno targato Leikir Studio dunque, il posto ideale per ogni amante del multigiocatore locale più chiassoso e goliardico del momento.

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“La fortuna non ti aiuterà. In questo gioco conta solo il talento!”

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Adesso ritornate pure alla realtà e ricordatevi perché siete qui: Wondershot. Vi starete chiedendo cos’è! Ma partiamo dal principio. Realizzato dal giovanissimo team di sviluppo parigino Leikir Studio, debuttarono nel per niente lontano 25 febbraio 2015 con l’intraprendente titolo indie, di cui vi consigliamo una rapida occhiata, Isbarah, caratterizzato da toni molto cupi e da un livello di sfida tutt’altro che insoddisfacente. A distanza di un anno la musica può però dirsi totalmente cambiata. Se nel gioco sopracitato avevamo un super hardcore e massiccio single player, adesso, con il coloratissimo Wondershot, abbiamo a che fare con un chiaro elogio al multiplayer locale, che ha visto sicuramente tempi migliori. La presenza del single player in questo caso fa da contorno, nonostante conti una moltitudine di livelli dalla difficoltà graduale pronti ad essere padroneggiati. Il cuore pulsante del gioco è però ben altro: la goliardia e lo stretto contatto con gli amici… sia in senso figurato che letterale, perché il gioco vi costringerà a condividere lo schermo con i vostri compagni e non per un limite tecnico, ma per una chiara scelta filosofica e non potrei essere più d’accordo di così. Una scelta coraggiosa, obietterete voialtri e in effetti è così, ma senza la presenza materiale del proprio avversario, senza quindi la possibilità di poterlo colpire al primo sgarro, si perderebbe un buon 50% del gioco.

Ma parliamo di qual è l’effettiva esperienza proposta da Wondershot. L’obiettivo del gioco è abbastanza chiaro: colpire l’avversario prima che lui colpisca te. Lo stesso principio vale anche nella modalità singleplayer, il più delle volte, proponendo delle sfide spesso al sapore di puzzle. I primi dieci minuti di gioco saranno comunque dedicati ad un tutorial accompagnato da una musichetta irritante che spiegherà per lo più il funzionamento delle varie armi presenti nel gioco. Non sono molte, ma sono abbastanza diverse l’una dall’altra da poter differenziare le varie sfide. Per la precisione sono quattro:

• L’Arco: l’arma dalla gittata più lunga. Il colpo, se caricato al massimo, raggiungerà il punto mirato con estrema velocità e precisione. Al contrario, se caricato al minimo, il proiettile non sarà molto veloce, ma seguirà il bersaglio più vicino influenzandone automaticamente la direzione del proiettile.
• La Fionda: questa non spicca per rapidità d’esecuzione, ma per il suo particolare raggio d’azione visto che il proiettile… rimbalza! Naturalmente caricarlo o meno farà variare la velocità del colpo, quindi attenzione a tutte le possibili traiettorie!
• Il Boomerang: Personalmente è stata l’arma più difficile da padroneggiare, ma allo stesso tempo una delle più soddisfacenti. La sua particolarità sta nel colpo caricato: questo non farà sì che il colpo sia più veloce o dalla gittata più distesa, ma ne bloccherà il movimento. Questo significa che il boomerang in questione rimarrà fermo fin quando non si rilascerà il pulsante. Nel frattempo la sua potenza crescerà a dismisura… per cui in fase di ritorno distruggerà qualsiasi cosa che gli si pari davanti ovunque voi siate, muri permettendo. Devastante!
• Il Martello: L’unica arma corpo a corpo presente nel gioco, ma non sottovalutate il suo raggio d’azione! Se una rapida pressione del pulsante può effettuare un altrettanto rapido colpo ravvicinato, il colpo completamente caricato vi teletrasporterà un po’ più avanti per un agguato a sorpresa! Naturalmente non vi porterà assai lontano, ma l’opportunità di poter superare un muro altrimenti invalicabile… scusate se è poco!

Tutte armi bellissime starete pensando… ma fate molta attenzione, poiché anno tutte un punto debole in comune: finché queste manderanno il colpo a segno, tutto tranquillo… ma una volta mancato il bersaglio si perderà automaticamente il possesso dell’arma, e l’unico modo per recuperarla è quello di recuperare l’ultimo proiettile scagliato, ovunque esso sia. Siete pronti ad entrare nel mezzo del fuoco incrociato dei tuoi amici, in campo aperto e sprezzante del pericolo? Neanche il tempo di dirlo che sarete già morti.

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“Wondershot è gameplay puro, senza fronzoli”

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Il gioco dunque, risulta molto divertente se sfruttato nella maniera giusta, ma purtroppo non ha molto da offrire: gli amanti dei menù corposi avranno parecchio da ridire, ma in fondo va bene così. Gli sviluppatori, se avessero potuto, non avrebbero neanche dato l’opportunità al giocatore di poter esplorare le opzioni, visto il mood proposto dal gioco stesso, proiettandovi all’interno dell’arena subito dopo l’accensione. Wondershot è gameplay puro, senza fronzoli. Se avete dunque degli amici, perfetto, adesso avete a disposizione un ulteriore modo per passare le vostre serate. Ma se siete alla ricerca di un gioco pensato per il single player, non mi sento di consigliarvi il titolo di Leikir Studio. Le sfide proposte nella modalità “Adventure”, che di avventuroso non hanno niente, sono sicuramente un ottimo modo per prepararsi agli scontri futuri, ma potrebbero portarvi presto alla noia. Modalità ben più interessante è la classica “Endless” in cui vi troverete ad affrontare orde di nemici che, a turno, si presenteranno sempre più numerosi, sempre più grossi e sempre più agguerriti. Anche in questo caso però la sfida risulta ben più divertente se affrontata in compagnia. Ma la vera natura di Wondershot risiede nella modalità “Battle”, che vi permetterà di cimentarvi in battaglie tutti contro tutti o a squadre, senza esclusione di colpi alcuna. Grazie alla presenza delle impostazioni dei mutatori è persino possibile giocare a determinate condizioni, come il terrificante “se mi colpisci ottieni il punto, se mi manchi lo perdi”. Però, inutile dirlo, vi servirà un amico pronto a sfidarvi per cimentarvi nella competizione più pura. Scordatevi la CPU o possibili Intelligenze Artificiali pronte a sostituire il giocatore.

In conclusione, mi sento comunque in dovere di elogiare l’ottimo lavoro svolto dal team parigino: ho passato delle serate divertentissime in compagnia dei miei coinquilini con la scusa di dover “analizzare in maniera approfondita” Wondershot. Da sottolineare anche il simpaticissimo stile grafico che ben si sposa con la filosofia del gioco. Forse non altrettanto ispirate sono le musiche che a volte risultano un po’ ridondanti, alcuni loop sono veramente troppo palesi e poco felici. Ma probabilmente Leikir Studio aveva pensato anche a questo: chi si mette ad ascoltare le musiche nel chiasso della festa? Quindi sbrigatevi, ordinatevi una pizza, chiamate tre amici e accorrete alle armi. Per 12.99 € forse avrebbero potuto mettercelo un amico in omaggio, ma anche senza potreste dargli una possibilità.