KLAUS: la recensione di VMAG

Il platform è uno tra i pochi generi videoludici che ha una longevità pressoché infinita, riuscendo a superare le iniziali limitazioni tecniche attraverso un successivo netto miglioramento del sistema di level design. L’obiettivo di ogni platform solitamente è quello di raggiungere un determinato risultato attraverso percorsi lineari  in un certo tempo limitato (come ad esempio Super Mario, che è uno fra i capostipiti del genere) e si potrebbe pensare che un genere simile non possa rinnovarsi su certi tipi di console, in particolare quelle di nuova generazione… ebbene, abbiamo la prova che questo  format può invece esser benissimo riproposto e rinnovato. Vi starete chiedendo come? Scopriamolo insieme attraverso KLAUS, titolo creato dallo studio La Cosa.

In KLAUS ricopriremo il ruolo di un impiegato d’azienda che, per un videogioco, potrà sembrare strano specialmente se collegato ad un platform, ma vedrete che per lo scopo della trama troverà senso. Infatti il gioco comincia con questo omino buffo, chiamato Klaus (o almeno così sembra per via di un misterioso tatuaggio) che si risveglia in un luogo inospitale, uno sgabuzzino, da dove il nostro simpatico protagonista dall’aspetto magro e cartoonesco, vestito con una semplice camicia, inizia la sessione di gioco. Subito si scopre che Klaus soffre di amnesia: non si ricorda chi sia, né per quale motivo si ritrovi in un luogo simile… l’unica traccia è il misterioso tatuaggio con la scritta “Klaus”. Ed è proprio da qui che parte l’avventura.

Ecco il nostro protagonista, Klaus
Ecco il nostro protagonista, Klaus

[su_quote]

“Subito si scopre che Klaus soffre di amnesia: non si ricorda chi sia, né per quale motivo si ritrovi in un luogo simile… l’unica traccia è il misterioso tatuaggio con la scritta “Klaus”

[/su_quote]

Il giocatore dovrà accompagnare Klaus attraverso un lungo viaggio, dove, con il procedere del gioco,  inizierà a ricordare la sua storia narrandola  attraverso un flusso di pensieri che prendono forma in vari scenari creando una forte connessione tra il videogiocatore e il protagonista. Nel corso del gioco, inoltre, sarà possibile approfondire la storia di Klaus attraverso una serie di “Ricordi” (che sono ben riconoscibili, in quanto hanno una forma sferica e colorata), sparsi nei vari livelli e in punti differenti che forniscono indizi per ricostruire il passato del protagonista.

klaus-scr04
Per superare degli enigmi, dovremo sfruttare l’ingegno e il Touch Pad della PlayStation 4

Il gameplay presenta alcune novità che adesso vedremo nel dettaglio. Trattandosi di un titolo sviluppato interamente per PlayStation 4 gli sviluppatori del gioco hanno voluto puntare su alcuni aspetti particolari, ovvero quello il Touch Pad e il cambio di colore della luce sul retro del Dualshock 4. Il gioco si divide in sei capitoli e ad ogni livello corrisponde un differente colore predominante, lo stesso colore che illumina il Dual Shock 4 indicando così il livello di gioco corrente. La grafica del titolo presenta uno stile cartoonesco e accattivante con colori però molto accesi, che a lungo andare potrebbero risultare fastidiosi. Molto importante è anche la funzione degli speaker immessi nel pad, che emettono grugniti e gemiti vari del protagonista. Se all’inizio questo accompagnamento sonoro è divertente, in seguito può diventare ripetitivo e addirittura molesto. Tornando al Touch Pad il suo utilizzo per risolvere gli enigmi è sicuramente interessante,  tuttavia alcune situazioni  nelle quali è richiesta una complessa coordinazione nel far combaciare l’azione di gioco utilizzando la meccanica sensibile al tocco, possono risultare frustranti e rovinare l’esperienza di gioco. Durante l’avventura sarà possibile impersonare un altro personaggio, un alter ego chiamato K, simile al protagonista Klaus ma con un aspetto e alcune abilità particolari che dovremo utilizzare per superare alcuni puzzle di gioco, con appositi enigmi a lui dedicati.

Il nostro amico Klaus e il misterioso K

[su_quote]

“Alcune situazioni  nelle quali è richiesta una complessa coordinazione nel far combaciare l’azione di gioco utilizzando la meccanica sensibile al tocco, possono risultare frustranti e rovinare l’esperienza di gioco”

[/su_quote]

Per concludere, KLAUS tecnicamente è un buon prodotto, contenente brevi spunti di puzzle-game uniti con il concetto di platform, anche se risulta essere a tratti un po’ ripetitivo e alcuni comandi di gioco non sono sempre precisi, ma è comunque consigliabile se siete amanti del genere. Infine il prezzo di lancio forse può sembrare alto (20 euro), ma saranno soldi ben spesi e lo troverete sicuramente interessante per la trama e per l’originalità del gameplay, per cui vi invitiamo a dare una possibilità a questo titolo.