In redazione ci siamo interrogati su cosa effettivamente recensire di Mortal Kombat XL, dato che si tratta di un’edizione estesa (per l’appunto XL) di Mortal Kombat X, titolo sviluppato da NetherRealm e distribuito da Warner Bros. Interactive arrivato sugli scaffali il 14 aprile del 2015. Ci teniamo a specificare che Mortal Kombat X ha già tutte le modalità presenti nella versione finale, di conseguenza già un anno fa ci siamo imbattuti nel recensire il gioco; l’unica differenza effettiva tra le due versioni è il roster di personaggi presenti. Mortal Kombat XL infatti altri non è che la raccolta dei DLC usciti finora, ovvero il Kombat Pack I e Kombat Pack II i quali contengono in teoria otto, o per meglio dire undici, nuovi personaggi introdotti in Mortal Kombat XL.

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Uno dei tanti punti di forza di Mortal Kombat è quello di inserire personaggi provenienti da altri franchise all’interno del suo mondo 

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Partiamo ora all’esame dei personaggi in questione, dividendoli in due categorie, i personaggi non canonici e quelli canonici. E uno dei tanti punti di forza di Mortal Kombat è quello di inserire personaggi provenienti da altri franchise all’interno del suo mondo, facendoli sembrare appartenenti ad esso da sempre.

Jason Voorhees

Dopo aver inserito in Mortal Kombat IX Freddy Krueger, proveniente dalla saga di Nightmare, iniziata nel 1984 ad opera del compianto Wes Craven, non poteva mancava di certo Jason Voorhees il “tenero e chiacchierone” villain di Crystal Lake ed anche qui, da tradizione cinematografica, è armato del suo letale machete, con cui fare letteralmente a pezzi tutte le sue vittime. Come per tutti i personaggi di Mortal Kombat X, anche Jason ha a disposizione tre varianti che sono Inarrestabile, Slasher e Implacabile. La forma Inarrestabile, che permette al personaggio sia di curarsi durante il match e sia una vera e propria resurrezione se si perde per la prima volta il round, ci è sembrata quella più interessante, dato che Jason possiede già buoni colpi da poter combinare in maniera efficace, malgrado in questa variante non abbia il machete. Il poter avere una seconda possibilità per portare a casa il round, ci è sembrato molto interessante a livello tattico, nonostante la Salute non venga ripristinata del tutto, ma in percentuale in base a quanto sia carica la Super, per un massimo del circa il 30% della vita.

 

Leatherface

All’appello dei serial killer più spietati tratti dai film e inseriti in Mortal Kombat, effettivamente mancava solo lui, Jedidiah Sawyer a.k.a. Leatherface il famigerato protagonista di Non Aprite Quella Porta, film horror del 1974 diretto da Tobe Hooper. La particolarità del soprannome, in italiano reso Faccia di Cuoio, deriva dal fatto di indossare una maschera creata con la pelle delle sue vittime, atta a coprirgli il volto sfigurato. Come Jason Voorhees anche lui è armato, ma anziché di un machete, ha a disposizione una motosega, che usa tranquillamente per trucidare qualsiasi cosa gli si pari davanti. Delle sue tre varianti, Bella Signora, Killer e Macellaio, quella che preferiamo e che riteniamo essere la più letale è Killer, dato che permette a Leatherface di effettuare combo con la amata sega a motore molto velocemente. Con la mossa Postura Da Berserker si accende la motosega lasciando così a noi giocatori la scelta della mossa da effettuare, grazie alla pressione di uno dei 4 tasti di attacco, che porteranno ogni volta un assalto differente.

Alien

Proveniente direttamente dall’universo creato da Ridley Scott lo Xenomorpho XX121, nome scientifico dell’Alien in questione, si presenta più spietato e animalesco che mai. Come nella pellicola cinematografica, agisce molto velocemente e usa sia la coda, sia i sui taglienti artigli per attaccare e massacrare la povera vittima di turno. Ed è proprio la coda il suo punto forte, in permette una azione a lungo raggio rispetto agli altri combattenti, che consente di conseguenza uno stile di combattimento molto diverso rispetto ai personaggi normali del gioco, con i quali si gioca principalmente a contatto ravvicinato. Delle tre variabili a disposizione, ovvero Tarkatan, Acido e Invocatore, quella Acido ci è sembrata la più debole, dato che l’attacco a corto raggio dell’acido non sempre si è rivelata una scelta vincente da usare, dato che lo Xenomorpho è più adatto ad essere usato per attacchi veloci e a lunga distanza.

Predator

Giustamente se viene inserito lo Xenomorpho, Predator non poteva mancare all’interno del franchise di Mortal Kombat, sarebbe stato, da parte di NetherRealm e Warner Bros., un errore madornale. Per fortuna non è successo e siamo qui a parlarvi di un esponente degli Yautja, la famosa razza aliena di cacciatori provetti degli Xenomorphi, proveniente direttamente dalla pellicola Predator del 1987 del regista John McTiernan. Anche Predator, come tutti gli altri personaggi di Mortal Kombat, ha a disposizione tre varianti, Hish-Qu-Ten, Guerriero e Cacciatore. Predator ci è sembrato il personaggio, potenzialmente parlando, meno particolare rispetto agli altri introdotti, e l’unico motivo per cui possa essere vagamente interessante è la variante Cacciatore, la quale permette di avere il medikit, che concede di curare il 5% della vita ad ogni utilizzo, a discapito però di una mossa d’attacco, dato che occupa una combinazione di tasti utili, che a volte possono essere più utile rispetto al difendersi.

 

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Mortal Kombat XL è pieno di sorprese inaspettate, soprattutto nei confronti dei fan di vecchia data, dato che oltre ai personaggi, sono disponibili anche le skin e le Fatality classiche, vero e proprio amarcord nostalgico 

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Finora abbiamo esaminato i quattro personaggi non inerenti alla franchise di Mortal Kombat, è ora di passare agli altri quattro, o per meglio sette, come vedremo più avanti, perchè nonostante tutto Mortal Kombat XL è pieno di sorprese inaspettate, soprattutto nei confronti dei fan di vecchia data, dato che oltre ai personaggi, sono disponibili anche le skin e le Fatality classiche, vero e proprio amarcord nostalgico.

Bo’ Rai Cho

Introdotto per la prima volta come personaggio giocabile in Mortal Kombat: Deadly Alliance del 2002, Bo’ Rai Cho è un lottatore esperto nella Drunken Fist, la famosa lotta dello stile dell’ubriaco; proveniente dal Mondo Esterno è inoltre il maestro di Liu Kang e Kung Lao. Svolge, come per tutta la saga di Mortal Kombat, un ruolo molto importante in Mortal Kombat X dato che lo troveremo come NPC all’interno dei filmati della modalità Storia. Neanche lui fa eccezione e si presenta con tre stili, Bartitsu, Soffio del Dragone e Maestro Ubriacone. L’unica veramente diversa tra le tre, è la variante Bartitsu, dato che offre la possibilità di poter attaccare l’avversario con un piccolo bastone, proprio come da tradizione dello stile inventato nel 1898 da Edward William Barton-Wright e diventata talmente famosa in Inghilterra tanto che Sir Arthur Conan Doyle decise di far praticare, ed eccellere, Sherlock Holmes in questa letale arte marziale.

Tanya

Figlia dell’ambasciatore di Edenia, viene presentata per la prima volta in Mortal Kombat 4, titolo dell’ormai lontano 1997. Alla stregua di Bo’ Rai Cho, anche Tanya è un NPC della Storia di Mortal Kombat X e presenta le consuete tre varianti, Piromante, Kobu Jutsu e Naginata del Dragone. Come per tutti i personaggi femminili presenti in Mortal Kombat X, Tanya porta gli attacchi in maniera molto veloce a discapito ovviamente del danno, ma se si riesce a portare una combo già di 5 colpi, il danno non è poi così basso. È un personaggio molto complesso da utilizzare, soprattutto nella variante Naginata del Dragone, la quale permette di usare il bastone come asta su cui issarsi (alla maniera di Yoshimitsu in Tekken 3) e poter sferrare attacchi differenti in base al tasto che si preme. Tuttavia Piromante ci è sembrata la combinazione più vincente e facile da utilizzare, dato che permette di lanciare delle sfere di fuoco come Johnny Cage.

Tremor

Entrato a far parte del roster ufficiale dei personaggi giocabili della serie di solo a partire dal capitolo precedente, Tremor viene introdotto come boss in Mortal Kombat: Special Forces ovvero il peggior Mortal Kombat di sempre, pubblicato su PlayStation nel 2000. Anche il ninja Tremor è parte integrante della storia di Mortal Kombat X e compare come NPC, tuttavia tra i personaggi giocabili introdotti, ci è sembrato quello meno performante di tutti, dato che le sue tre combinazioni ovvero Cristallino, Scossa di Ritorno e Metallico ci sono parse poco differenti tra loro e poco efficaci. La variante Scossa di Ritorno offre però un vantaggio tattico non indifferente, dato che Tremor ha una mossa imparabile, che risponde al nome di Scossa Tellurica; la quale diventa efficace solo se dopo averla effettuata non si viene colpiti e l’avversario si trova in piedi e non in aria.

Triborg

Il Triborg, dato che si parla di un robot, è un nuovo personaggio introdotto proprio in Mortal Kombat X, che fa parte del Forze Speciali del Lin Kuei. Creato per poter essere usato come ospite dell’IA dei cyborg Smoke (LK-7T2) Sektor (LK-9T9) e Cyrax (LK-4D4), nel gioco sfrutta proprio queste tre varianti, dato che sta a noi giocatori scegliere quale personaggio, e di conseguenza quali abilità e mosse, poter usare. I tre hanno uno stile diverso tra di loro, anche se in comune hanno tutti e tre un buon equilibro tra mosse a lungo e corto raggio, dato che sono in grado tutti e tre di poter lanciare degli oggetti. Tuttavia poco fa vi abbiamo detto di 7 personaggi ancora da analizzare e, avendone fatti solo sei, sembra mancarne uno. Ed Boon, il creatore della serie, è famoso per essere un buontempone e soprattutto per inserire easter egg all’interno dei vari Mortal Kombat, e possiamo assicurarvi che quest’ultimo capitolo non ne è da meno dato che Triborg, nonostante il nome suggerisca il numero tre, è l’unico personaggio ad avere quattro personaggi. Quello nascosto è attivabile premendo nella selezione della variante del lottatore, la combinazione di tasti SU SU TRIANGOLO (PlayStation 4) oppure SU SU Y (Xbox One) con la quale è possibile sbloccare Cyber Sub-Zero (LK-52O), che riteniamo essere la variante più completa e potente di Triborg, grazie alla sua versatilità e velocità di attacco, mischiata anche ad una buona potenza e la possibilità di avere dei droni che ne potenziano gli attacchi.

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Mortal Kombat XL per farla breve, è come Mortal Kombat X sarebbe dovuto essere venduto un anno fa

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Mortal Kombat XL per farla breve, è come Mortal Kombat X sarebbe dovuto essere venduto un anno fa, in quel lontano aprile del 2015, dato che i personaggi introdotti con i DLC, e quindi qui presenti, non vanno in alcun modo ad influire la storia principale. Il loro utilizzo è relegato esclusivamente a tutte le altre modalità di gioco, ovvero Le Torri, gli scontri classici e ovviamente la modalità online pvp, il fulcro di ogni picchiaduro competitivo che si rispetti. Vale la pena dunque acquistare Mortal Kombat XL? Bene, la nostra risposta al momento è si, ma solo se, e tendiamo a sottolinearlo, siete giocatori competitivi che amano la componente PvP che offre il titolo, altrimenti l’edizione standard va più che bene dato che presenta un roster di 25 personaggi base, ognuno dei quali con tre variabili a disposizione, capaci di soddisfare i gusti di ogni giocatore.