Cosa sarà passato in testa a Jeremy Vanhoozer, Creative Director del franchise Plants vs Zombies, proprio non lo sappiamo. Ciò che sappiamo è che oltre cinque anni fa, il celebre e totalmente fuori di testa tower defense ambientato in un giardino da difendere da goffi e lenti zombie grazie a delle piante è stato il suo trampolino di lancio e miniera d’oro. È proprio il caso di dirlo, se sono qui a scrivere di questo prodotto e voi siete dall’altra parte del monitor a leggere, significa che il buon Jeremy ha fatto davvero centro, al pari passo di EA, che ha creduto e puntato sui talentuosi ragazzi di PopCap per far germogliare un prodotto nuovo, nato dalle basi di quel pazzo tower defense: Plants vs Zombies Garden Warfare 2.
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Plants Vs Zombies Garden Warfare 2 non rivoluziona nulla, ma aggiunge moltissima carne al fuoco, e lo fa dannatamente bene.
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Il primo Plants vs Zombies: Garden Warfare ha stupito tutti, critica e pubblico. Nessuno si sarebbe aspettato che quegli strampalati personaggi, tratteggiati con sapiente cura del dettaglio su smartphone e tablet, potessero prendere vita in una salsa da sparatutto, che fa un po’ il verso a tutti gli shooter seriosi e fotorealistici. Qualora bazzichiate nel mondo dei videogiochi da un po’, non farete fatica a trovare il richiamo quasi diretto della Rosa con la classe del Mago di World of Warcraft, cosi come sarà palese il rimando a Titanfall per quanto concerne l’utilizzo del mech per il piccolo ma letale Zombolino. Non solo: lo zombi pirata incarna tutti i clichè noti sulle leggende piratesche, tra barili esplosivi e volatili sulla spalla. E non abbiamo nemmeno citato il più evidente: Superzomb, che chiaramente ci mette nei panni di una fusione tra Superman e un Super Saiyan di Dragon Ball, permettendoci addirittura di eseguire un’onda energetica. Questi sono solo una porzione delle classi che PopCap ha aggiunto alla sua ultima fatica per rinfrescare il prodotto ed evitare quella sgradevole sensazione di dejà -vu. Attenzione però: non siamo qui a dirvi che se non avete apprezzato il primo, potrete apprezzare questo capitolo, assolutamente no. La seconda iterazione di Garden Warfare è infatti un more of the same, qualora paragonato al primo capitolo, poiché non rivoluziona nulla, ma aggiunge moltissima carne al fuoco, e lo fa dannatamente bene. Trovare nuove classi che potessero portare effettive novità al gameplay senza sbilanciarlo del tutto non era affatto facile e, dopo aver gettato le basi con il primo capitolo, ci è riuscita. Andiamo con ordine.
In Plants vs Zombies: Garden Warfare 2 ci sono sei classi completamente nuove, che andiamo ad elencare, partendo dalle piante: Cedro, Chicco di Mais e Rosa, che vanno a scontrarsi con Zombolino, Capitan Barba Morta e Superzomb. Tutto qui? I più maliziosi potrebbero pensare che sarebbe stato meglio inserirli sotto forma di DLC del primo capitolo, piuttosto che farne un nuovo capitolo a prezzo pieno. Nulla di più sbagliato. Già , Plants Vs Zombies Garden Warfare 2 porta con sé altre succose novità , tra cui un hub centrale da cui partire in matchmaking, dopo la non-troppo intuitiva esperienza dello scorso Garden Warfare, una breve modalità storia che servirà da tutorial per imparare le meccaniche di gioco e una modalità co-op più completa che fa da specchio alle Operazioni Giardino del primo capitolo. Inoltre, dall’hub centrale si districano diverse strade liberamente percorribili che vanno a formare un sistema di quest/imprese che vi terrà incollati allo schermo, a difendere giardini o tombe che siano da eventuali orde nemiche, o semplicemente per portare a termine delle sfide al fine di guadagnare le Stelle, spendibili per aprire forzieri sparsi per la mappa o per guadagnare moneta in game. E se vi sembra poco, aggiungiamo tutte le classi del precedente capitolo, da sommare con tutte le nuove personalizzazioni che, per i profani del franchise, vanno a cambiare l’approccio alla classe scelta in un modo viscerale. PopCap, oltre ai cambiamenti sopracitati, si è lasciata alle spalle anche il sistema di progressione che non premiava la costanza bensì puntava sul superamento di determinate sfide, che permettevano alle singole classi di potenziare il proprio personaggio e sbloccare altri perk. In Garden Warfare 2, gli sviluppatori hanno deciso di cambiare rotta e lasciarsi alle spalle quel sistema poco soddisfacente per far spazio ad un sistema basato su Punti Esperienza classici, acquisiti sul campo di battaglia, compiendo azioni prodigiose e sterminando i vostri avversari. Contenuti, contenuti e contenuti. Ah, si: altri contenuti.
Ma Plants vs Zombies Garden Warfare 2 è effettivamente più vasto e profondo del primo Garden Warfare? La risposta è un sì, convintissimo. Immaginate sei nuovi eroi, tre per fazione che si amalgamano perfettamente con l’alchimia creata con i primi otto, arrivando a formare combinazioni di squadre e classi davvero fuori di testa. E dietro questo aspetto giocoso, delirante e apparentemente casual, si nascoste uno strato di gameplay profondo e ben calibrato, basato sul gioco di squadra, sulla cooperazione del team e l’utilizzo perfetto delle proprie abilità , che sono tre, attivabili con la pressione di un tasto. L’utilizzo delle stesse non avrà la potenza distruttrice di cambiare le sorti di una partita, al fine di avvalorare il team-work, ancor meglio se delirante e condito da risate, come piace sottolineare agli sviluppatori. Parlavamo di contenuti: ne volete ancora? Garden Warfare 2 mette sul piatto 12 mappe, più complesse ed elaborate rispetto alle già egregie mappe del primo capitolo. Le modalità più divertenti sono rimaste tali, con Gardens and Graveyard (Tombe e Giardini) a fare da assoluta padrona del divertimento e portatrice dell’incontrastabile follia del gameplay del titolo. A conti fatti, come abbiamo già accennato qualche riga più su, Plants vs Zombies Garden Warfare 2 non incarna alcuna reale innovazione per il franchise, ma aggiunge una valanga di contenuti e va a limare quegli aspetti che i giocatori richiedevano a gran voce e che echeggiavano in tutte le deliranti lobby del primo capitolo. Da un punto di vista tecnico e di caratterizzazione, il lavoro svolto dai ragazzi di PopCap è notevole. I personaggi sono stati tratteggiati con una cura maniacale in tutte le loro forme e customizzazioni, bellissimi da vedere e da apprezzare nelle loro svariate animazioni. Il motore grafico Frostbite 3 non singhiozza quasi mai e permette una stabilità notevole, sia su console sia su PC, anche nelle situazioni con diversi elementi dinamici da caricare sullo schermo. Ora scusateci, ma torniamo a combattere in giardino!
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