Nel lontano 15 Agosto 1945 il Giappone si arrendeva alla grande potenza bellica degli Stati Uniti sancendo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Non è passato poi così tanto tempo ma lo sentiamo come un evento quasi remoto se guardiamo a come stanno effettivamente le cose oggi: il Sol Levante si è preso la sua bella rivincita per vie traverse. Lentamente infatti il Giappone si è conquistato quasi ogni fetta del mercato arrivando a capeggiare anche nell’intrattenimento digitale, dove detiene ancora il titolo di leader grazie ai prodotti di Sony e di Nintendo. Ed è proprio Nintendo che ieri ha segnato un’altra importante vittoria sul fronte Americano (ri)aprendo uno store al centro di New York.
Nel bellissimo Manhattan’s Rockfeller Center, come una fenice, dalle ceneri del celebre Nintendo World in ristrutturazione da quasi un mese, nasce Nintendo NY, un nuovo centro dedicato alla vendita del merchandise della casa di Kyoto. Oltre ai vari videogiochi si possono trovare al suo interno gadget di ogni tipo, dall’abbigliamento alla cancelleria, oltre a delle bellissime postazioni gaming con cui provare gli ultimi titoli usciti. La giornata dell’inaugurazione inoltre ha goduto della presenza di ospiti molto speciali, come Charles Martinet, amatissimo doppiatore di Mario e famiglia, e Scott Moffitt, vice-presidente esecutivo marketing e vendite di Nintendo of America dal 2011. Ad un occhio poco vigile però questa notizia potrebbe sembrare l’esaltazione di una semplice ristrutturazione (o meglio, è anche questo, a chi non piacciono gli store dedicati ai proprio prodotti preferiti?), ma se la si guarda con un po’ di senso critico si possono notare un sacco di segnali che fanno presagire il meglio.
Partiamo dal nome: Nintendo NY, New York, perché cambiare il nome? Lo store è l’unico per ora sul suolo Americano: che ci siano in programma altre aperture in giro per l’America? E, se questa supposizione dovesse rivelarsi esatta, che Nintendo si sia decisa finalmente ad espandere ‘’il verbo’’ in tutto il globo come, per fare un paragone, la Disney? Speriamo realmente che ciò accada, soprattutto qui in Italia, dove il fenomeno videogioco viene ancora considerato un mero intrattenimento da salotto e non un fenomeno culturale che unisce e insegna.
Lasciandoci alle spalle la gaming culture, cosa comporta questa scelta da un punto di vista economico? Perché ristrutturare uno store così famoso come il Nintendo World proprio adesso? Prima di passare alle conclusioni dobbiamo servirci di alcune piccole informazioni. WiiU, quasi alla fine del suo ciclo, continua a non soddisfare le esigenze del pubblico, sfornando comunque uno dopo l’altro giochi di altissima qualità, e il 3DS e affini, anche avendo in programma numerose uscite, sta saturando il mercato, esigendo quindi qualche drastico cambio di rotta per le vendite hardware; Nintendo si trova quindi di fronte ad un sacco di decisioni critiche: quale miglior modo di assicurarsi una grande fetta di giocatori se non proporre direttamente i titoli all’interno dei propri store senza dover puntare sulle vendite nei principali catene di negozi specializzati? Sarebbe il sogno di qualsiasi azienda!
Le nostre illazioni però rimangono tali e solo il tempo ci dirà chi aveva ragione e chi torto. Si spera però che Nintendo, per la sua storia e per ciò che ha ancora da dare, non si sbagli mai…
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