Mancano poco meno di una manciata di settimane all’arrivo del più famoso assassino pelato del mondo. L’arrivo dell’agente 47 sull’attuale generazione di console è tuttavia preceduto da un primo antipasto, composto dalla beta del gioco, contenente un paio di piccoli assaggi di quanto si vedrà in quello che, a conti fatti, sarà il prologo del gioco, che a sua volta vi ricordiamo essere diviso in svariati episodi. Nel frattempo il tempo scorre e tra meno di un mese ci troveremo faccia a faccia con l’Agente 47 in quella che si può definire come la prima iterazione del reboot di Hitman, sviluppato da IO Interactive e prodotto da Square Enix. Il pargolo, da quanto abbiamo potuto vedere e toccare con mano nella breve beta, ha cercato di mantenere tutti i punti di forza su cui faceva leva l’ottimo Absolution, capitolo che ha rilanciato il noto assassino, vendendo oltre cinque milioni di copie sulle console della passata generazione.
Ciò che traspare dal tutorial e dalla prima effettiva missione di questa beta è la volontà di proseguire sulla falsa riga tracciata da Absolution, cercando di rendere ancor più sandbox il gameplay e l’esperienza offerta dal nostro assassino pelato preferito. Del precedente capitolo è rimasta infatti la modalità Istinto che vi faciliterà spesso la vita andando ad evidenziare i bersagli, e sono stati aggiunti dei puntini bianchi che vi diranno chi costituisce una minaccia e chi no. Ve lo sveliamo subito: se cercate un’esperienza simile all’ultimo HITMAN, sembra che IO abbia centrato l’obiettivo, almeno per il prologo. Tuttavia, la nota dolente della beta, che ricordiamo essere a distanza di meno di un mese dalla release effettiva del gioco, è di essere colma di problemi tecnici, tra cui cali di frame rate piuttosto vistosi quando ci sono molti modelli da caricare a schermo e, ancor più fastidiosi, bug come compenetrazioni poligonali che vi faranno individuare molto più spesso del dovuto dalle guardie. Giocando la beta lo abbiamo capito immediatamente: con ogni probabilità sono stati proprio i problemi tecnici a convincere Square Enix e IO Interactive a spezzare HITMAN in diverse iterazioni, viceversa saremmo venuti a contatto con un prodotto dal potenziale altissimo come il precedente capitolo, ma dal comparto tecnico piuttosto scarno e con molte sbavature.
In HITMAN, ogni oggetto sulla mappa di gioco può essere fonte d’ispirazione per eseguire un assassinio d’autore: potrete scrutare il vostro bersaglio e ascoltarne i dialoghi per capire quale sarà la prossima mossa, cosi come potrete ucciderlo nella maniere più becera, o ancora potrete aspettare per travestirvi nella sua guardia del corpo per sperare di beccarlo in un momento morto; insomma, di soluzioni ce n’è a bizzeffe, basta saper cercare. Il problema è come sono gestite, in questa beta del reboot della serie. Infatti, qualora volessimo addentrarci in ciò che è effettivamente giocabile all’interno della beta, possiamo dirvi che, preso il pad, vi troverete immediatamente coinvolti in una simulazione organizzata dall’agenzia, che vede l’agente 47 impegnato ad uccidere un famoso “ladro” su uno yacht, stracolmo di comparse e attori. Non appena metterete piede sullo yacht, emergeranno, con ogni probabilità le magagne tecniche di cui vi parlavo qualche riga più su, a causa della quantità piuttosto elevata di IA attive a schermo.
La scelta di avere una schiera nutrita e folta di PNG che parlano in continuazione è quantomeno lodevole e da premiare, tuttavia si nota, nella versione PS4, che il frame rate fatica seriamente a reggere il colpo e capita piuttosto sovente di notare pop in marcati di texture o addirittura modelli 3D che non vengono caricati. Arrivati a questo punto, ci siamo posti una domanda: siamo di fronte a problemi su cui si può soprassedere di fronte al gameplay quasi totalmente privo di barriere? Non proprio: perché in un prodotto sandbox in cui si ha una notevole libertà di approccio alla missione e ai relativi assassini, che spaziano dai metodi più canonici a quelli più fantasiosi, tutto ciò uccide l’immersività e fa crollare il castello creato dagli sviluppatori, che dovrebbero correre ai ripari per cercare una soluzione a queste sbavature, al fine di portarci un motivo granitico per tornare nei panni dell’agente 47, l’11 marzo.