Sono passati già 20 anni da quando una delle serie più belle e famose della storia del videogioco ha fatto il suo debutto, conquistando il cuore di tutti, dai bambini ai ragazzi. Molte cose sono cambiate in questo tempo: chi ha lasciato il triciclo per passare alle automobili, chi ha scoperto la sua passione alla scuola elementare ed ora stringe una laurea in mano, ma una cosa non è mai cambiata: in tasca abbiamo sempre avuto la nostra console portatile con la cartuccia colorata dei Pokémon. Qui al Vigamus, museo del videogioco, abbiamo celebrato l’ormai prossimo ventesimo anniversario dei Pocket Monster, con molte e accattivanti attività . Poco prima dell’apertura al pubblico, uno stuolo di impazienti appassionati stava formando una lunga fila fuori le porte per cercare di accaparrarsi uno dei succulenti premi per i primi 50 fortunati visitatori: ai primi 25 è stato regalato lo zaino di Pikachu, mentre per restanti la bandana di Pokémon Rubino Omega e Alpha Zaffiro.
Appena entrati abbiamo subito avuto una meravigliosa sorpresa: l’anteprima speciale di Pokémon Super Mistery Dungeon, in uscita il 19 febbraio, disponibile per tutti i visitatori vogliosi di provarla con mano prima degli altri fan, mentre i più agguerriti sono corsi immediatamente a iscrivere il loro team per partecipare al torneo Pokémon Omega Rubino e Alpha Zaffiro previsto in mattinata. Addentrandoci sempre più nel museo ci siamo imbattuti nei vari stand retrò, dove abbiamo avuto l’occasione di rigiocare i grandi classici Pokémon sulle console che hanno avuto l’onore di ospitarlo, dal glorioso Game Boy fino al giovane Wii U, per il quale a breve uscirà il nuovissimo Pokken Tournament. Abbandonando nostalgicamente la sezione retrò, ci siamo incamminati nella sala principale dove, dopo l’accoglienza degli ospiti, è subito iniziata la prima fase del quiz a premi, presentato dal famoso cosplayer italiano Leon Chiro. Dopo aver scaldato il nostro pubblico di pokemaniaci è partita la sfida, ricca di interessanti domande a tema Pocket Monster. Le mani si alzavano a dozzine, così velocemente da sfiorare il soffitto nel tentativo di anticipare gli altri partecipanti. Nonostante ciò, i presenti sono riusciti ad accaparrarsi una mole di premi non indifferente, rispondendo facilmente ad alcuni questiti non esattamente scontate: lo sapevate che Shedinja al livello 100 ha un solo punto vita?
Lo staff del Vigamus non si è di certo preso le vacanze durante l’evento! Per chi non avesse interesse a partecipare al quiz, i ragazzi hanno accompagnato gli ospiti in giro per il museo raccontando loro l’affascinante storia del videogioco dai suoi albori, mentre altri hanno impugnato la matita per preparare i disegni in vista del contest artistico, deliziandoci con delle vere e proprie opere d’arte. Subito dopo queste attività di riscaldamento, il torneo ha avuto ufficialmente inizio, dando l’opportunità ai nostri allenatori di tirare fuori le loro console portatili per affrontarsi in emozionanti lotte al fine di decretare il vincitore. La tensione era quasi tangibile: i giocatori si sono equipaggiati di ogni mezzo legale (o quasi) per surclassare il proprio avversario, come un blocco appunti per annotarsi le mosse dei Pokémon nemici, il primo Pokédex, perchè in fondo ci sentiamo tutti Ash Ketchum, dolci snack in previsione di lunghe ed estenuanti lotte e le innumerevoli pokeball designate come portafortuna. La sportività ha regnato sovrana: i giocatori, perdenti e vincitori, hanno concluso le proprie battaglie con un sorriso e un’amichevole stretta di mano perchè, come ci insegna il buon Professor Oak, le lotte Pokémon servono a farsi nuovi amici.
Pian piano, i DS sono stati chiusi, le file di partecipanti si sono sfoltite, e gli allenatori hanno messo a riposo la loro squadra in vista della seconda fase del torneo. Al suono degli stomaci brontolanti, i nostri ospiti si sono appartati per rifocillarsi, mentre nella stanza principale ci siamo emozionati grazie a una sorpresa per i più nostalgici: sono stati trasmessi i primi due episodi della leggendaria prima stagione, in cui la scintilla dell’eterna amicizia tra Pikachu e il caro Ash Ketchum è scattata. Una volta riempito lo stomaco e ricaricato i propri DS, i sopravvissuti della prima fase del torneo si sono ripresentati al tavolo delle sfide, lasciando perdere i precedenti portafortuna a favore di una cattiveria agonistica inaspettata, ovviamente sempre nel nome della sportività , mentre i più esperti si sono cimentati nel quiz a premi di livello medio, ricco di nuovi premi, con un Leon ancora più in forma.
Dopo la serrata lotta per alzare prima la mano, la tensione è salita alle stelle per l’arrivo della vera star: Davide Garbolino, voce del leggendario Ash Ketchum della città di Pallet! Siamo stati ben felici di udire scroscianti applausi per colui che, grazie alle sue parole, ha reso la nostra infanzia indimenticabile. Il suo ingresso in scena è stato qualcosa di emozionante, grazie alla perfetta gestione delle luci per emulare la scena madre del cartone di Pokémon, ovvero quella in cui Ash cerca in tutti i modi di proteggere il suo nuovo compagno Pikachu dalla furia degli Spearow. Non neghiamo di esserci asciugati qualche lacrima dopo aver udito quella melodia dal vivo, ascoltando in prima persona la nascita di quello che probabilmente è il rapporto d’amicizia più famoso del terzo millennio. Dopo l’entrata da vera rockstar, Davide Garbolino ha invitato al suo fianco Antonella Marcora (ex dialoghista, traduttrice e adattatrice dell’anime Pokémon), creando un duo inaspettato, ma dotato di tanta simpatia e, soprattutto, disponibilità , regalando al pubblico tanto spazio per le mille domande che i fan avevano covato per anni.
Abbiamo scoperto che, malgrado lui lavori da anni, prestando la sua voce ad Ash, non ha mai giocato a nessun gioco dei Pokémon! Ci ha confidato di essersi fermato al Commodore 64 e all’Amiga 500, lasciando ai più giovani l’arduo compito di portare avanti la serie a causa dell’eccessiva complessità dei titoli moderni. Nonostante alcune sessioni di gioco a Buzz per PlayStation 2, è rimasto lontano dai titoli Pocket Monster, pur lodando la complessità e soprattutto la profondità delle opere Nintendo. Vedendo poi un così alto numero di adulti in sala, il duo è rimasto positivamente colpito, recuperando lo scivolone dei videogiochi (se così vogliamo definirlo), ammettendo di vedere molti cartoni animati. Ovviamente è stato chiesto come mai dell’enorme mole di attacchi sconosciuti presenti nell’anime, ottenendo forse più di quanto chiedevano da Antonella, che ci ha spiegato come all’inizio della loro avventura non ci fossero limitazioni: alcuni nomi venivano semplicemente inventati, mentre con il passare degli anni e delle stagioni sono arrivati sempre più glossari (o pokédex) contenenti tutte le caratteristiche, i nomi e le relative mosse dei Pokémon. Garbolino ha poi affermato di aver sempre creduto nell’opera, dicendo che aveva sin da subito le carte in regola per farsi strada tra molti: un ragazzo che parte all’avventura, crea nuove amicizie e soprattutto è accompagnato da creature incredibili, ideate da menti brillanti, non immaginandosi però una durata così elevata. Nonostante ciò, sarebbe ben disposto a continuare per altrettanti anni il suo lavoro, arrivando quasi decrepito (così si è espresso lui) a rappresentare il caro Ash Ketchum!
Sono stati riconosciuti, ovviamente, i valori su cui il protagonista ha fondato il suo successo: l’amicizia e la lealtà . Molto interessante è stato poi l’argomento tirato fuori da Garbolino in persona, che ha affermato come nonostante Ash continui ad avere dieci anni, tutte queste stagioni sono servite a far maturare il personaggio sotto ogni punto di vista. Antonella ha poi aggiunto che alcune scene sono state particolarmente strazianti per tutto lo staff, come quelle in cui Pikachu ha rischiato di morire, mentre Davide ha confessato di ridere davanti alla faccia basita di Ash nello scoprire che ogni volta l’antagonista non era altro che il Team Rocket. Alla domanda su quale fosse il proprio personaggio preferito, Garbolino ha affermato che Johnny e Nobita sono senz’altro in testa, grazie alla mole di pasticci che, come il doppiatore, combinano di continuo. Sembrava andare tutto per il verso giusto, i fan erano entusiasti e gli ospiti tranquilli, quando due scagnozzi del Team Idro hanno fatto irruzione prendendo in ostaggio il peluche di Pikachu, chiedendo a Garbolino una dichiarazione di fedeltà al loro gruppo. Ma Davide, ordinando al proprio Pokémon di usare tuono, ha sconfitto ancora una volta i nemici, salvandoci tutti. Ci sono state anche molte domande sul suo lavoro di doppiatore, alle quali ha sempre risposto con cura e precisione.
Per i pochi (e pazzi) che hanno evitato la sessione di domande, una piacevole sorpresa è saltata fuori dall’erba alta: Charles Cecil, creatore di Broken Sword, si aggirava tranquillamente per il museo, come uno di noi. Dopo tante (ma mai abbastanza) domande, Leon Chiro è tornato ancora una volta sul palco per fare da valletta al duo di esperti nell’ultima e temuta fase del Pokémon Quiz. Abbiamo visto gente calcolare esattamente le probabilità di incontrare un mostriciattolo cromatico nella sesta generazione (1 su 4096), oppure ripetere l’esatto team dei vincitori ai mondiali del 2013, conquistati da un italiano. Con l’innalzamento della difficoltà , anche i premi sono diventati più succulenti: dagli zaini di Pikachu ad alcune cover esclusive di Pokémon Omega Rubino e Alpha Zaffiro. Incredibile ma vero, in mezzo a noi abbiamo trovato delle vere e proprie PokéEnciclopedie! Tutto ciò accompagnato da un Garbolino in gran forma, che ci ha regalato momenti ricchi di risate e applausi, con molte interpretazioni inventate sul momento, rendendo indimenticabile questa esperienza soprattutto per i bambini in prima fila.
Dopo più di un’ora di show, Garbolino ha abbandonato il microfono per dedicarsi a foto e video, mentre noi ci siamo spostati sul campo di battaglia per osservare gli ultimi quattro combattenti sferrare infallibili attacchi. Dopo tanto sudore, due coraggiosi sono riusciti a strappare il biglietto della finalissima, preceduta soltanto da una breve intervista dove hanno raccontato di non affrontarsi per la prima volta. Il momento della verità era arrivato, non c’erano più scuse, il pubblico voleva un campione. Console in mano, squadre motivate e si parte. L’amicizia è stata messa da parte, a favore di uno scontro emozionante che ha tenuto gli spettatori col fiato sospeso fino alla fine. Al colpo di grazia abbiamo finalmente dato a Cesare quello che è di Cesare. Decretati i vincitori del torneo e della gara di disegno, è subito iniziata la premiazione: il vincitore dell’art contest ha ottenuto un bel pacchetto contenente un titolo per 3DS, un Amiibo, la cover messa precedentemente in palio e lo zaino Pikachu. Per quanto riguarda invece il torneo, al gradino più basso del podio è stato assegnato la stessa borsa del precedente e un titolo 3DS, mentre per la medaglia d’argento oltre alla sacca ha vinto Story of Seasons, uscito da poco più di un mese. Il vincitore ha avuto l’onore di alzare al cielo un New Nintendo 3DS munito di cover Pokémon Alpha Zaffiro, chiudendo l’attività con una sportiva stretta di mano.
Dopo i festeggiamenti abbiamo visto i partecipanti uscire dal museo con il sorriso sulle labbra, simbolo della loro passione per la serie. Questa intensa giornata ha dunque dimostrato come i Pokémon non siano un semplice videogioco o cartone animato, bensì una famiglia, piena di affetto e sportività , popolata da grandi persone che accompagnano la saga all’ormai imminente ventesimo compleanno. Ci sentiamo in dovere di ringraziare una persona magari a molti sconosciuta, ovvero Satoshi Tajiri, che grazie alla sua passione per gli insetti ha condizionato positivamente le nostre vite, regalandoci emozioni incredibili. Infine complimenti a tutto lo staff Vigamus per la qualità dell’evento, capace di rispettare le aspettative create e di accontentare quante più persone possibili, dai grandi ai piccini.
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